E voi , siete arrivati ?

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view post Posted on 14/4/2020, 16:13
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Oggi non sono qui per raccontarvi di una pescata ,
Sono qui per fare un passo in dietro.

Quando un pittore fa un quadro , il modo per osservarlo al meglio e capire se ha sbagliato qualcosa , è fare qualche metro allontanandosi per poi vedere la sua opera nella completezza , da una prospettiva riposata e con un campo visivo maggiore.
Così è stata la mia quarantena , e i mesi precedenti.
Dopo tanti anni passati a cercare di diventare un pescatore eccelso ,
Ho deciso che andava bene anche essere un pescatore ,
Che si è divertito quando torna a casa da pesca.
Senza incazzarsi per un pesce perso o se le cose non vanno come volevo .
Così mi son spesso fatto più delle scampagnate che delle vere pescate , oltre al fatto che ho camminato molto lungo i fiumi , spesso per ore senza nemmeno aprire le canne.
E nonostante tutto credo di essere migliorato.
Perchè ho fatto un passo indietro e mi son reso conto che nel mio quadro c' erano cose sbagliate .
Cose che facevo da anni perchè pensavo di esserne capace , o comunque di farle bene.

Riporto alcuni esempi per essere più chiaro

- pescare in posti ricchi di pesce ( campi gara , zone famose no kill)
Sicuramente aiuta a migliorarsi nella ricerca della perfezione del dettaglio , ma spesso sono mondi a sè, con pesce abituato quasi addomesticato a comportarsi in un modo diverso agli ambienti selvatici.
Quindi bisognerebbe imparare a pescare anche dove c' è poco pesce , per essere completi e imparare a leggere ogni ambiente.

- riflettere sempre su quello che si fa.
È circa un anno che sto studiando i vari metodi per imparare a legare bene gli ami , i tipi di filo , i vari tipi di amo..
" ma come peschi da quando eri bambino e ancora non sai legare gli ami"?
La classica domanda che mi viene posta quando affronto l ' argomento.
Spesso chi la pronuncia lega un tipo di amo con un tipo di filo , da anni, e vi dirà che lui li fa bene e che il suo modo va bene e non gli interessa di guardarsi attorno.
Io vi dico solo che analizzando a fondo la mia tecnica fino ad un anno fa , legavo bene un amo su 3 o 4 , e la tenuta era molto inferioee a quella che raggiungo ora .
Non vi chiedete quale è la tecnica migliore , per sostituire la vostra con quella , ma riflettete sul perchè certe cose hanno dei vantaggi e anche quali sono i difetti, e scegliete voi ragionando.
Lo stesso vale anche per i nodi di giunzione ecc.

- i pesci li ho presi spesso prima di uscire Specie in inverno .
occorre riflettere su tanti fattori.
Se ben conosciuti , possono portarci a prendere la scelta vincente .
A volte ci fissiamo a voler pescare in " quel " posto,
Vuoi per simpatia , o perchè la settimana prima ci abbiamo fatto una bella pescata , eppure se abbiamo sottocchio i livelli idrometrici
Dobbiamo lasciare da parte le preferenze e scegliere il posto giusto
Per quella situazione .
Ovviamente è un mio pensiero e se uno vuol andare sempre e comunque dove vuole a scapito dello sfavore , ci mamcherebbe .
Ovviamente per fare questo bisogna cambiare tanti fiumi e spendere tante ore a cercare posti con fondali , profondità , trasparenze e altitudini diverse .
Incredibilmente se sbagli a pensare esci di casa che sei già fritto.
Arrivi sullo spot e non ci sono le condizioni ottimali,
E l ' inverno non ti regala nulla .

- organizzare tutto
Spesso mi era successo che dimenticassi a casa qualcosa , attrezzatura o altro , rovinandomi la pescata, quindi ora ho adottato un metodo che nel tempo sta funzionando ottimamente .
Ho disposto una serie di chiodi in fila , appendo gilet stivali
Lo zaino la cintura ecc così con una occhiata vedrò subito se ho preso tutto.
Tutto uguale per la minuteria sugli scaffali .
Si perde 5 minuti è vero , ma se si mette ogni volta a posto , e tutto in fila , sarà impossibile dimenticarsi qualcosa .

