27 Gennaio giornata della memoria, La storia di Arpad Weisz, allenatore ebreo

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view post Posted on 26/1/2020, 21:45
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Dai diamanti non nasce niente.........

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Una vergogna Italiana, che tanti, troppi, vorrebbero si dimenticasse! Nel 1938 dopo la promulgazione delle leggi razziali chiunque fosse ebreo ne fu colpito, TUTTI! Questa storia dovrebbe fare riflettere e ricordarci che nessuno può sentirsi al sicuro………


Storia di Arpad Weisz “l’allenatore gentile”

Questa è la storia di un uomo buono, mite, gentile. Padre di due figli, marito esemplare. Con la passione per il calcio, con la volontà di fare del calcio la propria vita. Questa è la storia di Arpad Weisz, una di quelle storie che i giovani non conoscono ma farebbero bene a conoscere. È la storia di un allenatore, di uno di quelli che ad oggi si definirebbero “vincenti”. Una storia che affonda le sue radici in quell’epoca quando il calcio si giocava ancora con il pallone di cuoio cucito a mano, epoca oscura, nefasta che coincide con gli anni della progressiva occupazione nazista dell’Europa.

Arpad Weisz e l’Italia

La carriera come allenatore comincia sulla panchina (allora gloriosa) dell’Alessandria, il terzo presidente dell’Inter, Giuseppe Cesare Borletti, imprenditore avveniristico e fondatore de La Rinascente e della Upim, lo volle sulla panchina nerazzurra. Non accettava rifiuti, il “Senatur” Borletti: ma Arpad non si fece pregare, stupendo rimanere all’ombra della “Madunina”. Arpad si lega sempre più alla società nerazzurra: passano i presidenti, passano i giocatori, lui rimane in sella. Non si scompone neanche quando, il 31 Agosto del 1928, il Football Club Internazionale si piega all’obbligo del regime di unirsi alla US Milanese, dando vita all’Ambrosiana. Troppa paura faceva al fascismo una squadra che richiamasse nel nome la Terza Internazionale. Nulla cambia, però, nel suo modo di allenare, anzi: il successo è alle porte. Stagione 1929-1930: arriva il terzo scudetto della storia nerazzurra, il primo con il campionato a girone unico. Arpad Weisz in panca, Giuseppe Meazza (da lui scoperto) in attacco: non ce n’è per nessuno. L’amore con i nerazzurri dura ancora due anni, poi Arpad prende altri treni: allena a Bari, a Novara, ancora all’Ambrosiana, fino ad arrivare, nel 1935 a Bologna e compiere l’autentico capolavoro della sua carriera: due scudetti consecutivi all’ombra delle Torri, il terzo e quarto della storia rossoblù. Poi, il 1938: un’irrilevante particolare diventa la tragedia personale.

Arpad Weisz e le leggi razziali

Per la legislazione fascista era ebreo chi era nato da: genitori entrambi ebrei, da un ebreo e da una straniera, da una madre ebrea in condizioni di paternità ignota oppure chi, pur avendo un genitore ariano, professasse la religione ebraica. Sugli ebrei venne emanata una serie di leggi discrimanatorie.
Il fascismo – attraverso l'emanazione della Legge nº 1024 del 13 luglio 1939-XVII (Gazzetta ufficiale del 27 luglio 1939), Norme integrative del Regio decreto–legge 17 novembre 1938-XVI, n.1728, sulla difesa della razza italiana sancì che gli ebrei da un giorno all’altro diventavano stranieri, e che dovevano lasciare l’Italia!

Per Arpad, di religione ebraica, e la sua famiglia comincia l’inizio della fine. Costretto ad abbandonare il lavoro, comprende che la sua salvezza è nella fuga: con i figli Roberto e Clara e la moglie Elena, l’approdo nella tollerante Olanda, dopo essersi riparato a Parigi ma senza trovare una squadra, appare come la salvezza. Trova anche lavoro: fino all’irreparabile, allenerà il Dordrecht, dando lustro alla società. Ma l’Olanda nel maggio del 1940 viene invasa dai nazisti; per il paese e per Arpad è l’inizio di un lungo stillicidio. E’ il 2 agosto del 1942 quando la Gestapo si presenta a casa dei Weisz. Arrestati e trasferiti in un campo di lavoro, a Westerbork, nella zona nord dell’Olanda. Da qui moglie e figli verranno trasferiti subito ad Auschwitz, trovando la morte nel novembre dello stesso anno.

