40 anni di The Number Of The Beast

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view post Posted on 18/3/2022, 09:59
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Molestatore saltuario di Cavedani

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Un giorno di primavera del 1982, stavo guardando coi compagni delle medie uno di quei giornalini con fumetti tanto in voga fra noi ragazzini dell'epoca. Poteva essere Lanciostory, Il Monello, o un altro similare. In quelle riviste erano contenute anche le top ten settimanali dei 45 giri e dei 33, occasione per vedere l'andamento in classifica dei nostri cantanti preferiti, e per sfottersi quando il proprio beniamino superava quello dell'amico, o viceversa.

Quel giorno, nella classifica dei 33 giri, fra una colonna sonora de "Il tempo delle mele" e una compilation di Sanremo, rimanemmo basiti nel leggere Iron Maiden - The Number Of The Beast. La nostra scarsissima conoscenza dell'inglese non ci permise di capire bene il significato del nome del gruppo, ma quello del titolo del disco era inequivocabile. Ci lasciò stupefatti che qualcuno avesse potuto impunemente intitolare un LP "Il Numero della Bestia", e ancora di più che la gente lo comprasse, tanto da farlo finire fra i più venduti in un Paese come l'Italia. Qualcuno si prese poi la briga di consultare il vocabolario, concludendo che in pratica il nome del gruppo suonava come "Vergine di Ferro". Orrore!!!!!!

In quel lontano giorno del 1982, non potevo sapere che sei anni dopo sarei uscito da quello che nel frattempo era diventato il mio negozio di dischi di fiducia, con fra le mani una copia proprio di The Number Of The Beast. Poco prima lo avevo prelevato dallo scaffale con molta esitazione, convinto di compiere un atto blasfemo, portandolo poi alla cassa con notevole imbarazzo, un po' come quando si depositava con finta noncuranza sul piatto dell’edicola il pornazzo da “consultare” poi a casa. Ormai da mesi mi ero avvicinato al mondo dell’Hard Rock e dell’Heavy Metal, ascoltando tutte le sere il leggendario programma Linea Rock su Radio Peter Flowers. Gli Iron Maiden li conoscevo già, essendo stato stregato dall’appena uscito Seventh Son Of A Seventh Son, ma il loro repertorio precedente mi era quasi del tutto sconosciuto; la sera prima però avevano fatto passare Run To The Hills, canzone che mi aveva immediatamente folgorato, per cui ero subito andato alla ricerca del vinile in cui era contenuta.

Quando misi per la prima volta il vinile sul piatto del mio stereo nuovo di zecca, non potevo certo sapere che ci sarebbe rimasto ininterrottamente per mesi, costringendomi a comprarne un’altra copia causa usura della prima. In quei solchi erano infatti contenute tracce che il passare dei decenni avrebbe consegnato all’immortalità. Run To The Hills, Hallowed Be Thy Name, The Number Of The Beast, Children Of the Damned, The Prisoner, 22 Acacia Avenue. Canzoni che in quei mesi avrei imparato a memoria per non scordarle mai più. Canzoni che avrebbero accompagnato la mia vita da quel momento in poi, segnandola profondamente. Canzoni che, come nel caso delle prime tre citate, mi sarei trovato per ben sedici volte, nell’arco di trent’anni a partire da quel 1988, a cantare sotto un palco dei Maiden.

Al di là dei gusti personali, otto canzoni che SONO l’Heavy Metal, e che nel corso dei gloriosi ’80 hanno contribuito in modo determinante all’affermazione e alla diffusione di questo genere musicale in tutto il mondo. Canzoni che nei decenni sono state ispirazione per la nascita di eserciti di musicisti, e di quantità incalcolabili di band e di altri brani.
Un disco che, pur non avendo nulla di commerciale e fregiandosi di una copertina minimale, senza fighetti bombati di hair spray (come in voga all’epoca), ma anzi attirando i pregiudizi e le ire di benpensanti, moralisti, associazioni cattoliche e bacchettoni vari (con fra l’altro parecchie minacce di morte alla band), all’epoca scalò le classifiche in tre continenti, e fino a oggi è stato capace di vendere 15 milioni di copie, travalicando i generi, e finendo con l’essere riconosciuto a livello globale come una pietra miliare dell’intera storia del rock.