- non il quanto ma il come
Spesso si vedono grosse nasse o retini zeppi
Di pesci , trovo che sia bello e che tutti siamo stati appagati nel vedere che riusciamo a mettere in fila tanti pesci.
Ma a me personalmente piace più andare anche negli ambienti difficili a prendere quei due pesci , che valgono davvero mille degli altri .
Meglio un pesce cercato , che mille presi dove è scontato .

Queste sono alcune riflessioni che mi sono passate per la mente m ce ne sono ogni giorno, dentro di noi , se solo ci sforziamo di non essere ottusi.
TUTTO e TUTTI possono migliorare , anche senza ammorbarsi.
Non importa la meta , ma come ci godiamo il viaggio per arrivarci passo a passo.
Ps mi piacerebbe molto se qualcuno volesse esporre le proprie migliorie che ha fatto di recente , o anche diversi modi di vederla .
Almeno penso un pò alla pesca :bye1: :bangin:
 
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view post Posted on 14/4/2020, 16:26
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Ti sei letto Lo Zen e il tiro con l’arco?
 
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view post Posted on 14/4/2020, 16:46

adesso arranco meno :-)

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Dopo tanti anni passati a cercare di diventare un pescatore eccelso (io l'ho deciso 40 anni fa e sono soddisfatto, sarò pure presuntuoso ma qualcosa ho preso e capito)


Perchè ho fatto un passo indietro e mi son reso conto che nel mio quadro c' erano cose sbagliate .
Cose che facevo da anni perchè pensavo di esserne capace , o comunque di farle bene.
e va fatto sempre, io dopo 3000 immersioni non dormivo ai briefing e ai debriefing, controllavo l'attrezzatura tutte le volte e mi facevo controllare dal compagno, residuo dell'ordine che devono avere quelli che usano il paracadute. diventa una forma mentale SULLE COSE SERIE


- pescare in posti ricchi di pesce ( campi gara , zone famose no kill)
Sicuramente aiuta a migliorarsi nella ricerca della perfezione del dettaglio , ma spesso sono mondi a sè, con pesce abituato quasi addomesticato a comportarsi in un modo diverso agli ambienti selvatici.
Quindi bisognerebbe imparare a pescare anche dove c' è poco pesce , per essere completi e imparare a leggere ogni ambiente. a me piace pescare dove c'è pesce, dove so che non ce ne è non pesco se non per provare nuovi posti

- riflettere sempre su quello che si fa. vedi sopra, meglio saper fare poche cose ma bene e magari al buio. ridevo quando a militare cercavano di farmi montare un garant al buio... mai riuscito. ma i nodi al buio li faccio e l'attrezzatura subacqua la montavo bendato per scommessa


- i pesci li ho presi spesso prima di uscire Specie in inverno . io non ci riesco

Dobbiamo lasciare da parte le preferenze e scegliere il posto giusto correttissimo

Ovviamente per fare questo bisogna cambiare tanti fiumi e spendere tante ore a cercare posti con fondali , profondità , trasparenze e altitudini diverse . fatto... 40 anni e rotti che giro


- organizzare tutto non ci posso riuscire, mi sono dimenticato di tutto ma in stagione in macchina c'è doppione di tutto tranne di canne e mulinelli, mai dimenticati
mi sono pure dimenticato la giacca in inverno
Si perde 5 minuti è vero , ma se si mette ogni volta a posto , e tutto in fila , sarà impossibile dimenticarsi qualcosa . quasi... vedi sopra

- non il quanto ma il come sacrosanto, meglio cappotto dove credo che pesci all'ammasso

Meglio un pesce cercato , che mille presi dove è scontato . vedi sopra

adesso provo a risponderti adeguatamente
 
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view post Posted on 14/4/2020, 16:59
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CITAZIONE (Danilo-59 @ 14/4/2020, 17:26) 
Ti sei letto Lo Zen e il tiro con l’arco?

