Posts written by zaccaria.australi

view post Posted: 11/11/2021, 15:46 Auguri a zaccaria.australi - Auguri!
CITAZIONE (Kodiak2 @ 6/11/2021, 08:03) 
Auguri anche da parte mia.

Grazie
view post Posted: 5/11/2021, 19:27 Pesce siluro - Leggi, Ambiente e Ittiofauna
CITAZIONE (wonderleo @ 3/11/2021, 22:20) 
Studi sulla commestibiltà del pesce siluro ne sono stati fatti a frotte
Ma la sua appetibilità non convince la nostra cultura
Forse se davvero dovessimo scoprire che i silurotti sotto una certa taglia fossero squisiti… magari in tempo di guerra ne terremo conto
E magari andremmo anche ghiotti di un buonissimo “McTorpedo” 😂

Sul lago Maggiore c'è già un ristorante che ne propone il piatto con tanto di recensione di persone che ne asseriscono la bontà... speriamo sia un esempio seguito...

A.Z.
view post Posted: 2/11/2021, 15:47 Pesce siluro - Leggi, Ambiente e Ittiofauna
L'uomo se vuole, ed ha interesse, che si può leggere, sia come guadagno, che anche come cultura dì preservatore della natura...può tutto, ha estinto migliaia di specie di animali dalla terra; il fatto che il Siluro sia abbondante anche in nostri fiumi dalla grossa portata non dice nulla, il grido: "è impossibile fermarlo in questi ambienti" è solo una benda sugli occhi a chi non ha abbastanza conoscenza, o a chi fa comodo giocare a mosca cieca per continuare a divertircisi.

Volete una prova?

Bene avete presente che portate di acque hanno il bacini del Danubio? del Volga? dell'Ural? del Dnepr? Al loro confronto il bacino Po è quasi ridicolo.

Bene in molte di queste sue zone di origine il Siluro negli ultimi decenni ha avuto una contrazione allarmante dovuta al prelievo per alimento.

Infatti la mafia ittica che si è instaurata in Italia-Spagna etc. diciamo in Europa Occidentale è dovuta essenzialmente alla richiesta commerciale del Siluro come alimento, di seguito poi prelevano anche tutto il resto che gli capita...

Prelevare per contenere certificandone con controlli sanitari la commestibilità, inserendolo nel commercio, non in modo saltuario e illegale come avviene oggi, ma anche perchè no come prodotto alimentare da esportazione verso i paesi dell'Est, o come carne da farina di pesce, potrebbe avere il doppio effetto di tenerne sotto controllo la popolazione ( dando modo alle specie autoctone, in alcuni casi anche con semine pagate dai proventi della vendita del Siluro, di riprendere possesso delle proprie aree ) e stroncare così anche la mafia sui nostri fiumi.

La cosa vale anche per altre specie che sono più che commestibili es: Channel

A.Z.
view post Posted: 1/11/2021, 18:28 Una foto da condividere - Fotografia e dintorni
Chissà se mi ricordo come si fa a postare le foto... :lol:

l'alba, Giugno 2019 si impugna di sx perchè la spalla destra è ancora fuori gioco per recupero post operatorio, e lo sarà anche dopo per ricaduta...

Alba
view post Posted: 7/5/2021, 20:59 La sfida - Report, Racconti e Appuntamenti di Pesca
CITAZIONE (Danilo-59 @ 7/5/2021, 17:14) 
Grazie, Zac

CITAZIONE (dirac77 @ 7/5/2021, 08:40) 
E' vero...
la sfida prima o poi finisce, come finiscono tante altre cose...

Quindi finirà... Ma non oggi! :D

Dopo credo che si pensa troppo alla destinazione non ci si gode il viaggio

PS: bel report (come sempre)

Verissimo

Ogni "opzione" è valida ragazzi, condivisibile, e anche vissuta...

Ma per quanto mi riguarda:
Ho iniziato a pescare perchè volevo prendere i pesci,
e smetterò quando le forze o la capacità venuta meno mi impediranno di farlo ancora UNA volta.

