CITAZIONE (gigi_BA @ 19/10/2011, 18:23)
si, ma quello che non riesco a spiegare è che,se come dici esegui un test caricando correttamente la canna (angolo tipico di 90 gradi) la sezione più sollecitata non è quella che vedi diciamo così piegata, ma tende al manico, punto di vincolo della canna.
sexsollevi la canna, l'angolo diminuisce, i tratti inferiori si scaricano e la sollecitazione "risale" lungo la canna andando a rompere le sezioni più deboli.
Secondo me una canna correttamente progettata, realizzata e caricata deve rompersi in prossimità del manico sopra il pora kulinello.
Questo mi dice la meccanica delle travi inflesse. Se le canne soddisfano leggi diverse non so che dirti
La teoria della trave non è applicabile in toto e parimente ad una canna da pesca.
in prima battuta perchè non parliamo di sezioni costanti , in seconda battuta perchè non parliamo di deformazioni "piccole a piacere" come la teoria impone e terzo perchè il materiale con cui si costruisce una canna da pesca è un composito a fibre lunghe e non risponde alla definizione materiale isotropo.
Detto questo il punto maggiormente sollecitato in una canna da pesca durante un caricamento ideale non corrisponde necessariamente al punto in cui il materiale raggiunge lo stato tensionale più elevato.
Se sto sollevando un peso con la canna, è chiaro come il sole che le sollecitazioni nette imposte sono più elevate dove ho le mani ossia dove sono i vincoli del sistema che per comodità considereremo statico.
Tuttavia, la sezione che raggiunge lo stato tensionale più elevato e quindi quella che si rompe prima non è detto sia la sezione dove è applicato il primo vincolo.
La sezione più tensionata, è la sezione più vicina ad un punto angoloso nella deformata che si genera nella flessione, ossia la sezione dove le fibre di carbonio subiscono uno stiramento maggiore.
Quindi il punto di maggior tensione varia da canna a canna.
Il materiale usato e quindi le sue proprietà elastiche e la conicità più o meno elevata di una struttura possono, come credo tu immagini, spostare avanti o dietro la cuspide della deformata che si genera nella flessione della canna.
La sezione che cede è quella dove sta la cuspide dell'arco. Quella che volgarmente da qualche tecnico del settore viene chiamata "punto di carico".
In altre parole, la canna che porti nel primo esempio probabilmente è una canna da mosca ed ha una maniera di deformarsi molto continua e profonda, e questo lo si deve ad un disegno pressochè cilindrico del grezzo.
Un disegno cilindrico ed un diametro di sezione piuttosto basso autorizzano deformazioni grandissime.
Quindi la canna prima di rompersi arriverà ad avere un punto di carico molto prossimo all'impugnatura.
Una canna da carp fishing o da spinning o da casting hanno in genere conicità più pronunciate, quindi arrivano ad avere un punto di carico più avanzato rispetto all'impugnatura, solitamente oltre la mezzeria.
Quel punto sarà il punto di rottura della canna (come evidenziato dal secondo esempio che se guardi bene è una prova di flessione 90° bench test soltanto che eseguita su una macchina , non ha angoli strani)
Quindi per riprendere il tuo discorso, una canna correttamente progettata realizzata e caricata si rompe dove sta il punto di carico, e non per forza vicino all'impugnatura.
E comunque che un progettista di un settore X applichi i propri ragionamenti alla propria passione è lodevole.
L'argomento carbonio e strutture coniche è un campo minato per quanto riguarda algoritmi di calcolo e teorie di collasso però con un po' di pazienza e ragionamento è qualcosa che da le sue soddisfazioni.
CITAZIONE (fabiospisni @ 19/10/2011, 18:41)
Mah, la canna è si una trave ma è conica...
osservazione non di poco conto.