I tempi cambiano, Letture che lasciano più dubbi che altro

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view post Posted on 21/1/2020, 16:16
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Tempo fa, ho acquistato sul sito internet della “Libreria itinerante” (che poi ho scoperto di avere a un tiro di sputo da casa; tra l’altro ve la consiglio, perché vende libri e manuali, usati e non, sulla pesca in mare e acqua dolce, anche di parecchi anni fa) un paio di volumetti della collana “Pescare in acqua dolce”, tra i quali “Metodi di pasturazione” e soprattutto “Il cavedano”, editoriale Olimpia.

Li ho comprati per pura curiosità, pensando di trovare qualche spunto, qualche riflessione che potesse tornare utile e per sfogliare qualche pagina di carta, che parlasse di pesca e che avesse l’odore di qualcosa di vecchio e stantio, tipico dei vecchi libri e delle vecchie riviste, lasciate chissà quanto alla mercé dell’umido.

Li ho sempre sfogliati, questi libelli, senza porgere molta attenzione alle premesse, alle prefazioni e agli incipit; ho sempre cercato di andare al sodo.

Oggi, prendendo un libro dalla libreria, mi sono trovato fra le mani pure “Il cavedano”.

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Così, rapito come al solito dalla curiosità, ho sfogliato le prime pagine e, a parte il fatto che non mi è piaciuto il modo di scrivere, mi sono soffermato proprio sull’incipit, sulla prima pagina, che riporto qui sotto, perché mi ha colpito:

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Ora, mi chiedo quanto sia vero ciò che è stato scritto, dato che nel 1980 (data della prima edizione) non ero nemmeno un’idea, un punto nell’universo.

Non mi ha colpito il fatto che una volta (forse) ci fosse più pesce, quanto il fatto che la gente, ammesso che sia vero quanto scritto, pensasse questo.

Io francamente non credo molto a quanto viene riportato su questa pagina e su quelle che seguono, né per il modo in cui è stato scritto né per ciò che è stato scritto; però potrei sbagliarmi.

Se è vero, però, che ora ci sono meno cavedani e che, più in generale, la pesca è cambiata, allora l’unica cosa sulla quale do ragione a chi scrive è che la profezia, probabilmente non voluta, nell’ultimo paragrafo (“Se in effetti il cavedano diventasse raro quanto il barbo / allora tutti questi signori / la penserebbero diversamente.”) in qualche modo si è purtroppo avverata.

In generale, ciò che scrive mi lascia perplesso, sia per la veridicità sia, nel caso fosse effettivamente vero, per quanto viene riportato. Per esempio, il fatto che il barbo fosse diventato raro: allude alla rarefazione degli autoctoni? Mah. :hmm:
 
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view post Posted on 21/1/2020, 16:30
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in attesa del big!

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ho diversi libri dell'Olimpia, compreso quello citato. TI posso assicurare che alla fine degli anni '80,in Po, prima del picco dell'inquinamento industriale che ha praticamente azzerato la fauna ittica del basso corso del fiume, i cavedani erano letteralmente infestanti. Nelle sere d'estate, con un martin 9 gr. corpo di vespa, era praticamente impossibile, al tramonto, fare un lancio senza prenderne uno. Erano talmente numerosi, di tutte le taglie, che la loro pesca era a volte scontata, quasi noiosa, e l'unic omotivo nella sua pesca era cercare di selzionare la taglia, con il pane, l'uva in stagione o le budellina di pollo colorate di rosso in inverno. Quando la situazione è cambiata, in peggio, ho cominciato ad "emigrare" verso est in Adige e poi a salire verso Brenta, Sile e Piave, per cercare di prenderne qualcuno....
 