Nel mezzo è scorsa e scorre l'acqua del fiume ed è sempre stato un bel vedere

A.Z.
view post Posted: 6/5/2021, 16:55 La sfida - Report, Racconti e Appuntamenti di Pesca
La Sfida



La Bestia certamente è risalita dentro queste fredde gole gonfie d’acqua, quasi un’ombra, grossa e lunga come la mia ombra, identica alla mia ombra, e quando si muove sul fondo tutte le trote s’intanano sotto I sassi e restano lì, fulminate dalla paura.

-Tim non raccontarti bugie, sei vecchio, questa è la storia, e non sai più pescare.

Ah, cretino, tu dici che non so più pescare?

-E’ la verità, quante trote hai preso?
-Quante, contale!
-E poi raccontati come traversavi quella golena; ti tremavano le ginocchia e il cuore ti martellava la gola…

No non è vero il passaggio lo posso rifare...ci vado scommettiamo?
...domattina, perchè adesso si fa buio e non va, sono anche stanco…

-Nega che non guardavi nemmeno sotto, come invece facevi spavaldo da giovane.
-Neppure parlavi a te stesso come fai qui nei momenti difficili.

-La paura è probabilmente qui, lo vuoi sapere?
-E’ qui.
-Paura e ridicolo orgoglio che nemmeno pensando osi confessare.
-Prima negli anni passati, la ascoltavi.
-La ascoltavi e la dimenticavi, così come si dimenticano al mattino I pensieri della notte, anche quelli
che ti stavano accarezzando enormi e vittoriosi.
-Oh povero pescatore.
-Hai anche freddo.

Ho freddo, chiunque avrebbe freddo al posto mio.
Niente più scatolame nel sacco.
Niente più sigarette.
Arrivo ancora a quel giro di corrente là dietro, e poi la pianto.

-Avanti smettiamola.

Ancora due colpi, due di numero, con due vermi nuovi…
bisogna che smonti la canna legandomela a tracolla sul sacco.

-Avanti.
-Le volpi cominciano ad abbaiare, Tim…

Liberamente copiato dal lavoro: “Ballata per Tim pescatore di trote” 1956 di Carlo Castelli ( Svizzera 1909-1982)

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Foto dall’archivio personale di Massimo Gigli risalita a pesca di trote nelFegana_-Orrido_di_Botri_Febbraio_1964 torrente Fegana (Orrido di Botri) Febbraio 1964



La sfida in realtà è sempre con se stessi, e non potrà mai essere infinita…

A.Z.
view post Posted: 10/4/2021, 16:13 Tramandare - Report, Racconti e Appuntamenti di Pesca
So che qualcuno di voi alla fine della lettura penserà ad una banale storiella stile libro Cuore di E. De Amicis, qualcosa di romantico se non patetico o addirittura retorico messo lì tanto per apparire, ad una storia fuori dai contesti sociali odierni, ma voglio correre il rischio della supposta ironia spicciola e mettere comunque a nudo i sentimenti reali come sempre ho fatto da quando scrivo in pubblica.

Ho visto L. anni 10 la prima volta sul fiume Ema Giovedì 8 Aprile... era arrivato alle 17 di pomeriggio con suo nonno, e mi era transitato dietro al panchetto mentre stavo meditando di smontare tanto "la pesca" si era risolta appena giunto con 3 pesci nella prima mezzora dopo le 15 per poi volgere verso il niente totale, sulla stessa "mattonella" dove una settimana prima avevo fatto 35 pesci in 3 ore, le ghiacciate della notte e l'acqua lenta e vecchia avevano fatto il loro sporco lavoro...mi aveva colpito quel grosso tralcio di bambù verde ben più corto di 2 mt. grosso in fondo ( dove girava a gancio) come in cima, da cui pendeva una generosa lenza di nailon e un galleggiante di sughero ormai privo di vernice su cui era infissa la classica asticella con il pallino rosso sulla sommità...il bambino si era messo in ginocchioni a riva, e svolta la lenza con un solo piombo a metà, tratto da un barattolo di vetro un bel pezzo di mollica di pane lo aveva innescato su di un amo generoso. dopo un poco mi ero rivolto al nonno: -"ma una cannina per questo bimbo no?"- avevamo parlato, mi aveva spiegato (il nonno) che lui non capiva niente di pesca, e che il bimbo faceva da solo...
Dove pescava aveva 2,5 mt di acqua, e non toccava certo il fondo...

