ai vecchi gatti piace giocare
Mentre passo la testa fra i rami cercando di selezionare le ciliegie da cogliere una vecchia sensazione mi riporta una vertigine conosciuta.
La vecchia scala , un dannatissimo trepiedi con il triplo dei miei anni .
Certe cose sembrano non patire il passare del tempo .
Quando ero bambino ci salivo per raccogliere le pesche , e la vecchia tre piedi era gia sgangherata , non che sia poco solida ma il logoramento dell' innesto principale crea un rollio ad ogni movimento .
Come il beccheggiare di una barca, ma mentre si raccoglie frutta .
Quasta scala mi ricorda il proprietario , mio nonno vecchio zuccone sgangherato pure lui a novantatre anni che ancora lavora come se fosse nel suo dna .
Una sfilza di lavori infinita lo tiene attaccato a questa vita come se il giorno dopo non potesse mancare al proprio impegno.
Neanche a farlo apposta sbuca da sotto la scala con il suo tipico fare e mi fissa senza dir nulla .
Poi guarda verso l' orizzonte e rimane fisso perso nei suoi pensieri .
Una celata malinconia tradisce i suoi occhi , uno spirito ancora fervido intrappolato in un involucro ormai esaurito .
Mi guarda e mi dice due o tre cose che sto sbagliando nella tecnica di raccolta delle ciliegie e se ne va .
Io da canto mio voglio solo dieci ciliegie per la casa , e poi mi rilasso un pò mentre faccio qualcosa all ' aperto .
La differenza è la mentalità , io che non prendo seriamente quello che sto facendo ,volontariamente ,al fine di svagarmi .
Mentre mio nonno vede solo un lavoro ma svolto male .
Neanche gli passa per la mente che uno possa fare qualcosa per il gusto di farlo .
Forse quando a quindici anni diventi capo famiglia e devi crescere tre fratelli più piccoli certe cose si ossidano .
O forse una vita di troppo lavoro molto duro può sopprimere la voglia di godersi le cose .
Difficile interpretare il punto di vista degli altri .
Mentre penso questo penso anche al fatto che a novantatre anni neanche io magari avrò voglia di fare cose solo per svagarmi .
Un rumore nel grano , una coda nera sbuca fra le spighe tradendo il mimetismo felino del mio gatto .
Anche lui come mio nonno arriva e si mette sotto la scala e mi fissa , poi con fare pigro poggia la testa in terra e si lancia in una serie di capriole che terminano in uno stiramento .
Quel pazzo di un gatto si esibisce in un vero e proprio repertorio di scemenze , si spinge con le zampe posteriori su per il fosso e poi scivola giù , si mette a pancia in su e gioca con l ' erba .
Lo guardo e penso che sia la creatura più bella e saggia del regno animale , perchè anche se ormai adulto si diverte e non si prende sul serio .
Gioca come un bambino senza la vergogna di fare qualcosa giusto per farlo .
Mi saluta con uno sfregamento alla scala e poi sparisce così come è arrivato .
Allora penso fra mè , che la pesca ha questo dono magico .
Che anche invecchiando non si perde la voglia di giocare , come il gatto con il topo , con la libertà di un altro animale .
Facendo pace col cervello senza sentirsi in colpa , consci del nostro posto nel mondo , animali ne buoni ne cattivi .
Ripenso a sabato , una pescata in un posto meraviglioso , senza prendermi sul serio anche se non ho preso gran che .
Cinque ore sottratte alla vita con la forza , necessarie a rimanere salubre mentalmente .
Quando un gobione esce dall acqua azzurra ne osservo i colori stupendi ,
Così come era per il gatto ha un aspetto bello ed elegante .
Il fiume ha l ' alveo scavato nella roccia e la vegetazione si chiude intorno facendoti sentire isolato e solo , come stessi esplorando un ramo del rio delle amazzoni .
Il sottobosco è tutto un movimento , lepri e fagiani si affacciano a vedere quale creatura fa tutto sto casino per spostarsi.
I pesci sono solo la scusa per giocare ,
Il filo d 'erba o il topolino .
E io faccio capriole e sto bene con me stesso anche se non combino nulla di che .
"Ai gatti riesce senza fatica ciò che resta negato all'uomo: attraversare la vita senza fare rumore."