Arpad Weisz ad Auschwitz

Arpad, solo e dilaniato, trasferito in un campo di lavoro dell’Alta Slesia. Ci rimarrà fino al gennaio del 1944, quando tornerà anch’egli ad Auschwitz, per morire l’ultimo giorno di gennaio in una camera a gas. Solo nel 2004, il calcio italiano ha ricordato Arpad Weisz, sia a Bologna che a Milano sono state scoperte targhe ricordo. Oggi Milano lo ricorda con un torneo tra le migliori giovanili della città: la sua Inter, i rivali del Milan. Ma, come ha scritto Matteo Marani, giornalista bolognese autore del libro “Dallo scudetto ad Auschwitz” che ripercorre le gesta di Arpad: “Di Weisz, si era perduta ogni traccia. Eppure aveva vinto più di tutti, aveva conquistato scudetti e coppe. Ben più di tecnici tanto acclamati oggi. Sarebbe immaginabile che qualcuno di loro scomparisse di colpo? A lui è successo”.

(fonte «Agenzia DIRE» «www.dire.it»)

Per favore, se non vi siete annoiati troppo, perdete 40 min. per guardarvi questo video e ascoltate la canzone con la traduzione più sotto, molto più esaustivi delle parole, potete cominciare dal min. 4 con il video.
Grazie

http://www.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media...ecf2bc10ee.html


«Quando scrissi Won't Get Fooled Again volevo dire "noi non accetteremo il fascismo".»
(Pete Townshend)

L'ultima traccia del capolavoro degli Who è un classico del rock ma anche una canzone che, nonostante il suo andamento da inno, porta un messaggio fortemente pessimista.

La canzone narra la disillusione di un rivoluzionario: dopo l'entusiasmo iniziale affiora l'orrore per i nuovi capi, che si comportano - fucile in mano - come i vecchi. I vecchi slogan sono rimpiazzati da nuove parole d'ordine, ma nella sostanza niente è cambiato e come ieri al protagonista non resta che suonare la chitarra. Ma, al contrario di quanto affermato da qualcuno, non è una canzone conservatrice. È semplicemente un invito a diffidare dei predicatori della rivoluzione che quando arrivano al potere si comportano come gli altri. Una canzone contro i politici che non ci inganneranno ancora una volta. O forse sì.



NON CI FAREMO FREGARE DI NUOVO

“Combatteremo nelle strade
con i figli ai nostri piedi
e le morali che loro adorano saranno spazzate via
E gli uomini che ci hanno incoraggiato
Siedono a giudicare tutti i torti
Decidono e il fucile da caccia canta la canzone

Mi toglierò il cappello per salutare la nuova costituzione
farò un inchino per la nuova rivoluzione
Sorrido approvando il cambiamento tutto intorno a me
Prendo la chitarra e suono
proprio come ieri
poi mi inginocchio e prego
che non ci faremo fregare un'altra volta

Il cambiamento doveva arrivare
Lo avevamo sempre saputo
Siamo stati liberati dal nemico, ecco tutto
E il mondo sembra proprio uguale
E la storia non è cambiata
perché le bandiere, sono sventolate tutte nell'ultima guerra

Mi toglierò il cappello per salutare la nuova costituzione
farò un inchino per la nuova rivoluzione
Sorrido approvando il cambiamento tutto intorno a me
Prendo la chitarra e suono
proprio come ieri
poi mi inginocchio e prego
che non ci faremo fregare un'altra volta
No, no

Mi ritirerò da parte con la mia famiglia
se per caso saremo ancora mezzi vivi
Prenderò tutte le mie carte e sorriderò al cielo
Perché so che gli ipnotizzati non mentono mai

E voi?

YAAAAAAAAAAAAAAAAAH!

Non c'è niente nelle strade
che mi sembri diverso
E gli slogan sono sostituiti, per inciso
e la fazione di sinistra
è adesso la fazione di destra
E le barbe sono tutte cresciute nella notte

Mi toglierò il cappello per salutare la nuova costituzione
farò un inchino per la nuova rivoluzione
Sorrido approvando il cambiamento tutto intorno a me
Prendo la chitarra e suono
proprio come ieri
poi mi inginocchio e prego
che non ci faremo fregare un'altra volta
No, no

YAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!

Incontra il nuovo capo,
uguale a quello vecchio.”