Stetti ad osservarlo così rannicchiato a sbattere l'acqua con la lenza per una buona mezzora, poi smontai senza che si fosse visto altro cenno di vita, soffiava un forte vento freddo e iniziavo ad averne abbastanza, quando improvvisamente e con una grande educazione il bimbo mi si avvicina e mi chiede se per cortesia posso dargli " un verme"...acconsento, e lui mi porge il barattolino di vetro, poi smonta e ce ne andiamo via entrambi (nonno incluso) . Una volta a casa dopo cena sono sceso in garage e ho tirato fuori dalla polvere una vecchia Silstar fissa di 4 mt. degli anni '80 e ho fatto su una montatura con un galleggiante di 1 gr. piombato con pallini del n°7 doppia asola con 2 pallini del n° 8 uno sull'asola della madre e l'altro su quella del terminale (50 cm liberi con un amino grub del 22 a cui avevo schiacciato l'ardiglione... domani pomeriggio avevo detto alla moglie torno a pescare in Ema, pesci o no, se incontro quel bimbo voglio dargli la canna! ieri c'era gente a pescare eravamo in 3 doveva venire a trovarmi anche Antonio (Antmeteo) poi ha avuto problemi di lavoro e l'incontro è sfumato, del bimbo nessuna traccia, tanto che chiedo al collega a valle (che avevo intuito essere del posto) se conosce tale L. di 10 anni etc. etc. avendo la conferma che era del posto. nonostante il sole ( ero arrivato come sempre alle 15,30 Il pesce rispondeva poco, appena qualche cenno in più del giorno precedente, verso le 17 riappare il bimbo con bambù...c'è il nonno, e anche un'altra persona anziana rimorchiata da un molosso di piccola taglia dall'aspetto e dall'irruenza poco raccomandabile...io in quel frangente sto con la canna ben piegata da più di 30 minuti, una grossa carpa "ha preso me" e non mi vuole mollare...vedo il bimbo, e lo chiamo:
-Ciao L. come vedi sono impegnato con una carpa, ma volevo dirti una cosa, intanto la carpa che da 5 minuti si era messa a sedere sul fondo proprio davanti a me che sedevo sul panchetto, mi libera dall'impaccio strappando lo 0,09 della Stream e tenendosi un 28 tiemco 100 per ricordo...dicevo: ho una cannina per te nel fodero, però prima mi devi fare una promessa: -"tutti i pesci che prenderai li devi liberare subito e rimettere in acqua"
-Va bene, ma poi la posso proprio tenere la canna?"
-Certo!
Era seguita una mezzora di spiegazioni base, con tanto di mini sonda a pinza da mettere al pallino del n°8 che era sull'asola della lenza madre per fargli vedere come si misura il fondo per appoggiare tutto il terminale a terra...i pesci succhiano gli avevo spiegato, devono trovare il tuo bachino libero come gli altri altrimenti scoprono l'inganno...era seguito come si innesca 1 o 2 bachi e poi gli avevo ceduto il panchetto.
Nel frattempo era giunta anche sua mamma alla quale avevo spiegato che mi ero permesso di regalare la canna al bimbo, e che gli volevo scattare 2 foto, e che se pubblicavo lo avrei fatto senza fare apparire il volto.
Tutto acconsentito, ma seguito anche da un laconico:
- "La ringrazio del regalo, ma tanto il bimbo non se ne intende"...
Al quale il bambino voltandosi aveva risposto che con la sua "canna" aveva preso 3 pesci!

Dopo aver smontato sono stato insieme all'altro pescatore ad osservare le manovre del bimbo e a correggerne le impostazioni sbagliate, poi il destino ha voluto che il galleggiante affondasse e all'amo rimanesse un barbetto nostrano, che ha rischiato un paio di volte il denti del molosso che saltava come un indemoniato per prenderlo al volo...il pesce scansati tutti i pericoli è tornato in acqua, con la foto degli occhi sgranati dall'eccitazione di L. si è conclusa una parentesi pomeridiana che mi è rimasta e rimarrà impressa, e su cui L. ha voluto mettere la ciliegina quando da " pseudo nonno pescatore" gli ho voluto dare un suggerimento da adulto:-"Ricordati L. di non buttare via quel tralcio verde di bambù, solo perchè ora hai una cannina nuova, tienilo insieme alla lenza come ricordo, quando sarai più grande vedrai che ti farà piacere rivederlo e ricordare"

L. aveva sgranato gli occhi, e alzando le sopracciglia aveva posato lì un :
- "Certo, perchè dovrei gettarla, è ancora buona ha preso solo 3 pesci!"