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view post Posted on 21/1/2020, 17:32
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I tempi cambiano, cambiano i pesci e le "voglie" :laugh1: :laugh1: :laugh1: Non fraintendere :roflmao: :roflmao: :roflmao:
Il pesce più ambito fino alla fine degli anni Ottanta, era il barbo, autoctono ovviamente. Poi arrivarono gli alloctoni e divenne troppo facile prenderli perché mangiavno e mangiano con qualsiasi filo ed amo. Con i nostrani era tutt'altra cosa, difficilmente si poteva salire oltre il12 di allora (paragoniamolo ad un 14 di adesso). I cavedani, come già detto da Sergio, entravano sempre perché ce n'erno molti; si mangiavano tutti i bigattini, conseguentemente ne rimanevano pochi per i barbi. Adesso, i cavedani sono diminuiti, le savette pure (anche le savette erano snobbate), di conseguenza cosa cerchiamo? Il pesce più difficile :flowers2:
 
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view post Posted on 21/1/2020, 18:40
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ho una bassa tolleranza......

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Non posso che confermare quanto esposto da Sergio,negli anni in cui ho cominciato a pescarli in PO ,intorno al 1975,con canne di fenolico da 5-5.40-6 mt. fili che io pensavo fossero 0.14 (ma anni dopo ho scoperto che erano 0.16 abbondanti),erano letteralmente infestanti.
In estate si facevano con le canne fisse insieme alle alborelle e ai triotti e in certi posti anche le savette,in inverno si riuscivano a selezionare quelli più grossi,anche col bigattino se non ti andava la budellina puzzolente.
Ricordo ancora le bestemmie che tirava un pescatore di carpe,a fondo con la polenta ,per i grossi cavedani che allamava con ami del 1 :woot:
Gli anni successivi,visto che mi piaceva pescarli a passata a a fissa,ho allungato il tiro all'adige tra Lusia e Anguillara(Ro),senza mai pesarli ,ho ricordi di centinaia di pesci ad ogni pescata,li contavo in acqua rilasciandoli uno ad uno,anche li è cambiato tutto :cry:
 
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view post Posted on 21/1/2020, 19:04

adesso arranco meno :-)

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era vero e in certe parti lo è ancora
 
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view post Posted on 21/1/2020, 20:36

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Ciao ragazzi. .Mi fate venire il nodo alla gola..E si caro Crazy.i tempi cambiano confermo tutto quello che dice Riki e Sergio abito a 3 minuti dal'Adige e da giovanissimo appassionato andavo a vedere i pescatori Emiliani che facevano Nasse di savette e streye (lasche).e cambiavano spot perché dicevano si erano stancati di prendere solo sti pesci infestanti. .
 
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view post Posted on 21/1/2020, 21:15

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Anch’io nell’80 dovevo ancora nascere pur appartenendo a quella decade di millesimo. Quelle riviste però le conservo gelosamente come ricordi e cimeli preziosi del nonno e dello zio. Così come ricordo i loro insegnamenti e le loro avventure. I cavedani erano considerati gli spazzini dei fiumi, perché si nutrivano di tutto e ce n’erano talmente tanti da prenderli a galla, a mezz’acqua e a fondo, con diverse esche. I “Pescatori” puntavano al barbo e alla carpa per prestigio, all’anguilla e alla trota per mangiarsele...il cavedano era un pesce di disturbo, tanti ce n’erano.
Erano altre epoche, altre pesche, altre visioni e percezioni non solo della pesca. Così era un’altro modo di scrivere.
Dire che scrivevano male mi sembra però scortese, irriverente quanto meno.
Certo oggi si scrive meglio, così come si pesca meglio. Però mi sentirei in difetto a dire al nonno (che ovviamente non c’è più) che pescava male perché si faceva i tappi in sughero da solo e riciclava i piombini, che quando proprio non si potevano più riutilizzare venivano fusi in stampi autoprodotti che vorrei vedere cosa veniva fuori, che contava i bachi che lanciava...
Scusa Fede, non ce l’ho con te che scrivi benissimo, é che tutto secondo me va misurato col giusto metro.
 