Giancarlo
 
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view post Posted on 26/1/2020, 23:27
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Storia che non conoscevo e che ora conosco; grazie Gianki, belle parole e grazie per aver condiviso questa cosa. Domani guarderò il video.
 
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view post Posted on 27/1/2020, 03:18
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Um pe' ad sugnê...

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La Giornata della Memoria, oltre che un doveroso momento di rispetto e commemorazione, è anche un'occasione per documentarsi su quanto è accaduto in quegli anni tremendi, per capire cosa ha potuto portare degli uomini ad un tale livello di aberrazione.
Studiare gli errori del passato per evitare che possano ripetersi in futuro.
Col passare del tempo si dimenticano tante cose, i ricordi diventano vaghi e si tende a perdere la reale dimensione di certi accadimenti, quindi diventa importante, oggi, riflettere anche sul rischio che un comprensibile desiderio di pacificazione possa portare a confondere, o ad accomunare, i carnefici con le vittime.
 
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view post Posted on 27/1/2020, 09:38
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Anch'io guardero' con calma.Grazie Giancarlo per questa narrazione che non conoscevo. Un tristissimo periodo dove " Il sonno della ragione genero' mostri"per dirla con una famosa opera di Goya.
Qui a Ferrara la persecuzione si accani' sulla vasta comunita' ebraica e molti furono coloro che non tornarono.
Consiglio di leggere "Il giardino dei Finzi-Contini di Giorgio Bassani scrittore di origine ebraica.De Sica ne fece poi un film.
Quindi il film "La lunga notte del '43"di Vancini,che delinea in modo perfetto il clima di paura e smarrimento che si viveva a Ferrara,e racconta l'eccidio del Castello Estense.
Per finire un libro di uno scrittore inglese George Orwell "La fattoria degli animali"che mette in guardia sulle false rivoluzioni e il pericolo dei totalitarismi.
 
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view post Posted on 27/1/2020, 12:46

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Storia conosciuta,vista con la narrazione di Federico Buffa(il tuo video ancora non l'ho aperto,ho visto solo ora il tuo post e lo devo anche leggere per bene)e stasera a Poggibonsi c'è Gianfelice Facchetti che alle 18,30 vado a vedere al teatro.L'hanno fatta a quella ora per non "sciupare".penso,il programma del cinema(è un cinema-teatro).Notare il mio sciupare fra virgolette.Mi sono visto tutti gli speciali su Sky(nuovi)fra sabato notte e domenica mattina(ci ho fatto le 2-2,30).Ho visto quello sull'allenatore del Grande Torino,amico di Arpad,ma che per mille casistiche si salvò(perì poi con la squadra il 4/5/1949 a Superga).Poi quello di Edhit Bruch,ebrea ungherese(si intitolava 12 anni)e quello su Modiano(mi sembra il cognome così,come le carte)fatto da Walter Veltroni nel 2017....da rabbrividire....ma l'ho fatto per arricchire me stesso e naturalmente(approfitto della frase fatta ma perfetta)"per non dimenticare"....

Giorgio molto interessanti i tuoi consigli,veramente.L'opera di Goya non la ricordo ma le altre tre indicazioni le conosco abbastanza.La fattoria degli animali...Orwell era avanti anni luce,,,,anche 1984 che parla del controllo sulla società e le persone mi sembra attualissimo oggi nel 2020.....coi social e tutti i media,i computer che ti seguono e analizzano tutto quello che fai e che pensi,e sanno tutto e di tutto di te.Sei schedato appena nasci.....Buona,speriamo,giornata.

Se potete guardatelo tutto,anche l'inizio....perché anche sui primi minuti c'è da riflettere.Poi ora ho smesso.Ho visto però che l'autore è Matteo Marani,una garanzia,un bolognese doc tifoso del Bologna che negli anni '30,sotto la guida di questo povero(per la fine)ma GRANDE per le sue capacità,allenatore"tremare il mondo fa'"come dicevano allora.Penso sia tempo speso bene.
 