No danilo non conosco questo libro.
Una delle considerazioni che ho fatto , è migliorarmi nelle passate lunghe come mi facesti notare quel giorno a pesca :bye1:

Grazie mauro
 
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view post Posted on 14/4/2020, 17:24

adesso arranco meno :-)

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io non ho trovato nulla sull'ordine, non lo sono e mai lo sarò... ma finita la pescata rimetto in ordine (anche se è notte, se sono stanco) se devo tornare il giorno dopo rimpiazzo la roba finita

in stagione in macchina c'è un marsupio con l'indispensabile, stivali vecchi e una giacca
pantaloni e maglia di scorta
spesso un guadino se ha senso.... in torrente no
spesso canna e mulinello da spinning, di scorta, da poco
scatolino con 10 artificiali
licenza e tesserini nel portafoglio
calendario elettronico per le scadenze sul pc e sul cellulare

in barca in casa e in garage barca lista di quel da caricare se non è stata caricata il giorno prima, compresi motori e batterie
in barca c'è il minimo per le manutenzioni e forbici cacciaviti e coltelli e pinze (due set)
lista di quel da caricare per ferie o uscite lunghe, comprese le scorte
d'estate 3 litri di acqua, powerbank per il cellulare
cappelli e occhiali di scorta
se sto via ancorette, split, piombi, fili e trecciato e attrezzi e una scatola di artificiali che sta in albergo con 2 canne e mulinelli.. di pura scorta (mai rotto nulla in vacanza solo a vacanza finita per fortuna)

direte non serve... non è detto
quando arrivammo in 10 in borneo arrivarono 9 valigie, in 9 trovammo da fare una attrezzatura completa con le parti spare, una muta leggera, maschera e resto, un po di vestiario. la valigia arrivò al nono giorno su 11, ovviamente si compro qualcosa...
in canada abbiamo sderenato 4 mulinelli da lusso - per fortuna non assieme- e ci siamo salvati con un acquisto locale e la scorta (2 che abbiamo rotto e un mulinellaccio da 50 euro)
sbragate 2 canne e avevamo i rimpiazzi
persi in due 90 cucchiaini, ne avevamo 3 scatole da 50! più i recuperi.

poi in inverno causa cambio macchina mi sono dimenticato la giacca al parcolaghi e me l'ha prestata il gestore

nb se in canada non avessimo avuto quasi 2 km di trecciato di scorta non so come avremmo fatto
600 metri del 15 libbre che si rompeva - non adeguato ai pesci
600 metri del 20 libbre (quasi finito)
600 metri del 30 libbre che ci ha salvato
200 moschettoni.......
sembrano sciocchezze ma servono, poi ci sono anni che non rompi nulla (a lucci in canada , con pesci da terrore, 1 cavetto e 2 esche)

la scatola in albergo e le canne prevengono possibili furti

RISVOLTO lo zen e il tiro con l'arco

Questo piccolo libro, da anni molto letto e molto amato in tutto il mondo, è forse il più illuminante, il più lucido e utile resoconto, scritto da un occidentale, di come un occidentale possa avvicinarsi allo Zen.Un professore tedesco di filosofia, Eugen Herrigel, vuole essere introdotto allo Zen e gli viene consigliato di imparare una delle arti in cui lo Zen da secoli si applica: il tiro con l'arco. Comincia così un emozionante tirocinio, nel corso del quale Herrigel si troverà felicemente costretto a capovolgere le sue idee – e soprattutto il suo modo di vivere. All'inizio con grande pena e sconcerto: dovrà infatti riconoscere prima di tutto che i suoi gesti sono sbagliati, poi che sono sbagliate le sue intenzioni, infine che proprio le cose su cui fa affidamento sono i più grandi ostacoli: la volontà, la chiara distinzione fra mezzo e fine, il desiderio di riuscire. Ma il tocco sapiente del Maestro aiuterà Herrigel a scrollarsi tutto di dosso, a restare vuoto per accogliere, quasi senza accorgersene, l'unico gesto giusto, che fa centro – quello di cui gli arcieri Zen dicono: «Un colpo - una vita». In un tale colpo, arco, freccia, bersaglio e Io si intrecciano in modo che non è possibile separarli: la freccia scoccata mette in gioco tutta la vita dell'arciere e il bersaglio da colpire è l'arciere stesso.