A.Z.

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view post Posted: 17/3/2021, 17:09 La canna con L'elastico - Passata
CITAZIONE (Danilo-59 @ 17/3/2021, 16:00) 
"La lenza" non ricordo d'averlo, mi spiace :dunno:

Danilo, intendevo farti guardare se sul libro del Bruni apparivano gli stessi disegni delle canne con elastico che appaiono nella Gazzetta del Pescatore del 1957 che ho postato io, per capire se si era tramandata la cosa da quella fonte, o se sono disegni ex novo.

Grazie :D :D
view post Posted: 17/3/2021, 14:58 Ho cominciato dal fondo - Amarcord
CITAZIONE (solobolo @ 17/3/2021, 01:04) 
Leggo questi racconti e mi entra sempre tanta nostalgia per qualcosa che non tornerà più.
La spensieratezza dei bimbi

Anch'io appartengo a quelle generazioni in cui i genitori si fidavano a lasciarti da solo anche da bimbetto
Non era incoscienza, era la consapevolezza di avere un figlio educato e abituato in una certa maniera, attento e conscio dei pericoli.....almeno di quelli prevedibili.
La gente che viene dalla camapagna si fida dei propi figli....è un qualcosa che si tramanda di generazione.
Anche i miei eventualmente sapevano dove trovarmi e sapevano che non mi sarei mosso di li....l'acqua per i futuri pescatori è una calamita, c'è poco da fare :P
Io nelle vacanze estive, rigorosamente in campagna, al paese dei miei, avevo come territori di "caccia" e scoperte varie :D un laghetto e dei fontoni per l'irrigazione degli orti.
C'era di tutto ovviamente....dai ramarri.....ai serpenti.....ai rospi....alle salamandre ai pesci di ogni razza.....ma il mio preferito (sarà un caso :D ) era un pesce che manifestava la sua presenza per pochi attimi nella giornata in uno spazio vuoto tra i lunghi filari di borraccino verde....
era un cavedano....enorme ai miei occhi di bambino....il più grande del fontone.....realisticamente oggi direi sul kilo.
Aspettavo ore immobile che apparisse.....solo per vederlo quell'attimo....era così scuro che il bianco dell'interno della bocca risaltava incredibilmente.
Per divertirsi poi bastava correre dietro a quelle cavallette con le ali rosse che volano, con la brama di poterne acchiappare una per gettarla nella fonte e vedere una scardola o un cavedano bollarci sopra.

Oggi vai a pescare, prendi 5 pesci e non sei contento perchè ne avresti potuti prendere 10....ma ne avresti voluti prendere 15 :lol: .....tira vento e t'incazzi....trovi il posto occupato e ti girano.
Siamo sempre avvelenati ( o perlomeno io) e sicuramente meno spensierati di allora.....ma non solo nella pesca, nella stragrande maggioranza delle cose che facciamo
Ecco il perchè della nostalgia a leggere storie di bimbi acqua e giornate infinite che volavano via in un attimo.

Tutto vero... da pensionato, sto cercando di recuperare qualcosa di quella spensieratezza, ma non è semplice, l'ansia da dipendenza...poi all'epoca non avevo ovviamente l'orologio, mi regolavo con il sole e con i brividi e il battito di denti che da bagnato fisso come ero sopraggiungevano generalmente verso le 17,30 del pomeriggio al primo calo deciso di temperatura sul torrente.


:bye1:
view post Posted: 17/3/2021, 14:50 La canna con L'elastico - Passata
CITAZIONE (RaiS® @ 16/3/2021, 20:45) 
CITAZIONE (zaccaria.australi @ 15/3/2021, 17:33) 
con già su le modifiche con l'elastico, nella didascalia si specifica che si è usato quello da calzini da uomo...