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view post Posted on 27/1/2020, 12:55
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CITAZIONE (Mariopoggibonsi60 @ 27/1/2020, 12:35) 
Storia conosciuta,vista con la narrazione di Federico Buffa(il tuo video ancora non l'ho aperto,ho visto solo ora il tuo post e lo devo anche leggere per bene)e stasera a Poggibonsi c'è Gianfelice Facchetti che alle 18,30 vado a vedere al teatro.L'hanno fatta a quella ora per non "sciupare".penso,il programma del cinema(è un cinema-teatro).Notare il mio sciupare fra virgolette.Mi sono visto tutti gli speciali su Sky(nuovi)fra sabato notte e domenica mattina(ci ho fatto le 2-2,30).Ho visto quello sull'allenatore del Grande Torino,amico di Arpad,ma che per mille casistiche si salvò(perì poi con la squadra il 4/5/1949 a Superga).Poi quello di Edhit Bruch,ebrea ungherese(si intitolava 12 anni)e quello su Modiano(mi sembra il cognome così,come le carte)fatto da Walter Veltroni nel 2017....da rabbrividire....ma l'ho fatto per arricchire me stesso e naturalmente(approfitto della frase fatta ma perfetta)"per non dimenticare"....

Giorgio molto interessanti i tuoi consigli,veramente.L'opera di Goya non la ricordo ma le altre tre indicazioni le conosco abbastanza.La fattoria degli animali...Orwell era avanti anni luce,,,,anche 1984 che parla del controllo sulla società e le persone mi sembra attualissimo oggi nel 2020.....coi social e tutti i media,i computer che ti seguono e analizzano tutto quello che fai e che pensi,e sanno tutto e di tutto di te.Sei schedato appena nasci.....Buona,speriamo,giornata.

Prima di buttare giù queste righe, e ringrazio chi ha letto ascoltato/visto i video, mi sono letto questi due libri:
6986CC9B-8100-4552-B910-679008B031BB

La storia di Arpad Weisz già la conoscevo come conoscevo il racconto di Buffa, mio figlio e soci ci hanno fatto serate sulla giornate della memoria un paio di anni fa incentrate sulle leggi razziali e lo sport, il libro Presidenti invece da uno scenario se vogliamo ancora peggiore perché la follia non si è fermata nemmeno davanti a una persona che, pur essendo ebreo, ha combattuto in prima linea nella grande guerra e abbracciato in toto gli ideali fascisti, marciando su Roma ai suoi albori!
Bastava solo quel marchio indelebile per essere un nemico da, quando andava bene, esiliare!
 
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view post Posted on 27/1/2020, 13:35
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E pensare che le leggi razziali ci furono imposte dagli " amici" tedeschi.Il fascismo,con qualche resistenza, si adeguo' subito.
Anni fa lessi un libro sullo sterminio degli Ebrei in Germania." I volenterosi carnefici di Hitler".Con il bombardamento mediatico di allora,si convinse il popolo tedesco che gli Ebrei erano nemici,ladri e approfittatori.I soldati e gli ufficiali che comandavano i plotoni di esecuzione avevano la possibilita' di rifiutare ed essere destinati ad altra mansione,pochi si avvalsero di questa possibilita'.La gran massa era convinta putroppo! Idem per coloro che si occupavano dei campi di concentramento!
 
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view post Posted on 27/1/2020, 15:36
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Questa è solo una delle 15/17 milioni di storie da non dimenticare
 
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view post Posted on 27/1/2020, 21:23

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Il video di Marani che hai postato è tratto da quel libro,e uguale il racconto di Buffa.Ora sono appena rientrato da ascoltare Gianfelice Facchetti parlare di Weisz,ma traendolo da un altro libro e più che altro facendo dei paralleli con Primo Levi.C'erano pochi ragazzi e diversi attempati.Qualche ragazzo col il professore che presentava(del Liceo A.Volta di Colle che ha finito due estati fa anche mio figlio),qualche altra persona come tifoso,insomma per le persone pensavo di più.Gli avevano dato una sala piccola esterna ed alle 18,30,nonostante l'organizzazione del Comune.Comunque è stato bravo ed ha parlato dei presidenti che sono in codesto libro(scancellati dalla memoria anche degli stessi concittadini.Io sono convinto che Ascarelli a Napoli tanti non sanno chi sia,io l'ho scoperto in questi giorni seguendo gli speciali su Sky,altrimenti boh....-quello del Casale Monferrato ...ecc)Quello che aveva combattuto per l'Italia e marciato su Roma non so chi sia,se me lo vuoi dire conosco anche codesta storia.L'allenatore del Grande Torino,ebreo tedesco,ma ungherese,aveva fatto la guerra per Francesco Giuseppe,come ufficiale dopo avere appena finito il Liceo Classico.E fu premiato per essersi distinto in guerra dai tedeschi.Si salvò dalla deportazione per vicende quasi romanzesche.Anche i tedeschi non erano,diciamo,riconoscenti....Poi Gianfelice ha parlato dei ragazzi ebrei reduci che hanno vissuto post guerra sulle Alpi Orobiche,sono le vicende a cui si ispira "La guerra è finita"che c'è anche stasera sulla Rai.Buona serata.