anche imparare la pesca a mosca è quasi così.. ovvio io non potrò mai imparare lo zen..

più vicino forse alla pesca
Lo Zen e l’arte della manutenzione della motocicletta

RISVOLTO
Questo romanzo è una Grande Avventura, a cavallo di una motocicletta e della mente, è una visione variegata dell’America on the road, dal Minnesota al Pacifico, e un lucido, tortuoso viaggio iniziatico.
Una mattina d’estate, il protagonista sale sulla sua vecchia, amata motocicletta, con il figlio undicenne sul sellino e accanto a lui un’altra moto con due amici. Parte per una vacanza con «più voglia di viaggiare che non di arrivare in un posto prestabilito». Ma fin dall’inizio tutto si mescola: il paesaggio, che muta di continuo dagli acquitrini alle praterie, ai boschi, ai canyons, i ricordi che dilagano nella mente, la rete tenace dei pensieri che si infittisce intorno al narratore. Per lui, viaggiare è un’occasione per sgombrare i canali della coscienza, «ormai ostruiti dalle macerie di pensieri divenuti stantii». E altri pensieri crescono come erbe dalla cronaca del viaggio: l’amico si ferma, ha un guasto, impreca, non sa cosa fare. E il narratore si chiede: qual è la differenza fra chi viaggia in motocicletta sapendo come la moto funziona e chi non lo sa? In che misura ci si deve occupare della manutenzione della propria motocicletta?
Mentre guarda smaglianti prati blu di fiori di lino, gli si formula già una risposta: «Il Buddha, il Divino, dimora nel circuito di un calcolatore o negli ingranaggi del cambio di una moto con lo stesso agio che in cima a una montagna o nei petali di un fiore». Questo pensiero è la minuscola leva che servirà a sollevare altre domande subito incombenti: da che cosa nasce la tecnologia, perché provoca odio, perché è illusorio sfuggirle? Che cos’è la Qualità? Perché non possiamo vivere senza di essa? Come un metafisico selvaggio, come un lupo avvezzo a sfuggire alle trappole dei cacciatori, che in questo caso sono le parole stesse, il narratore avanza con la sua moto per strade deserte o affollate, seguito dal fantasma di Platone e Aristotele, e soprattutto dal «fantasma della razionalità», invisibile plasmatore della motocicletta e di tutto il nostro mondo. Ma nella sua ricerca una voce si incrocia con la sua, quella del suo Doppio, Fedro, che anni prima aveva pensato quelle stesse cose e, dietro di esse, aveva incontrato la follia. Tutti e due vogliono testardamente risalire a quel punto, oscuro e lontano, in cui «ragione e Qualità si sono staccate». Giunti a quel punto, apparirebbe evidente, luminoso, che «la vera motocicletta a cui state lavorando è una moto che si chiama voi stessi».
Pubblicato nel 1974 negli Stati Uniti, prima opera di un autore sconosciuto, questo libro ha avuto subito un successo immenso In breve è diventato un libro-simbolo, il romanzo di un «itinerario della mente» in cui molti si sono riconosciuti.

se dovessi dare un parere personale vedrei bene un "così parlò zarathustra" di Nietzche, non banale da leggere ne da capire. nessuno saprà mai che voleva dire l'autore ma ci potrebbe aprire la mente sulla nostra posizione (personale e come umanità) nella STORIA.
e non è lontano dalla pesca (o dalla voglia di migliorare) per quanto parli di tuttaltro.
libro e autore spesso associati al nazismo, completamente a torto secondo i migliori filosofi del secolo, vicino più a certe religioni orientali.
Così parlò Zarathustra
Un libro per tutti e per nessuno