Mi hai fatto venire in mente che una 35ina di anni fa avevo modificato una fissa con l'elastico della lonza😂
Ed ero felicissimo che sulle ferrate forti usciva dal cimino e non si rompeva il filo :P

:D :D

CITAZIONE (Kodiak2 @ 16/3/2021, 20:51) 
CITAZIONE (zaccaria.australi @ 16/3/2021, 10:10) 
Ciao Salvatore

Non conosco il termine "frizione piutt"...

Ma no, scusa! La frizione "piutt" non esiste. Volevo solo scrivere piuttosto e ho sbagliato a digitare 😅😅😅

:lol: :lol: :b:

CITAZIONE (solobolo @ 17/3/2021, 00:08) 
Grazie Zac
Sono sempre interessanti e piacevoli da leggere i tuoi approfondimenti storici sulla pesca.
Quando non peschi i pesci vai a pescare queste chicche :)
Aldilà del fatto che la paternità di questa intuizione possa essere o meno attribuita a questo signore, per quei tempi è qualcosa già di per se assolutamente straordinario.
Chi lo avrebbe mai detto di dover tornare tanto indietro nel tempo
Chissà se la cosa è stata tramandata attraverso questo scritto o se è stata un intuizione nata "a più riprese" in varie epoche.
E' sempre difficile ricostuire questi passaggi per quegli accorgimenti che non incontrano fin da subito il grande successo.

Cercando su internet ho trovato questo articolo su Angelo Bruni https://ricerca.gelocal.it/gazzettadimanto...X4PO_NBC01.html

A Crema c'è pure un associazione di pesca sportiva che porta il suo nome ed è stata fondata nel 1937

Ciao Franco, si l'articolo su Internet è stato una delle pezze di appoggio per il mio scritto. ;)

Penso che per i pescatori più acculturati ( pesca a mosca ad esempio) il libro di A. Bruni sia stato conosciuto e letto, non so se era pure collaboratore della rivista Diana, come lo era il suo contemporaneo Barisoni, ma a vedere i disegni che appaiono nella "Gazzetta di Pesca" del 1957 mi viene da pensare che siano tratti dal suo libro...ma non c'è l'ho, forse Danilo potrebbe sfogliarlo e vedere se corrispondono.

E' molto probabile che le riviste successive a Diana e a questo suo libro, esplose numericamente negli anni '50 e '60 abbiano ripreso "L'argomento" seguendo l'idea del Bruni. ;)
view post Posted: 16/3/2021, 18:20 La canna con L'elastico - Passata
CITAZIONE (Danilo-59 @ 16/3/2021, 16:32) 
Ho anche questo :ok:

IMG_20210316_162657_0

GRANDISSIMO DANILO! :clap2: :clap2:

In quegli anni girava anche questo:

Libro_1

Foto presa da Internet. BARISONI e BRUNI erano due punti di riferimento degli anni 30 e se non ho letto male ccrivevano entrambi sulla rivista Diana


:bye1:
view post Posted: 16/3/2021, 10:10 La canna con L'elastico - Passata
[QUOTE=Kodiak2,15/3/2021, 21:39 ?t=78353369&st=0#entry648464433]
Conosco il libro di Bruni perché è citato da Albertarelli nella sua "Enciclopedia pratica del pescatore" (notare la non casuale assonanza tra i titoli dei due libri). Lo lessi ormai parecchi anni fa. All'epoca ebbi l'impressione che per Bruni il concetto di ammortizzatore avesse più a che vedere con quella che sarà poi la frizione piutt che con l'elastico.
[/QUOTE


Ciao Salvatore

Non conosco il termine "frizione piutt" in ogni caso la sua Biografia ne riferisce l'uso (come ho riportato) - sia con mulinello - che senza - perciò presumo che siano state prove sia per una rudimentale frizione a favore di un mulinello con bobina rotante, che semplicemente di ammortizzatore su canna fissa.


A quel tempo, l'elastico era ricavato semplicemente da una striscia di camera d'aria di automobile, misura (precisa scrupolosamente il Bruni) 835/135, ancorata appena al di sopra dell'impugnatura e, ovviamente, al suo termine, alla lenza madre, cosi da costituire sotto tensione un freno inesorabile per il povero pesce finito all'amo.

