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| Io mi sono iscritto alla Fiops il primo anno; tessera online. Ho voluto dar loro fiducia, fiducia che non è stata ricambiata. Non ho più fatto l’iscrizione. Hanno fatto poco o niente all’inizio per qualche località di mare (specie i porti) e poi basta e mi pare che in questo momento, in cui la nostra voce dovrebbe farsi sentire bene per bocca loro, sia ridotta a un misero miagolio. False speranze, aspettative basate sul nulla; mi fa sorridere, perché il fondatore è pure un avvocato e proprio in questo periodo ho letto interpretazioni fornite da loro, circa le normative dei DPCM, abbastanza “alla buona” per non dire qualcos’altro. “Potete andare, ma non potete andare”; “andate, perché lo diciamo noi” (che non contiamo niente).
Le stesse critiche le rivolgo alla Fipsas, che mi tocca pagare, perché faccio gare e perché frequento tantissimi posti per i quali è necessaria la tessera Fipsas; per ricevere cosa? Niente.
Ormai si sa che sono dei pagliacci, tutti quanti; si sa che tutto gira intorno alle competizioni (qualche gara di interesse nazionale intanto l’hanno messa per gli agonisti, per farli felici, affinché possano usare le loro roubasienne e per fare in modo che rinnovassero le tessere federali).
L’unica cosa che si può fare, per cambiare le cose davvero, è farci sentire e far anche soltanto immaginare alla Federazione cosa comporterebbe il fatto che nessuno di noi faccia la tessera Fipsas. Ovviamente dovrebbero farlo tutti.
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