RISVOLTO
L’idea di Così parlò Zarathustra balenò a Nietzsche come una folgorazione nell’agosto del 1881, in Engadina, «6000 piedi al di là dell’uomo e del tempo». Essa coincise con il rivelarsi dell’«eterno ritorno», la misteriosa intuizione che segna il passaggio alla ultima fase del pensiero di Nietzsche e lo tramuta tutto dall’interno. Così anche lo Zarathustra rielabora e ripresenta tutto ciò che Nietzsche era stato fino allora in una forma assolutamente nuova, e soprattutto in una forma incompatibile con i canoni della filosofia occidentale. «Un libro per tutti e per nessuno» dice il sottotitolo: proprio perché obbliga il pensiero a parlare immediatamente, fuori da ogni tecnicismo, in una forma poetica e profetica, Zarathustra è sempre stato il libro più letto e venerato di Nietzsche, ma al tempo stesso è il suo libro di enigmi, protetto da saldi sigilli, un libro che sorprende e appare diverso ogni volta che lo si apre. Nietzsche fu del tutto conscio di questo doppio carattere dello Zarathustra, e in certo modo di tutta la sua opera. In una lettera del 1884 scriveva: «Chissà quante generazioni dovranno trascorrere per produrre alcune persone che riescano a sentire dentro di sé ciò che ho fatto! E anche allora mi terrorizza il pensiero di tutti coloro che, ingiustificatamente e del tutto impropriamente, si richiameranno alla mia autorità. Ma questo è il tormento di ogni grande maestro dell’umanità: egli sa che, in date circostanze del tutto accidentali, può diventare con la stessa facilità una sventura o una benedizione per l’umanità».
 
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view post Posted on 14/4/2020, 18:46

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Intelligente ragionamento Cristian...e secondo me ci hai preso in pieno.Tante volte ci si fa attrarre da posto,dalla pescata precedente ecc.,invece mettersi sempre in discussione ha un suo perché oltre che,permettetemi,un suo fascino per ogni persone. Si dice "non siamo nati istruiti",non a caso...credo. Molto interessante questa divagazione sulla letteratura di Mauro.Complimenti anche a Mauro,perché anche questo scritto,come quello di Christian,fa riflettere.E mai come ora ce ne sarebbe bisogno,e non solo per affrontare questo periodo terribile....ma anche il futuro mondo che ne deriverà.Ho sessanta anni,non mi dite che ho un piede nella tomba...si spera di no....e poi dopo di me qualcuno lascerò e sinceramente lasciarlo in un mondo di gente che ragiona mi aiuta a pensare anche al dopo. Viceversa se penso alle persone che sono dispiaciute per non avere fatto il barbecue a Pasqua e Pasquetta....scusatemi chi ama il barbecue,a chi non piace la carne cotta al fuoco.....Buona serata.
 
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view post Posted on 14/4/2020, 19:04
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Grazie mauro tanti spunti interessanti ...
Mi fai sentire in difetto non ho letto un sacco di libri, e ne ho già tanti fermi che aspettano , che io ne finisca altri amcora hahah

CITAZIONE (Mariopoggibonsi60 @ 14/4/2020, 19:46) 
Intelligente ragionamento Cristian...e secondo me ci hai preso in pieno.Tante volte ci si fa attrarre da posto,dalla pescata precedente ecc.,invece mettersi sempre in discussione ha un suo perché oltre che,permettetemi,un suo fascino per ogni persone. Si dice "non siamo nati istruiti",non a caso...credo. Molto interessante questa divagazione sulla letteratura di Mauro.Complimenti anche a Mauro,perché anche questo scritto,come quello di Christian,fa riflettere.E mai come ora ce ne sarebbe bisogno,e non solo per affrontare questo periodo terribile....ma anche il futuro mondo che ne deriverà.Ho sessanta anni,non mi dite che ho un piede nella tomba...si spera di no....e poi dopo di me qualcuno lascerò e sinceramente lasciarlo in un mondo di gente che ragiona mi aiuta a pensare anche al dopo. Viceversa se penso alle persone che sono dispiaciute per non avere fatto il barbecue a Pasqua e Pasquetta....scusatemi chi ama il barbecue,a chi non piace la carne cotta al fuoco.....Buona serata.

È solo una piccola riflessione ...
Che mi ha già portato altre idee e informazioni grazie a voi, e a questo periodaccio.
Che però mi permette di leggere libri e allenarmi,
Chi ama la pesca , sa apprezzare tante altre piccole cose... ancge se la pesca manca ;_;
 
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view post Posted on 14/4/2020, 19:10
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CITAZIONE (crissss @ 14/4/2020, 17:59) 
CITAZIONE (Danilo-59 @ 14/4/2020, 17:26) 
Ti sei letto Lo Zen e il tiro con l’arco?