E allora…..666 di questi anni cara bestia!!!!!


 
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view post Posted on 18/3/2022, 16:31
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Ho scoperto i Maiden intorno ai 13 anni. Nel nostro paesino di campagna non si avevano molti modi di scoprire gruppi o nuovi album. Ci si affidava al passaparola ed alle copie su cassettine da mettere nello stereo. Ero a casa di un mio carissimo amico, il cugino gli aveva fatto una copia di "No Prayer for the Dying".

Arrivavo da un background più punk, ma rimasi folgorato. Da lì assillavo questo mia amico per avere altro materiale. Fortunatamente dopo poco comprai un masterizzatore e cominciammo a passarci gli album su CD.

"The Number of the Beast" fu il terzo che ricevetti, dopo Fear of the dark.

Cantato con un inglese schifoso, ascoltato di notte prima di addormentarmi, sul pullman per andare alle superiori. Con i Maiden il metal entrò definitivamente nel mio corpo, sangue e spirito.

Grazie per questo bello scritto, mi hai fatto venire il magone. L'adolescenza è stata addolcita grazie a questi gruppi, amicizie, suonate in piazza a ripetere per ore Children Of the Damned, ricordi che porterò nella tomba.

CHE BAND I MAIDEN! Loro, come tanti altri di quei tempi, erano, sono e saranno irraggiungibili!!!

Ti dico di più, forse sarò vecchio, ma io sono uno di quelli che non va per playlist o migliaia di MP3 nella chiavetta in macchina. Mi metto un CD e lo ascolto da inizio a fine, secondo me rimane il modo migliore per apprezzare un lavoro musicale.
 
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view post Posted on 18/3/2022, 19:50
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Bellissimo post Alberto

:thumbup:

Il mio incontro coi Maiden avvenne per caso, un Sabato pomeriggio dell'Autunno 1986.

Ero solito registrare su cassetta un programma di dediche e richieste alla radio, registravo interi lati di una cassetta per poi passare su un'altra cassetta solo i pezzi che più mi piacevano ed ottenere così le mie compilation preferite.
Nessuno sulla faccia della terra aveva ancora coniato la parola "PlayList", io di fatto l'avevo materialmente inventata.

Durante una di queste registrazioni, venne presa dentro "Revelation".
Per di più anche tagliata, non intera.
Tanto bastò per farmi innamorare dei Maiden, di lì a poco iniziai a frequentare la Dimar, negozio storico di dischi (già chiuso da diversi anni) in pieno centro a Rimini.
La mia vita cambiò.
Mi sputtanavo la paghetta settimanale tra una musicassetta e il solito mezzo chilo di bigattini col quale "ci facevo due volte" nei giorni seguenti, a cavedani qua da me nel Marecchia (a pescare andavo in bici).
Contemporaneamente, nei negozi di dischi conoscevo persone, a scuola (1° superiore, a Rimini) mi imbattevo in tipi vestiti in modo bizzarro.
L'anno seguente ero vestito anche io in modo bizzarro, avevo il chiodo.
Ce l'ho ancora, in soffitta. Quello "bello", inglese, con l'interno a rombi neri.

Da quel primo incontro coi Maiden all'avere la scrivania piena di musicassette (metà originali, metà registrate da amici e conoscenti) passarono veramente pochi mesi.
Oltre ai Maiden comunque ne scoprii quasi immediatamente anche tanti altri.
Il primo stereo serio arrivò nel 1990, il mio primo CD ovviamente fu No Prayer For The Dying.

