Megatop Stillwater feeder, recensione

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view post Posted on 18/12/2012, 18:21
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Meglio carpe che capre!

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Vista la comprensibile curiosità attorno al progetto Megatop, visto che la mia Stillwater la strapazzo ormai da due mesi, visto che sotto Natale sarete tutti più buoni e non mi rimprovererete l'assenza di foto "dinamiche", ecco qui una recensione di uno dei due modelli da feeder attualmente presenti sul mercato italiano (l'altro è la River; presenti anche due modelli match, rispettivamente da 14 e 15 piedi).

DESCRIZIONE GENERALE
La Megatop ML è costruita in carbonio SVF (stessa tecnologia del MSG ma con maggiore densità di stratificazione); è dotata di due quiver in carbonio pieno (verde 1 oncia, giallo 1 oncia e mezzo) dalla base molto sottile. La struttura molecolare molto compatta consente l'eliminazione della spina, permettendo ai quiver di flettersi allo stesso modo indipendentemente dall'angolo di sollecitazione. La canna è configurata in tre pezzi di uguale lunghezza (col quiver innestato); il manico, a stecca di biliardo, è derivato dalla serie Airity. Innesti a spigot per il primo e il secondo pezzo; innesto a baionetta del quiver sul portaquiver, sempre realizzato con tecnologia V-Joint.
Placca portamulinello avvolgente brevettata Daiwa con guancia Fuji. Anelli Fuji serie K in alconite (1 sul manico, 3 sul pezzo centrale, quattro sul portaquiver).
Gli anelli sul fusto sono a doppio ponte tranne l'ultimo del portaquiver; 5 piccoli anelli a ponte singolo sui due quiver tip. Hook keeper in acciaio e caucciù sul calcio.
In dotazione un fodero in neoprene e due bande in velcro per assemblare I pezzi.
A puro titolo di cronaca, ho riscontrato due incongruenze rispetto alle didascalie del catalogo Fassa: la lunghezza effettiva della canna è 397 cm. (13 piedi esatti) e non 405; il quiver più leggero è quello verde e non quello giallo.

Ecco alcune immagini statiche di dettagli strutturali ed estetici della canna in oggetto

Il fodero in neoprene
foderoneo

La canna chiusa con le bande in velcro
bandjx

La placca portamulinello
placca

Dettaglio della "finestra" in woven carbon con la scritta tournament
finestrar

Il primo anello e lo spigot del primo pezzo
primoanelloespigot

Spigot del pezzo centrale con tacca di allineamento
spigotsecondopezzo

La parte finale del sottile porta quiver
anelloportacimapw

Il porta quiver coi due vettini in carbonio pieno
portaequiver

Il quiver verde da 1 oncia e il giallo da 1 oncia e mezza
iduequiver

PROVE IN PESCA
La canna è stata testata sia in laghetto a breme, carassi e carpe (con finali dallo 0.14 allo 0.20 e pesci fino a sette chili) che in fiume (con finali da 0.09-0.12 e ami dal 20 al 24) mirando ai grossi cavedani del Serchio e del Magra. Nel lancio, inizia a caricarsi bene con zavorre da 15 grammi e si spinge con estrema disinvoltura fino ai 40 (appoggiando il lancio si può aumentare fino a 50). Il profilo del fusto, il materiale eccellente con cui è costruito e il carbonio ad altissima densità dei quiver consentono di mantenere un assetto ottimale in correnti medie, garantendo una rilevazione netta delle tocche in starata. Il piede in più aiuta -eccome- nei recuperi da rive alte o col sottosponda accidentato.
In acqua ferma, la sensibilità del quiver (specie il più delicato, da 1 oncia) offre una lettura immediata delle tocche più timide, anche di carassi e breme.

IMPRESSIONI
Canna decisamente innovativa, maneggandola si ha davvero l'impressione di un progetto nuovo e destinato prevedibilmente a lasciare un'impronta. Leggerissima (172 grammi col quiver sono un valore quasi impensabile per una 13 piedi) e superbilanciata, concilia queste doti con una netta impressione di affidabilità anche alle prese con pesci di taglia. Rapidissima, precisa e potente nel lancio (i 50 metri con un feeder da 30 grammi si raggiungono con estrema disinvoltura), dopo la ferrata è molto veloce a mettersi in piega, con una progressione che, all'aumentare della pressione applicata, arriva quasi a descrivere un semicerchio. E' inoltre immediatamente reattiva alle testate e ai cambi di direzione del pesce, cosa che aiuta moltissimo specie utilizzando i finali sottili e gli ami piccoli per cui l'attrezzo è principalmente vocato.

COMMENTO FINALE
Con l'introduzione della Megatop, la tecnologia Daiwa ha fatto un grosso passo avanti in termini di leggerezza, bilanciatura, velocità e sensibilità di una canna da feeder (facile presumere che anche il modello river e le due match abbiano le stesse prerogative).
La caratteristica a mio avviso decisiva dei quiver, al di là della struttura che ne incrementa la resistenza e la sensibilità, è il diametro di base molto ridotto, con conseguente riduzione del diametro del porta quiver e, a seguire, della parte alta del pezzo centrale.
Questo conferisce alla canna un'azione delicatissima in punta, con una progressione di curva molto armonica nel pezzo centrale e il mantenimento di un buon nerbo nella parte bassa, dovuto anche al profilo ultraconico del manico.
Data la progressiva ed equilibrata distribuzione della risposta elastica sotto trazione, l'effetto sul pesce è sorprendente e si apprezza in modo particolare nelle difficili situazioni “sotto canna”, quando la flessione della punta si rivela sufficiente a controllare una ripartenza vivace senza dover cedere di manico.
Sarà anche vero che queste caratteristiche sono pensate per la pesca della breme, sarà anche vero che stillwater corrisponde al nostro “acqua ferma”, ma a mio parere la Megatop Stillwater è la canna definitiva per chi opera in fiumi a corrente lenta, popolati da autoctoni pregiati come pighi, savette e grossi cavedani da insidiare con finali capillari e ami microscopici.
La sensazione di controllo che essa offre in tali situazioni è superlativa, superiore a quella riscontrata in tutti gli attrezzi sia pur di gran pregio da me utilizzati in precedenza.

Chiedo scusa per la mancanza di foto con la canna in piega, purtroppo ho pensato bene di inzuppare la mia digitale nell'acqua del fiume e le uniche foto che posso inserire sono quelle della canna appena spacchettata.
Invito chi ne avesse a postarle, io posso solo dire che l'impressione visiva "da paura" che certe pieghe suscitano è del tutto opposta alla sensazione di grande sicurezza e di riserva infinita che la canna, al massimo sfrozo, continua a trasmettere al braccio che la impugna...

Link alla relativa discussione: https://pescainromagna.forumfree.it/?t=64321955#lastpost

Edited by Carmiluca - 18/12/2012, 19:17
 
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