No danilo non conosco questo libro.

Leggilo, hai già percorso un bel po' di strada. Mauro l'ha spiegato bene


CITAZIONE
Una delle considerazioni che ho fatto , è migliorarmi nelle passate lunghe come mi facesti notare quel giorno a pesca :bye1:

Quello non guasta, anche se, per quel fiume, sono corte :laugh1: :laugh1: :laugh1:
 
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view post Posted on 14/4/2020, 19:35
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Saltà i fòss per èl long

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No! Non sono arrivato e non arriverò mai! Perché il bello della pesca è che c'è sempre da imparare (Izaac Walton docet). Anche dal più "coglione" puoi apprendere qualcosa.
Sta a te riuscire ad apprendere l'arte e metterla da parte. Scernire le pugnette dalle cose che contano.
Detto questo, continua ad ampliare i tuoi orizzonti.
Sei forte fratello! :emoticon_cincin.gif:
 
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view post Posted on 14/4/2020, 19:41

adesso arranco meno :-)

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io tanti libri li ho letti al liceo, non era obbligatorio ma mi piaceva. alla maturità avevo una tesina su Nietzche , Marx (Engels) ed Hegel, molto più vicini di quanto si pensi. dopo in ferie leggevo di tutto (ho letto quasi tutta la fantascienza fino al 2000 e gran parte della fantasy), compresi romanzi e saggi. da quando lavoravo in Tper leggevo in treno nelle trasferte. adesso non ne ho più voglia...anche perchè mi devo mettere gli occhiali.
ot la fantascienza sembra sciocca a volte ma i virus e l'11 settembre lo avevano previsto bene, come l'isis... e come va il mondo adesso. alcuni autori sono geniali
ot dell'ot spesso gli autori sono stupiti delle interpretazioni date da terzi delle loro opere, per anni si è ipotizzato un disegno geniale di Asimov che tranquillamente non voleva scrivere sequel e prequel, ma lo pagavano bene.
poi tanti sono geniali, 2001 odissea nello spazio viene da un racconto di meno di 100 pagine..bello ma molto limitato, da un seme è nato un baobab

ovviamente mai nessuno impara tutto, anche in settori specifici. tanti filosofi dicono che la conoscenza assoluta sarebbe tanto noiosa da rendere quasi impossibile la vita

ho il dono di leggere in maniera velocissima.....tante volte mi dicono se guardo solo le figure..
 
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view post Posted on 14/4/2020, 20:11
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Essere consapevoli di quanto hai esposto è già una grande cosa al giorno d’oggi, Cri.

Specie i pescatori veneti, sono quelli che sanno sempre tutto; non c’è mai una volta che ti diano soddisfazione. Quello che dici te lo sanno da una vita, qualsiasi cosa... poi pescano da cani, con attrezzatura del 1400.
Moltissimi pescatori, quindi, hanno la presunzione di sapere tutto o quasi e per questo dico che per me hai già vinto, se sei consapevole.

Bravo Cri, continua così; anche questa, una discussione molto interessante :clap1: :clap1: .

Se consideri che pesco in fiume da tre anni, mi ritengo soddisfatto di quello che sono riuscito a imparare nel corso di questi anni; nozioni teoriche, approcci pratici: un bagaglio notevole del quale a volte mi stupisco. Il bello, però, è che c’è sempre qualcosa da migliorare, quindi mica è finita qui! Anzi, è proprio questo il bello, che non si finisce mai di imparare qualcosa, non si finisce mai di scoprire nuovi aspetti, nuovi approcci.

In realtà, se ci pensi, le tecniche sono sempre quelle da moltissimi anni; è cambiata l’attrezzatura ma i fondamenti sono sempre quelli. Eppure è altrettanto vero che la pesca è una materia mutevole, soggetta, se vuoi, a numerose variazioni su tema.
Una apparente contraddizione, bellissima.
 
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view post Posted on 14/4/2020, 21:01
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CITAZIONE (crissss @ 14/4/2020, 17:13) 
Oggi non sono qui per raccontarvi di una pescata ,
Sono qui per fare un passo in dietro.