Non ho trovato altro

Grazie dello spunto. ;)
view post Posted: 15/3/2021, 17:33 La canna con L'elastico - Passata
Il 10 febbraio del 2019

soloboloDava il via ad una bella discussione relativa al SI elastico NO elastico sulla canna fissa, nella suo post introduttivo faceva un poco di cronistoria DA chi e quando era stata PARTORITA L'IDEA, ovviamente rifacendosi alle conoscenze dei pescatori più vecchi con cui aveva avuto contatto, dal fratello che se non ho riletto male era del '59 a suoi amici-

Nella mia perenne ricerca di vecchi testi sulla pesca sportiva e per diletto in Italia, vi evito le ricerche archeologiche ... mi è capitato sotto mano la foto (inviatami da un'amico) della GAZZETTA DI PESCA del 25 Dicembre del 1957 ( io avevo 1 anno e 3 mesi alla sua uscita in edicola) dove appariva nell'"indice" un articolo dedicato ai cavedani ( cavezzali) la cosa ovviamente ha acceso il mio interesse e mi son fatto mandare dall'amico Maurizio F. anche un'altra pagina specifica dell'articolo, ed è saltato fuori il disegno di una canna fissa e anche di una canna con mulinello ( probabilmente canna da frusta ...) con già su le modifiche con l'elastico, nella didascalia si specifica che si è usato quello da calzini da uomo...

Gazzetta_di_pesca


Canna_con_elastico


Mi sarei potuto accontentare, era già una bella scoperta...l'elastico come modifica era dunque già conosciuto a metà anni '50

Ma quando si ha una passione e del tempo, può anche accadere il "miracolo" leggi a destra leggi a sinistra cerca e ricerca in Internet anche per altre curiosità tecnico-ittiche...casco in un testo del 1933 in realtà uscito in stampa nel 1934 ma visto che lo scrittore tale Angelo Bruni era morto il 12 di ottobre del 1933 è evidente che i fatti risalgono minimo a quell'anno, vi trovo scritto che si deve a lui l'Invenzione dell'ammortizzatore ad elastico per impedire la rottura di una lenza, nel caso di grosse catture.

Scrive infatti lo stesso Bruni a questo proposito: «Fu in seguito a queste amare considerazioni - (il pesce di notevole mole spesso gli sfuggiva per l'inadeguatezza dell'attrezzatura usata) - confermate dopo parecchi insuccessi raggiunti, ora adoperando il mulinello ora no» (si parla dei primissimi mulinelli a bobina rotante, tipo «Supreme», ora usati quasi esclusivamente per la pesca a mosca) - «ma sempre determinato a non mai adoperare canne e lenze più adatte ad un muratore che ad uno sportsman, per quanto modesto io mi stimi, che nacque in me l'idea dell'ammortizzatore».


Chissà se fu proprio il primo, o se ci furono anche altri pescatori che magari non conoscendosi fra loro approdarono a quella soluzione sia in quegli anni che magari anche antecedentemente.

Il Bruni ha avuto un indubbio vantaggio per evidenziare la sua idea, era uno che sapeva scrivere e divulgare pesca, così il suo libro " Il Libro pratico DEL PESCATORE all'amo" anche se postumo, fu messo in stampa e distribuito nel 1934 dall'Editore Libraio Della Real Casa ULRICO HOEPLI di Milano


Angelo_Bruni_anni_30




A.Z.
view post Posted: 14/3/2021, 20:48 Ho cominciato dal fondo - Amarcord
Pre Internet


HO COMINCIATO DAL FONDO

Lo so, cominciato non è un vocabolo che ha un suono gentile nel pronunciarlo, iniziato sarebbe stato molto più elegante, ma la mia storia con l’acqua è quella di un bimbo toscano e quel vocabolo anche se un pò sguaiato è quello che calza meglio.
In genere quando si raccontano storie vecchie, si inizia con il “correva l’anno”...ma visto che di anni ne son corsi anche troppi evito di puntualizzarlo e vado al sodo.

Mese più mese meno, era l’estate del 1962 a tiro di schioppo c’era Settembre e con lui anche “Santa Susina”... il detto finirebbe con: “si torna a scuolina”, ma per me in realtà sarebbe stata la prima volta, e il detto non era valido, ma ormai mi era tornato alla mente e l’ho voluto scrivere.