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Rod77
view post Posted on 21/1/2020, 21:37




Da quando ho iniziato ad andare in Mare ho quasi abbandonato la pesca in acque interne.dico quasi perché ogni tanto devo passare a salutare i miei fiumi.quelli di casa,che non ho mai dimenticato.impossibile!Domenica scorsa dopo tanto tempo ho fatto un uscita in uno di loro e con mio grande piacere nonostante tutto l'ho trovato in buono stato.Ho visto dei pescatori da lontano con enorme stupore,forse stranieri.non ci va più nessuno laggiù.Il mio fiume appenninico che per me è un libro aperto è stato abbandonato da tutti.Io però ho toccato con mano soltanto tanti signori Cavedani di taglia media,e qualcuno che andava pure oltre.tutto questo mi fa ancora ben sperare!Sono rientrato a casa divertito,con il cuore pieno di gioia e speranza per quello che amo profondamente e che mi ha allevato in un certo senso!
 
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view post Posted on 21/1/2020, 22:06
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CITAZIONE (sergio62 @ 21/1/2020, 16:30) 
ho diversi libri dell'Olimpia, compreso quello citato. TI posso assicurare che alla fine degli anni '80,in Po, prima del picco dell'inquinamento industriale che ha praticamente azzerato la fauna ittica del basso corso del fiume, i cavedani erano letteralmente infestanti. Nelle sere d'estate, con un martin 9 gr. corpo di vespa, era praticamente impossibile, al tramonto, fare un lancio senza prenderne uno. Erano talmente numerosi, di tutte le taglie, che la loro pesca era a volte scontata, quasi noiosa, e l'unic omotivo nella sua pesca era cercare di selzionare la taglia, con il pane, l'uva in stagione o le budellina di pollo colorate di rosso in inverno. Quando la situazione è cambiata, in peggio, ho cominciato ad "emigrare" verso est in Adige e poi a salire verso Brenta, Sile e Piave, per cercare di prenderne qualcuno....

Grazie Sergio per il contributo. ;)
Questo dimostra che una volta la situazione era più rosea, anzi completamente diversa; su questo, però, non avevo più di tanti dubbi, perché non è la prima volta che se ne parla.
Io mi stupisco della percezione che la gente aveva della pesca al cavedano e del cavedano stesso; chi scrive, lo descrive come pesce molto snobbato, diciamo non da trofeo.
Non lo pensavo; sarà perché sono nato già in un periodo in cui le cose sono cambiate.
Mi pare che oggi come oggi il cavedano sia un pesce “nobile”, un target non di poco conto ecco. Una volta a quanto pare non era così.

CITAZIONE (Danilo-59 @ 21/1/2020, 17:32) 
Il pesce più ambito fino alla fine degli anni Ottanta era il barbo, autoctono ovviamente. Poi arrivarono gli alloctoni e divenne troppo facile prenderli perché mangiavno e mangiano con qualsiasi filo ed amo. Con i nostrani era tutt'altra cosa, difficilmente si poteva salire oltre il12 di allora (paragoniamolo ad un 14 di adesso). I cavedani, come già detto da Sergio, entravano sempre perché ce n'erno molti; si mangiavano tutti i bigattini, conseguentemente ne rimanevano pochi per i barbi. Adesso, i cavedani sono diminuiti, le savette pure (anche le savette erano snobbate), di conseguenza cosa cerchiamo? Il pesce più difficile :flowers2:

Danilo ha capito il punto sotteso al mio discorso: il trofeo, il pesce target era un altro. ;) Cosa che non mi aspettavo francamente.

CITAZIONE (rikkiB @ 21/1/2020, 18:40) 
Non posso che confermare quanto esposto da Sergio,negli anni in cui ho cominciato a pescarli in PO ,intorno al 1975,con canne di fenolico da 5-5.40-6 mt. fili che io pensavo fossero 0.14 (ma anni dopo ho scoperto che erano 0.16 abbondanti),erano letteralmente infestanti.
In estate si facevano con le canne fisse insieme alle alborelle e ai triotti e in certi posti anche le savette,in inverno si riuscivano a selezionare quelli più grossi,anche col bigattino se non ti andava la budellina puzzolente.
Ricordo ancora le bestemmie che tirava un pescatore di carpe,a fondo con la polenta ,per i grossi cavedani che allamava con ami del 1 :woot:
Gli anni successivi,visto che mi piaceva pescarli a passata a a fissa,ho allungato il tiro all'adige tra Lusia e Anguillara(Ro),senza mai pesarli ,ho ricordi di centinaia di pesci ad ogni pescata,li contavo in acqua rilasciandoli uno ad uno,anche li è cambiato tutto :cry:

Grazie Rikki del contributo, sono aneddoti che fanno riflettere e utili; come ripeto, non avevo dubbi che la situazione fosse cambiata, in peggio.