Quando un pittore fa un quadro , il modo per osservarlo al meglio e capire se ha sbagliato qualcosa , è fare qualche metro allontanandosi per poi vedere la sua opera nella completezza , da una prospettiva riposata e con un campo visivo maggiore.
Così è stata la mia quarantena , e i mesi precedenti.
Dopo tanti anni passati a cercare di diventare un pescatore eccelso ,
Ho deciso che andava bene anche essere un pescatore ,
Che si è divertito quando torna a casa da pesca.
Senza incazzarsi per un pesce perso o se le cose non vanno come volevo .
Così mi son spesso fatto più delle scampagnate che delle vere pescate , oltre al fatto che ho camminato molto lungo i fiumi , spesso per ore senza nemmeno aprire le canne.
E nonostante tutto credo di essere migliorato.
Perchè ho fatto un passo indietro e mi son reso conto che nel mio quadro c' erano cose sbagliate .
Cose che facevo da anni perchè pensavo di esserne capace , o comunque di farle bene.

Riporto alcuni esempi per essere più chiaro

- pescare in posti ricchi di pesce ( campi gara , zone famose no kill)
Sicuramente aiuta a migliorarsi nella ricerca della perfezione del dettaglio , ma spesso sono mondi a sè, con pesce abituato quasi addomesticato a comportarsi in un modo diverso agli ambienti selvatici.
Quindi bisognerebbe imparare a pescare anche dove c' è poco pesce , per essere completi e imparare a leggere ogni ambiente.

- riflettere sempre su quello che si fa.
È circa un anno che sto studiando i vari metodi per imparare a legare bene gli ami , i tipi di filo , i vari tipi di amo..
" ma come peschi da quando eri bambino e ancora non sai legare gli ami"?
La classica domanda che mi viene posta quando affronto l ' argomento.
Spesso chi la pronuncia lega un tipo di amo con un tipo di filo , da anni, e vi dirà che lui li fa bene e che il suo modo va bene e non gli interessa di guardarsi attorno.
Io vi dico solo che analizzando a fondo la mia tecnica fino ad un anno fa , legavo bene un amo su 3 o 4 , e la tenuta era molto inferioee a quella che raggiungo ora .
Non vi chiedete quale è la tecnica migliore , per sostituire la vostra con quella , ma riflettete sul perchè certe cose hanno dei vantaggi e anche quali sono i difetti, e scegliete voi ragionando.
Lo stesso vale anche per i nodi di giunzione ecc.

- i pesci li ho presi spesso prima di uscire Specie in inverno .
occorre riflettere su tanti fattori.
Se ben conosciuti , possono portarci a prendere la scelta vincente .
A volte ci fissiamo a voler pescare in " quel " posto,
Vuoi per simpatia , o perchè la settimana prima ci abbiamo fatto una bella pescata , eppure se abbiamo sottocchio i livelli idrometrici
Dobbiamo lasciare da parte le preferenze e scegliere il posto giusto
Per quella situazione .
Ovviamente è un mio pensiero e se uno vuol andare sempre e comunque dove vuole a scapito dello sfavore , ci mamcherebbe .
Ovviamente per fare questo bisogna cambiare tanti fiumi e spendere tante ore a cercare posti con fondali , profondità , trasparenze e altitudini diverse .
Incredibilmente se sbagli a pensare esci di casa che sei già fritto.
Arrivi sullo spot e non ci sono le condizioni ottimali,
E l ' inverno non ti regala nulla .

- organizzare tutto
Spesso mi era successo che dimenticassi a casa qualcosa , attrezzatura o altro , rovinandomi la pescata, quindi ora ho adottato un metodo che nel tempo sta funzionando ottimamente .
Ho disposto una serie di chiodi in fila , appendo gilet stivali
Lo zaino la cintura ecc così con una occhiata vedrò subito se ho preso tutto.
Tutto uguale per la minuteria sugli scaffali .
Si perde 5 minuti è vero , ma se si mette ogni volta a posto , e tutto in fila , sarà impossibile dimenticarsi qualcosa .