Ero veramente piccolo, e forse anche più bimbo della mia età, già però con la paura giusta davanti al pericolo...ma non all’acqua, quella proprio no, quella non mi faceva paura, non avevo bisogno di stringere la mano di nessuno, nè di un adulto, nè di un compagno più grande, per essere accompagnato verso il fiume, dovevo solo riuscire a smarcarmi da mamma, e non era semplice.

L’estate in campagna era di quel rovente che ora si stenta a ricordare, ma ricordo bene che da scalzi era veramente da fachiri attraversare l’asfalto della statale 67 c’erano solo 4 metri che separavano la corte del palazzo padronale dal viottolo che conduceva sul torrente Comano, metri che per non ustionarsi andavano percorsi a saltelli, mirando il primo ciuffo di erba più verde che si potesse trovare al lato opposto, a conti fatti in quel punto era più difficile traversare la statale che il torrente sottostante.

Anche se quella statale(SS67) era importante, la A1 era ancora in costruzione, all’epoca passavano comunque poche vetture, perciò bastava un minimo di attenzione, solo che quella statale era maledetta per la mia famiglia; 200 metri a valle di dove traversavo io, nel 1954 ,aveva perso la vita quello che sarebbe dovuto essere il mio fratello maggiore, portava il mio stesso nome, ed era morto investito da un camioncino proprio sulla SS67...capirete che a mia madre, se mi perdeva di vista, saliva un angoscia che rasentava il terrore...le raccomandazioni a stare intorno casa a vista, erano continue, ma l’acqua è l’acqua e “prima o poi tutti vanno a cercarla”

Già in quei primi momenti c’era una cosa da risolvere fra me e lei...la contesa dei pesci!

E’ stata la prima molla a condurmi sul fiume, probabilmente la prima molla di tutti quelli che pescano, ma poi pensandoci bene, alla fine non la molla maggiore.

La cosa principale in fondo era ilraggiungimento della serenità, quella che ho poi appreso si chiamasse “pace interiore”. Per la pesca invece era necessario l’allenameto alla “calma apparente” quasi una meditazione vigile, difficile spiegarsi, ma I pesci se li vuoi prendere con una catinella bianca di 30 cm di diametro,poggiata ad una profondita di 20cm vogliono immobilità, anche il respiro deve essere quasi apnea, ma non forzato, è la concentrazione che abbassa I battiti del cuore e chiede meno ossigeno, è una catena che parte dalla mente e diventa fisica...la tecnica era quanto di più velleitario si potesse immaginare, ma il getto che staziona nelle anse ombrose della riva, aveva la stessa incoscienza del bimbo e qualcosa ci cascava sempre, anche se spesso nel sollevare la bacinella, l’acqua che ne usciva si portava via tutto il pescato...tutto tornava al fiume...rimanevano raramente pochi avannotti con il sacco vitellino ben evidente, e fra questi iniziavano già le differenze, c’erano quelli con qualche puntino, I futuri barbi e quelli invece verdini di dorso con una banda giallastra che sarebbero diventati o lasche o sarcoli impossibile riconoscerli a quell’età...in Ittiologia: cavedani e vaironi.

Un giorno uno grosso, ma veramente grosso, non sto a mimarvi con le mani le dimensioni, anche perchè basterebbe il dito mignolo... era un getto che aveva già riassorbito tutto il sacco vitellino, e non era uscito con l’acqua che tracimava al sollevamento della catinella, ma aveva perso un secondo a girare in tondo dentro, secondo che gli era stato fatale, fu la mia prima cattura di taglia, e anche il primo pesce che mangiai...ma questo è un aneddoto a parte, che mi porta fuori pista, fuori dal fondo del fiume.

Ma anche se I pesci erano stati la prima molla, di li a poco, forse l’estate successiva, quello che prese ad interessarmi, fu il fondo del torrente che lì sarà stato a 50/70 cm dalla superficie; era un fondo cosparso di ciottoli piccoli, medi e decisamnete grossi, oltre ovviamente a rena più o meno fine, la corrente e le piene facendoli ruzzolare avevano stondato quei ciottoli, se ne levavi il muschio che in estate ricopriva alcuni di essei, ti accorgevi che quei ciottoli erano belli ruvidi, non erano come quelli che trovavi a riva, dove ci stavano pure quelli piatti, che non ricordo chi, mi aveva insegnato che venivano buoni per farli saltellare sull’acqua, quelli sul fondo non erano nè piatti nè lisci.

