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| Lascia che parlino pure; non sanno nemmeno che interessi economici e politici ci siano dietro a queste materie, quali caccia e pesca. L'importante è che al momento del referendum, se ci sarà, non si vada a votare, in quanto il primo "sbarramento" utile a troncare sul nascere il referendum abrogativo è che non si raggiunga il quorum di partecipazione ex art. 75 Cost. Se non si raggiunge il quorum, non serve nemmeno andare a vedere i voti validamente espressi, perché non ha partecipato alla votazione la maggioranza degli aventi diritto.
Bisogna fare fronte comune e non andare a votare. Anche se non sono un fan della caccia, non trovo giusto abolirla per il benestare di gente che si ritiene ambientalista, a favore degli animali e che in verità nulla sa a riguardo. Senza considerare che una bella fetta di mercato che fa girare l'economia sarà nettamente contro (non so se avete mai partecipato all'Hunting Show che si svolgeva insieme al Pescare Show fino a qualche anno fa... erano decisamente di più i cacciatori dei pescatori); se passa il referendum, queste persone poi vanno a mangiare a casa degli ambientalisti e dei vegetariani? Per me sono referendum senza senso.
Ci sono cose peggiori della caccia e della pesca; peccato che questi fenomeni del nuovo millennio non lo capiscano.
Questo è il motivo per il quale non mi sono mai andate a genio quelle persone che pretendono che tutti adottino lo stile di vita che vogliono loro (leggi vegani, vegetariani, presunti ambientalisti e animalisti con il cane in casa, ecc); la tua libertà finisce dove inizia la mia: se a te non piace la caccia, non cacciare ma non pretendere di farmi cambiare idea, specie se sono un cacciatore.
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