- non il quanto ma il come
Spesso si vedono grosse nasse o retini zeppi
Di pesci , trovo che sia bello e che tutti siamo stati appagati nel vedere che riusciamo a mettere in fila tanti pesci.
Ma a me personalmente piace più andare anche negli ambienti difficili a prendere quei due pesci , che valgono davvero mille degli altri .
Meglio un pesce cercato , che mille presi dove è scontato .

Queste sono alcune riflessioni che mi sono passate per la mente m ce ne sono ogni giorno, dentro di noi , se solo ci sforziamo di non essere ottusi.
TUTTO e TUTTI possono migliorare , anche senza ammorbarsi.
Non importa la meta , ma come ci godiamo il viaggio per arrivarci passo a passo.
Ps mi piacerebbe molto se qualcuno volesse esporre le proprie migliorie che ha fatto di recente , o anche diversi modi di vederla .
Almeno penso un pò alla pesca :bye1: :bangin:

Sarà che ho vissuto sempre la pesca come un modo di evasione, un qualcosa per stare in pace con me stesso in un ambiente che mi appartiene, una ricerca di un qualcosa di bello che non è sempre una bella pescata ma è dato da tutto ciò che ci circonda. Ho sempre evitato campi gara, luoghi affollati e luoghi comodi, proprio perché voglio stare in pace e perché ritengo alcuni posti un mondo a se. Onestamente quei posti non li ritengo nemmeno più facili o posti in cui c è più pesce semplicemente perché non mi appartengono. La pesca parte già dal giorno prima ma non perché preparo le lenze, perché io non preparo mai niente, sono un ciotolone e difficilmente mi dimentico qualcosa perché ho quattro cose da prendere. La pesca inizia prima perché è lì che puoi decidere se prendere o non prendere, con la mia pesca itinerante (puoi leggere il mio report qualche tempo fa) conosco ogni anfratto e spesso la metà della pescata la fai il giorno prima quando decidi dove andare.
 
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Secondo me è bello fare la propria pesca in totale libertà. Libertà di sbagliare, libertà di pescare in modo “poco ambizioso”, libertà di frequentare posti anonimi e dimenticati, libertà di prendere pesci “sfigati”, libertà di prendere poco/niente, libertà di usare attrezzatura “fatiscente”.

Pescare solo per stare in pace con se stessi, senza sentire la necessità di mostrare alcunché agli altri.

Io sono arrivato a questo.


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CITAZIONE (dirac77 @ 14/4/2020, 22:07) 
Secondo me è bello fare la propria pesca in totale libertà. Libertà di sbagliare, libertà di pescare in modo “poco ambizioso”, libertà di frequentare posti anonimi e dimenticati, libertà di prendere pesci “sfigati”, libertà di prendere poco/niente, libertà di usare attrezzatura “fatiscente”.

Pescare solo per stare in pace con se stessi, senza sentire la necessità di mostrare alcunché agli altri.

Io sono arrivato a questo.


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Chi la pensa come te è veramente arrivato alla vera essenza della pesca....e vedrai che più tempo passa e più ti renderai conto che non puoi chiedere di meglio. Invece qualcuno pensa di essere arrivato e invece nemmeno è partito per questa fantastica avventura 😉
 
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view post Posted on 14/4/2020, 21:17
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CITAZIONE (Ulde @ 14/4/2020, 22:14) 
CITAZIONE (dirac77 @ 14/4/2020, 22:07) 
Secondo me è bello fare la propria pesca in totale libertà. Libertà di sbagliare, libertà di pescare in modo “poco ambizioso”, libertà di frequentare posti anonimi e dimenticati, libertà di prendere pesci “sfigati”, libertà di prendere poco/niente, libertà di usare attrezzatura “fatiscente”.

Pescare solo per stare in pace con se stessi, senza sentire la necessità di mostrare alcunché agli altri.

Io sono arrivato a questo.


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Chi la pensa come te è veramente arrivato alla vera essenza della pesca....e vedrai che più tempo passa e più ti renderai conto che non puoi chiedere di meglio. Invece qualcuno pensa di essere arrivato e invece nemmeno è partito per questa fantastica avventura 😉

Grazie ;)
 
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31 replies since 14/4/2020, 16:13   795 views
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