Ma non si era al fondo, il fondo era sotto, e a quell’età spostare quelli più grossi, era un impresa che riusciva solo se trovavo qualcuno che mi dava mano...ma non c’era nessuno, o forse non c’era nessuno tranne me e lei: la corrente del fiume!

Difficile spiegare come lavori la mente di un bimbo, e come certe soluzioni nascano dai giochi e dall’osservare, ma se toglievi la renina e piccoli sassi creando un canale centrale a monte di un grosso ciottolo, la corrente iniziava a girarci intorno più forte e ti dava mano a scavarne I profili sommersi che non è detto fossero tondi...anzi in genere erano profili più acuti, che incastrandosi ancora più in profondità nell’alveo avevao fatto tenere la posizione al grosso ciottolo.

Così in acqua bello al fresco, I mesi estivi scorrevano fra contiune scoperte...la mamma si era data pace, tanto sapeva dove ero, e anche che non correvo certo pericolo con le vetture dei vacanzieri che ogni tanto transitavano in direzione della costa Romagnola.

Scavando, si scopre cosa c’è sotto, dalle larve dei portasassi, a qualche piccola sanguisuga o lombrico se sei più nei pressi della riva e c’è un poco di fanghiglia, insomma si fa del naturalismo spiccio, ma il divertente è scoprire che il getto dopo un poco ti accerchia, che ci sono pesciolini anche fra le dita dei piedi e che se ti volti dopo due ore che sei a gobboni a raschiare via dal fondo sabbia e ciottolame, ti avvedi che dietro di te c’è una scia nera di pesciolini tutti felici e scodinzolanti, sei la loro fonte di cibo a sforzo quasi pari allo 0!

Quando finalmente arrivavo al fondo del fiume, all’alveo di roccia liscia che era il vero letto dell’acqua, e ne guardavo il profilo ondeggiante che la corrente copiava in superficie mi sentivo felice, avevo compiuto l’opera di recuperare quel tratto come la natura lo aveva disegnato...spesso I polpastrelli delle dita delle mani erano andati...sapevo che per almeno un giorno non avrei più potuto continuare l’opera, penso che sarebbe stato difficile prendermi anche le impronte digitali, tanto l’usura della pelle era al limite, a casa quando mangiavo, dovevo tenere coltello e forchetta gestendoli con l’incavo fra pollice e indice, perchè avevo troppa sensibilità nelle dita, mi facevano male.

Quando arrivavo ai massi più grandi, spesso scoprivo che erano riparo di inquilini di più specie, dai pesci adulti ( in genere piccoli barbi e vaironi) al granchio alla biscia e anche a qualche rara anguilla.

Il fondo del fiume è un libro che non ha le pagine numerate, ma è comunque un libro che ha un ordine, basta leggerlo e rileggerlo, e rileggerlo, e poi piano piano il libro prende forma, I capitoli si ripetono e si aggiornano, come la muscolatura del corpo che da bimbo diventa un ragazzo che il fondo va a cercarlo anche a 3 metri di profondità, nelle buche più ardite del torrente, ma questa volta non per scavare, ma per cercare le tane dei pesci...ora che le mani non fanno più male, ora che la mente ha imparato quali sono le caratteristiche che deve avere una tana, la posizione in corrente, l’entrata e l’uscita...o le uscite...ora che il tatto sa già dalla viscidità di cui è cosparso il foro di accesso se da lì transitano inquilini che hanno del muco protettivo…

Sono entrato a casa dei pesci, l’ho fatto da predatore, l’ho fatto senza che ancora sapessi nuotare, ho imparato a stare a galla e lo stile libero a 12 anni costretto da mio babbo a prendere il patentino alla RARI altrimenti non mi rilevava la patente di pesca, mica potevo dirgli che erano anni che nuotavo a rana sotto l’acqua in apnea…

Ho cominciato dal fondo

A.Z.

Edited by zaccaria.australi - 17/3/2021, 17:16
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