3^ Parte
Nodi per ami ad occhiello e per girelle:1_Nodo senza nodo “Knotless Knot”: è senza dubbio il capostipite dei nodi utilizzati nel Carp-Fishing per l’unione dei terminali agli ami ad occhiello; l’esecuzione è molto semplice e veloce e la tenuta alla trazione è ottima; la sua forza sta nel fatto che non si tratta di un vero nodo ma semplicemente di un avvolgimento attorno al gambo dell’amo.
Può essere utilizzato sia per la creazione di un Hair-Rig, che per il “normale” impiego, nel qual caso andremo a recidere il capello eccedente.
Inseriamo il filo nell’occhiello dell’amo come mostrato in foto.
Foto 0
Possiamo decidere se creare un capello (Hair-Rig) facendo una piccola asola nel filo.
Foto 1
Nel caso della creazione di un Hair Rig dovremo immediatamente determinare la lunghezza del capello in relazione alla voluminosità dell’esca che andremmo ad apporre; in caso di una legatura semplice, invece, possiamo iniziare subito ad avvolgere il trave attorno al gambo dell’amo.
Foto 2
Andremo a creare delle spire parallele e ordinate, che partiranno dall’occhiello in direzione della curvatura dell’amo.
Foto 3
Il numero delle spire varierà a seconda della legatura che andremo fare; nel caso di un Hair-Rig arriveremo ad oltrepassare la linea della punta dell’amo, nel caso di una legatura semplice, 6 – 8 giri sono già sufficienti.
Nel caso dell’ Hair Rig, il maggior numero di spire farà in modo di mettere in miglior condizione possibile l’esca rispetto alla curva dell’amo, in modo da avere una presentazione ottimale e quindi una buona probabilità di successo nella ferrata.
Foto 4
Una volta raggiunto il numero di spire desiderato, andremo a passare il trave nell’occhiello dell’amo in direzione della punta come mostrato in foto.
Foto 5
A questo punto avremo l’amo legato e angolato rispetto al filo in modo da favorire la ferrata.
Foto 6
Questo sarà invece il risultato finale di un amo legato con Hair-Rig.
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2_Nodo senza nodo a filo interno: è l’evoluzione del basico Knotless Knot; ha la prerogativa di risultare estremamente pulito e privo di spire che si accavallano; gli impieghi sono esattamente i medesimi del suo predecessore. La tenuta è ottima.
Iniziamo col decidere se vogliamo legare l’amo in modo “semplice” o con la creazione di un capello per un innesco su Hair-Rig, trovandoci quindi in una delle 2 situazioni sotto esposte.
Foto 0
Oppure
Foto 1
Da qui, andiamo a creare un'asola utilizzando tutta la lunghezza del nostro terminale e faremo sporgere longitudinalmente al gambo dell’amo una piccola porzione di filo.
Foto 2
A questo punto, utilizzando il capo della parte bassa dell’asola che abbiamo formato, iniziamo a creare le spire avvolgendolo sul gambo in direzione della curva dell’amo.
Foto 3
Procediamo all’assucatura mettendo in trazione il trave sottostante all’ occhiello dell’ amo.
Foto 4
A questo punto andremo a passare il trave nell’occhiello dell’amo in direzione della punta.
Foto 5
Amo e filo risulteranno angolati per favorirne la ferrata.
Foto 6
Procederemo alla spunta del baffetto nel caso di una legatura “semplice”.
Foto 7
Avremo già ultimato il nodo nel caso di una legatura con Hair-Rig.
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3_Nodo Snelling: è l’applicazione del nodo che abbiamo visto in precedenza, ma questa volta lo confezioneremo sull’ amo ad occhiello. La tenuta è ottima.
Procederemo in modo identico all’esempio fatto sull’amo a paletta con l’unica differenza che al termine dell’assucatura, come tradizione nel Carp-Fishing, passeremo il terminale all’interno dell’occhiello in direzione della punta per avere un effetto “Line- Aligner” come mostrato in foto.
4_Nodo Clinch: è un nodo estremamente semplice e veloce da confezionare, ha la caratteristica di avere le spire attorno al trave che contribuiscono ad un perfetto allineamento del filo con la girella e ad irrigidire sensibilmente la parte legata.
La tenuta è buona e può essere assicurata ulteriormente passando il corrente all’interno dell’asola che si forma alla fine.
Passeremo il nostro capo nell’occhiello della girella.
Foto 1
Faremo passare il corrente attorno al trave 6 – 8 volte e lo andremo ad inserire nella piccola asola che si sarà formata in prossimità dell’occhiello della girella.