Per la canzone consiglierei Auscwitz di Guccini ed i Nomadi.
 
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view post Posted on 27/1/2020, 21:32
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CITAZIONE (Mariopoggibonsi60 @ 27/1/2020, 21:23) 
Il video di Marani che hai postato è tratto da quel libro,e uguale il racconto di Buffa.Ora sono appena rientrato da ascoltare Gianfelice Facchetti parlare di Weisz,ma traendolo da un altro libro e più che altro facendo dei paralleli con Primo Levi.C'erano pochi ragazzi e diversi attempati.Qualche ragazzo col il professore che presentava(del Liceo A.Volta di Colle che ha finito due estati fa anche mio figlio),qualche altra persona come tifoso,insomma per le persone pensavo di più.Gli avevano dato una sala piccola esterna ed alle 18,30,nonostante l'organizzazione del Comune.Comunque è stato bravo ed ha parlato dei presidenti che sono in codesto libro(scancellati dalla memoria anche degli stessi concittadini.Io sono convinto che Ascarelli a Napoli tanti non sanno chi sia,io l'ho scoperto in questi giorni seguendo gli speciali su Sky,altrimenti boh....-quello del Casale Monferrato ...ecc)Quello che aveva combattuto per l'Italia e marciato su Roma non so chi sia,se me lo vuoi dire conosco anche codesta storia.L'allenatore del Grande Torino,ebreo tedesco,ma ungherese,aveva fatto la guerra per Francesco Giuseppe,come ufficiale dopo avere appena finito il Liceo Classico.E fu premiato per essersi distinto in guerra dai tedeschi.Si salvò dalla deportazione per vicende quasi romanzesche.Anche i tedeschi non erano,diciamo,riconoscenti....Poi Gianfelice ha parlato dei ragazzi ebrei reduci che hanno vissuto post guerra sulle Alpi Orobiche,sono le vicende a cui si ispira "La guerra è finita"che c'è anche stasera sulla Rai.Buona serata.

Per la canzone consiglierei Auscwitz di Guccini ed i Nomadi.

https://roma.repubblica.it/cronaca/2017/10...892/?refresh_ce

Canzoni dei Nomadi/Guccini le avevo già usate gli anni passati, questa canzone può essere di monito per il futuro.......
 
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view post Posted on 28/1/2020, 09:57

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Grazie....ce ne è bisogno,traspare anche da quello che ho detto nel mio commento....la gioventù buona parte non sa niente ma ora un poco di movimento si vede,per fortuna ultimamente.Di Sacerdoti me ne ero dimenticato ma ne parlava Adam Smulevic,l'autore del libro a cui ti riferisci,nel documentario di Sky che si intitola,più o meno "1938,l'effetto delle leggi razziali sullo sport" e che avevo visto in questi giorni.Grazie della risposta,me lo hai fatto ricordare.
 
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view post Posted on 30/1/2020, 07:37
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Me l ero perso...
Ho letto tanti libri , specie tutti quelli di primo levi
Ho sentito a voce i racconti di di sami modiano mentre raccontava di come bambino , si divideva pezzi di pane con la sorellina attraverso reti elettriche , vedere un uomo anziano piangere di dolore , sapendo che è stato così tutta la vita....
Non può essere chiamata solo politica.
Come si fa a trattare da bestie e torturare le persone non comprendo il tacito consenso di milioni di persone.
Di destra o di sinistra , bianchi o neri , sud o nord...
Un bambino è sempre un bambino e io non capirò mai
 
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view post Posted on 30/1/2020, 09:40
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ho una bassa tolleranza......

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Grazie Giancarlo,una storia che ancora non conoscevo :clap1:

(cit.WHO) " È semplicemente un invito a diffidare dei predicatori della rivoluzione che quando arrivano al potere si comportano come gli altri. Una canzone contro i politici che non ci inganneranno ancora una volta. O forse sì."

Bel pezzo classic rock,che sarà datato,ma quanto mai attuale per le parole


nb; https://lanuovaferrara.gelocal.it/ferrara/...qpqpPzljg0sFIo4
 
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