| Siete gentili ed è piacevole condividere esperienze e pareri, in particolare per me che non ho mai frequentato forum di discussione, in quanto li ho sempre trovati "difficili" nel senso che i fraintendimenti degenerativi sono sempre dietro l'angolo nei rapporti epistolari. Tornando alla pesca, direi che non l'ho mai vissuta come una "predazione a tutti i costi", l'ho sempre vissuta come un momento di vero contatto con la natura, è questo il vero motivo che mi porta al mare, oppure a funghi quando è stagione. I tecnicismi e le strategie di pesca fanno parte del gioco, così come le attrezzature che desideriamo sono al pari dei giocattoli desiderati dai bambini. Tutto questo ha probabilmente una spinta genetica, nel senso che "vivere nella natura" può significare far parte di una catena ecologica di predazione, fortemente attenuata da quando esiste la Coop. Come ho già detto, non mi turba affatto fare cappotto, so bene che andare sulla sponda di un fiume, di un lago o al mare, non è come andare alla Coop, altrimenti avrei già smesso di andare a pescare, come tutti voi penso. L'atavico gusto predatorio, è nel vincere la natura (i pesci in questo caso), perché ci dà la sensazione (erronea) di poterla possedere, oppure di poterci vivere dentro con le sue logiche. Negli ultimi anni ho pescato prevalentemente dalla barca, ed ovviamente i risultati erano diversi che da terra, ed a questo devo riabituarmi un po. Ma sono felice che ancora posso andare a pescare, malgrado abbia perso un mio grandissimo amico e compagno di pesca. La pesca a feeder mi piace, è tranquilla, quasi contemplativa, perché devi immaginare cosa sta succedendo sul fondo che non puoi vedere, è questa la magia della pesca.
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