CITAZIONE (comandante mark @ 21/1/2020, 20:36) 
Ciao ragazzi. .Mi fate venire il nodo alla gola..E si caro Crazy.i tempi cambiano confermo tutto quello che dice Riki e Sergio abito a 3 minuti dal'Adige e da giovanissimo appassionato andavo a vedere i pescatori Emiliani che facevano Nasse di savette e streye (lasche).e cambiavano spot perché dicevano si erano stancati di prendere solo sti pesci infestanti. .

Come fa presto a cambiare la percezione di un determinato pesce; da pesce considerato “infestante” da quanti ce n’erano, a quasi estinto.

CITAZIONE (IsaccoRONCO @ 21/1/2020, 21:15) 
Anch’io nell’80 dovevo ancora nascere pur appartenendo a quella decade di millesimo. Quelle riviste però le conservo gelosamente come ricordi e cimeli preziosi del nonno e dello zio. Così come ricordo i loro insegnamenti e le loro avventure. I cavedani erano considerati gli spazzini dei fiumi, perché si nutrivano di tutto e ce n’erano talmente tanti da prenderli a galla, a mezz’acqua e a fondo, con diverse esche. I “Pescatori” puntavano al barbo e alla carpa per prestigio, all’anguilla e alla trota per mangiarsele...il cavedano era un pesce di disturbo, tanti ce n’erano.
Erano altre epoche, altre pesche, altre visioni e percezioni non solo della pesca. Così era un’altro modo di scrivere.
Dire che scrivevano male mi sembra però scortese, irriverente quanto meno.
Certo oggi si scrive meglio, così come si pesca meglio. Però mi sentirei in difetto a dire al nonno (che ovviamente non c’è più) che pescava male perché si faceva i tappi in sughero da solo e riciclava i piombini, che quando proprio non si potevano più riutilizzare venivano fusi in stampi autoprodotti che vorrei vedere cosa veniva fuori, che contava i bachi che lanciava...
Scusa Fede, non ce l’ho con te che scrivi benissimo, é che tutto secondo me va misurato col giusto metro.

Anche Isacco ha risposto alla domanda, levandomi il dubbio; grazie Isacco. ;)

Isacco, forse hai confuso le mie parole!
Non volevo mancare di rispetto a nessuno; quello che volevo dire è che non mi è piaciuto il modo di scrivere dell’autore di questo libro. Non mettevo in dubbio le capacità linguistiche delle persone di un tempo, non lo farei mai, anche perché non sono nessuno per dirlo!

Era un mio commento allo stile dell’autore, tutto qui.

CITAZIONE (Rod77 @ 21/1/2020, 21:37) 
Da quando ho iniziato ad andare in Mare ho quasi abbandonato la pesca in acque interne.dico quasi perché ogni tanto devo passare a salutare i miei fiumi.quelli di casa,che non ho mai dimenticato.impossibile!Domenica scorsa dopo tanto tempo ho fatto un uscita in uno di loro e con mio grande piacere nonostante tutto l'ho trovato in buono stato.Ho visto dei pescatori da lontano con enorme stupore,forse stranieri.non ci va più nessuno laggiù.Il mio fiume appenninico che per me è un libro aperto è stato abbandonato da tutti.Io però ho toccato con mano soltanto tanti signori Cavedani di taglia media,e qualcuno che andava pure oltre.tutto questo mi fa ancora ben sperare!Sono rientrato a casa divertito,con il cuore pieno di gioia e speranza per quello che amo profondamente e che mi ha allevato in un certo senso!