Ascoltavo già tanta musica da piccolo, ma dall'incontro col Metal a fine 86 venni sparato immediatamente su un altro pianeta; ovviamente circa tre anni dopo arrivò anche la prima chitarra elettrica.
Una Yamaha rossa, economica, sulla quale tentavo di strimpellare di tutto.
Ce l'ho ancora anche quella, anzi, ha una storia molto particolare; dopo essere stata chiusa per anni in una scatola, smontata e completamente carteggiata, l'ho restaurata completamente ed è più in forma di quando l'avevo comprata (1989).

Nel frattempo sono passati un altro bel po' di anni; credo che la maturità mi abbia portato anche un po' di sale in zucca, oltre a una 20ina di chitarre che oramai prendo in mano solo per accordarle e far loro la manutenzione essenziale, e quasi 700 titoli tra CD, vinili, MC, DVD, videocassette (che non riesco più a guardare) e BluRay.
Ho espanso i miei interessi musicali, un'altra tappa fondamentale nel mio percorso musicale fu la scoperta della chitarra classica e tutto il repertorio ad essa collegato.

Ma la musica, se ci dà emozione, è bella, indipendentemente dal genere.
Nelle forme musicali più moderne però non mi ci riconosco più, i suoni sono cambiati, ed in generale mi sembra di vedere che non sia più tutto così genuino come allora.

I Maiden però già dal periodo Blaze Bailey li avevo lasciati un po' andare (e li ho visti anche con lui =_= =_= ), salvo in parte solo Brave New World.

Se devo essere sincero al momento non sarei nemmeno interessato ad andare ai concerti, nonostante da due anni oramai siamo tutti in quasi totale astinenza.

--- AI MIEI TEMPI ERA MEGLIO ---
....la mitica frase che da ragazzino odiavo sentir dire dai grandi, ma che mi rendo conto di aver detto - negli ultimi anni - più di una volta ai più giovani....

:death: :death: :death: :death:
 
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view post Posted on 20/3/2022, 22:39
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Ragazzi e pensare che No Prayer For The Dying è pure stato di gran lunga il loro disco peggiore, almeno fino a quel momento. Con Bailey avrebbero poi fatto ben di peggio.
La prima canzone loro che ascoltai fu Seventh Son Of A Seventh Son, in apertura di Linea Rock, bissata in chiusura da Can I Play With Madness, perchè ogni settimana quando usciva un disco importante lo facevano sentire tutto, due canzoni al giorno, dal lunedì al venerdì....all'epoca di canzoni ce n'erano 10 al massimo in un disco. Il giorno dopo ero a comprare la cassetta, perchè lo stereo non lo avevo ancora.
In quei mesi mi ero appassionato a tanti gruppi....prima Europe e Bon Jovi, poi i Saxon, Malmsteen.....ma quando scoprii i Maiden non ce ne fu per nessuno....un pò come quando incontri la donna della vita dopo tanti flirt.
L'ultima volta li ho visti a Milano nel 2018.....ancora spaccavano il fondoschiena a Tremonti e accoliti, che potrebbero essere i loro figli.

Luca sembra passata una vita da quando andavamo a vedere i concerti insieme....condivido il tuo livello di scoglionaggine....la settimana scorsa c'era Geoff Tate a Milano che eseguiva tutto Empire e tutto Rage For Order....in passato ci sarei andato anche a piedi......stavolta mi sa che non vedo neppure i Maiden.
Come scusante almeno ho la famiglia che mi assorbe ogni grammo di energia, tanto che vado pochissimo anche a pesca....non raggiungo mai le 10 uscite annuali, e sinceramente non ho neanche le risorse mentali perchè ciò mi pesi.
 
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view post Posted on 22/3/2022, 19:51
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Il Rock The Castle in Giugno a Verona come bill non è male, ma al momento non credo di andare.

Venerdì 24
Mercyful Fate, Blind Guardian, Venom, Death SS

Sabato 25
Judas Priest, UFO, Saxon, Angel Witch
 
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