Foto 2
Metteremo in trazione il trave aiutando con le dita lo scorrimento delle spire in direzione dell’occhiello e avendo cura di inumidire il nodo prima dell’ assucatura.
Foto 3
5_Nodo Hangmans: è un nodo scorsoio molto usato nella pesca per l’unione del monofilo alla girella o ad un'asola della madre lenza ed è apprezzato sia per la semplicità d’esecuzione che per la grande tenuta.
Andiamo prima di tutto a passare il capo nell’occhiello della girella.
Foto 1
Andremo ora a formare un occhiello con il corrente.
Foto 2
Andremo ora ad avvolgere il corrente attorno al trave facendolo passare all’interno dell’occhiello precedentemente formato.
Foto 3
Compiremo quest’ operazione almeno 3 volte (meglio se 4 – 6 volte).
Foto 4
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Andremo a mettere in trazione il corrente fino ad ottenere il nodo sul trave senza eccedere con la stretta.
Foto 6
Faremo ora scivolare il nodo sul trave in direzione dell’occhiello della girella umidificando preventivamente il filo (nel caso si trattasse di nylon) e procederemo all’assucatura finale mettendo in trazione il trave.
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6_Nodo Palomar: è forse il nodo più rapido da eseguire ed è molto affidabile; sicuramente da preferire su girelle rispetto all’impiego su ami ad occhiello, in quanto non ha la capacità di mantenere in asse il terminale col gambo dell’amo stesso.
Andremo a creare un doppino che inseriremo nell’occhiello della girella.
Foto 1
Procederemo alla realizzazione di un semplice nodo piano utilizzando il doppino stesso.
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Andremo a passare la girella dentro al doppino.
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Ultimeremo con l’assucatura finale mettendo in trazione la girella e il trave assieme al baffetto che verrà poi rifilato a forbice.
Ricordiamoci sempre che nel caso di utilizzo del Nylon è sempre buona norma umidificare il filo e serrare il nodo lentamente onde evitare abrasioni o surriscaldamento della lenza.
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7_Nodo scorsoio a 8: Oltre all’ottima tenuta, la caratteristica principale di questo nodo è la bellezza delle sue simmetrie.
La foto n°5, che mostra il nodo formato ma ancora lasco, mette in evidenza il particolare intreccio quasi simmetrico che, una volta assucato, conferirà una sicurezza pressochè totale.
L’unico inconveniente non del tutto trascurabile, è dato da una certa laboriosità di esecuzione soprattutto nelle fasi finali.
Per facilitare i passaggi, durante l’esecuzione è opportuno tenere le volte molto ampie e, dopo aver assucato il nodo, procedere alla riduzione del corrente mediante spuntatura.
Iniziamo inserendo il corrente nell’occhiello.
Foto 1
Si procede con l’esecuzione di un semplice nodo piano.
Foto2
Si gira con il corrente esternamente all’occhiello formato e andremo così a formarne un secondo.
Foto 3
Si inserisce il corrente dentro al primo occhiello e si esce dal secondo formando così un “8”.
Foto 4
Si passa un’ultima volta dentro il secondo occhiello con il corrente ed il nodo è concluso.
Foto 5
A questo punto procediamo all’assucatura mettendo in tensione, dolcemente e con lenta progressione, la girella, il trave e il corrente, procedendo infine alla spunta di quest’ultimo.
Foto 6
Nodo per esche artificiali “Rapala Knot”: è un nodo utile a formare un'asola
non scorrevole che conferisce grande mobilità all’esca artificiale ed è per questo molto apprezzato dagli spinnisti.
La tenuta è molto buona.
Iniziamo con la realizzazione di un semplice nodo piano mantenendo un corrente particolarmente lungo, che ci servirà poi durante tutto lo svolgimento del nodo.
Foto 1
Inseriamo il corrente nell’anellino metallico del pesciolino artificiale.
Foto 2
Passiamo poi il corrente all’interno dell’occhiello del nodo piano.
Foto 3
Giriamo il corrente attorno al trave.
Foto 4
Ripetiamo l’operazione per 2 volte.
Foto 5
Ripassiamo il corrente all’interno dell’occhiello del nodo piano, formando una nuova asola.
Foto 6
Passiamo, in fine, il corrente nell’ultima asola formata.
Foto 7
Procediamo a questo punto all’operazione più delicata di questo nodo, l’assucatura, che dovrà avvenire con grande cautela mettendo in tensione sia il corrente che il trave, mantenendo ben saldo il pesciolino artificiale.
Si consiglia di umettare il monofilo per evitare surriscaldamenti dovuti all’attrito.
Foto 8
Michele