A quanto pare, Peppe, sei fortunato ad avere dei posti così, dei fiumetti nel complesso in buono stato, con un’ottima fauna autoctona, di qualità.
 
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solobolo
view post Posted on 22/1/2020, 07:02




A me fa schiantare dal ridere questo:
"L'amicizia però non è bilaterale,in quanto non è mai contraccambiata dai pescatori,che nonostante passino la maggior parte delle loro giornate di pesca alla ricerca di questo ciprinide, non lo considerano un bel pesce"

Stolti
:lol: :lol: :roflmao:
 
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view post Posted on 22/1/2020, 12:54

adesso arranco meno :-)

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in certi fiumi emiliani e romagnoli si trovano ancora tanti cavedani
di certo i tempi descritti in po sono finiti, li ricordo pure io ma con pesci piccoli (più piccoli, fiono al chilo) su faceva 20 anni fa in reno a spinning
ma se non interviene l'uomo (inquinamento 2015 e successivo abbattimento di alberi) si faceva per esempio in savena a bologna, vedi vecchi miei post a spinning
poi perso il fiume purtroppo non torna più
io non sono bravo come Zaccaria ma foto di 30-40 kg di cavedani in 3 o 4 le avevo
- sia della romagna
-sia del reno
-sia del piave
- sia dell'isonzo, qui ho avuto fino a 5 metri di nassa di savette
e se torniamo indietro di 40 anni centinaia di savette a mantova o di straie in taro ma pure in reno
500 vaironi in reno in due
e già allora il 99,9 del pesce tornava in acqua
---
aggiunta al post
anno scorso di vaironi ne abbiamo fatti 200 in due e forse 300 in 4, rilasciandoli ovviamente
in reno
cavedani medi 50-60 si fanno (100-300 grammi) in parecchie buche di reno
a cdr l'ultima uscita ha fruttato 28 cavedani grossi, sempre anno scorso
quindi non siamo messi così male
e parlo di pescate di massimo 3 o 4 ore
scommetto che in maggio in savio ne farò minimo 50 (criss sei invitato)

Edited by sipadan - 22/1/2020, 16:49
 
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Fede sai come la penso
Per me nelle nostre zone non c’ è fiume che non sia pieno di pesce
Forse siamo fortunati, questo è vero, ed effettivamente una flessione per certe specie (vedi tinche e carassi) la noto pure io che proprio vecchio non sono (20 anni spaccati)...ma come reagiresti se ti dicessi che i cavedani mi piace pescarli solo in Sile ed ovunque altro io vada cerco altro? :P
Se proprio vuoi ho una decina di spot a tiro di schioppo da casa mia dove ci son cavedani, scardole e triotti in totale assenza di alloctoni non fosse per qualche sparuto carassio :woot:
 
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view post Posted on 22/1/2020, 17:56
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CITAZIONE (solobolo @ 22/1/2020, 07:02) 
A me fa schiantare dal ridere questo:
"L'amicizia però non è bilaterale,in quanto non è mai contraccambiata dai pescatori,che nonostante passino la maggior parte delle loro giornate di pesca alla ricerca di questo ciprinide, non lo considerano un bel pesce"

Stolti
:lol: :lol: :roflmao:

Già parlare di “amicizia”... :lol:

CITAZIONE (sipadan @ 22/1/2020, 12:54) 
in certi fiumi emiliani e romagnoli si trovano ancora tanti cavedani
di certo i tempi descritti in po sono finiti, li ricordo pure io ma con pesci piccoli (più piccoli, fiono al chilo) su faceva 20 anni fa in reno a spinning
ma se non interviene l'uomo (inquinamento 2015 e successivo abbattimento di alberi) si faceva per esempio in savena a bologna, vedi vecchi miei post a spinning
poi perso il fiume purtroppo non torna più
io non sono bravo come Zaccaria ma foto di 30-40 kg di cavedani in 3 o 4 le avevo
- sia della romagna
-sia del reno
-sia del piave
- sia dell'isonzo, qui ho avuto fino a 5 metri di nassa di savette
e se torniamo indietro di 40 anni centinaia di savette a mantova o di straie in taro ma pure in reno
500 vaironi in reno in due
e già allora il 99,9 del pesce tornava in acqua
---
aggiunta al post
anno scorso di vaironi ne abbiamo fatti 200 in due e forse 300 in 4, rilasciandoli ovviamente
in reno
cavedani medi 50-60 si fanno (100-300 grammi) in parecchie buche di reno
a cdr l'ultima uscita ha fruttato 28 cavedani grossi, sempre anno scorso
quindi non siamo messi così male
e parlo di pescate di massimo 3 o 4 ore
scommetto che in maggio in savio ne farò minimo 50 (criss sei invitato)

Grazie Mauro per il contributo. ;)
Ovviamente non tutti i posti sono uguali; c’è chi se la cava meglio e chi peggio.

CITAZIONE (SuperAle19 @ 22/1/2020, 15:00) 
Fede sai come la penso
Per me nelle nostre zone non c’ è fiume che non sia pieno di pesce
Forse siamo fortunati, questo è vero, ed effettivamente una flessione per certe specie (vedi tinche e carassi) la noto pure io che proprio vecchio non sono (20 anni spaccati)...ma come reagiresti se ti dicessi che i cavedani mi piace pescarli solo in Sile ed ovunque altro io vada cerco altro? :P
Se proprio vuoi ho una decina di spot a tiro di schioppo da casa mia dove ci son cavedani, scardole e triotti in totale assenza di alloctoni non fosse per qualche sparuto carassio :woot:

Difatti non posso lamentarmi e non mi lamento. ;)

Certo è che anche il Sile, dai racconti di amici, mi pare che sia cambiato; non ho detto che non di peschi niente ma neanche che sia come una volta (a quanto pare).

D’altronde non mi sto lamentando della situazione odierna; i tempi sono cambiati e sono cambiate tante cose, dai fiumi ai pesci.
Di conseguenza sono cambiate le abitudini dei pescatori, cosa interessante per quanto mi riguarda.

I vostri contributi sono preziosi, grazie. ;)
 
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view post Posted on 23/1/2020, 20:10

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Federico ti "rimprovero" con tanto affetto.Allora per tanti c'era il pesce da mangiare,la mattanza all'apertura delle trote.La misura era 18 ed il n° di trote da trattenere era 8.Ti basta questo per capire il cambiamento....anche perché le trote c'era chi le nascondeva.Forse il povero Alessandro Menchi,che se guardi ha scritto vari libri sulla pesca,e che era una delle penne di punta di Pescare,si riferiva a quello e presagiva una fine di tutto ed risaltava il "noioso"lamentarsi e la scontentezza del pescatore ma anche cacciatore da sempre.Fa parte del carattere della maggioranza.Io per quanto mi riguarda ho sempre apprezzato i cavedani e gli trattavo bene anche se davano al granturco mentre pescavi sul fondo con il 35.In un posto della Merse,ma è una storia lunga e non voglio tediare nessuno,ho visto sparire decine di cavedani over Kg 1,500-2 in una sola estate.Se ti fa piacere te lo scrivo in privato altrimenti sono "antico".E quando si prendevano di quei cavedani,col filo dello 0,08(in Merse non potevi pescare più rozzamente)col filo del Krioc o del Tortue,era uno spettacolo.I barbi alloctoni erano già rarefatti dall'inquinamento,rispetto ai cavedani,e c'erano le lasche e le savette.Io quei tempi gli rimpiango non sai quando,pur pescando con canne dondolone,mulinelli con un cuscinetto ecc.Ciao Grande.Sei troppo giovane e sei giustificato,detto dal mio cuore.
 
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view post Posted on 23/1/2020, 20:14
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Ho come capito che le mie parole sono state fraintese :lol: ma va bene lo stesso; mi piace smuovere gli animi. :D

Mario, sono curioso, scrivimi pure in MP o se vuoi anche in questa discussione! ;)
 
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