Nota: Questa raccolta di nodi non ha la presunzione di considerarsi un’opera completa, bensì una semplice sintesi dei nodi più comunemente usati nella pesca, uniti a quelli che, personalmente, trovo i migliori per quanto concerne la resistenza alla trazione, il mantenimento in elevata percentuale del carico di rottura della lenza e, non ultima, una laboriosità accettabile per il loro confezionamento anche in condizioni di lavoro non ideali.
Il lavoro è stato appositamente suddiviso in 3 parti per renderne la consultazione più semplice e immediata, ordinando i vari nodi per modalità d’impiego.
Per la realizzazione delle foto è stato fatto largo uso di filo intrecciato, di ami e girelle particolarmente generosi nelle dimensioni, per questione di comodità per l’esecutore e con lo scopo di rendere maggiormente visibili i dettagli.Linee guida al confezionamento dei nodi più comuniAndremo ad analizzare sostanzialmente 3 tipologie di nodi che nella pesca sono molto ricorrenti, e nello specifico saranno:
_I nodi di giunzione
_I nodi per ami a paletta
_I nodi per ami ad occhiello e per girelleIn questa prima parte ci occuperemo dei nodi di giunzione utili per unire due lenze che possono essere uguali nel materiale e nel diametro, oppure differire tra loro nei due parametri sopracitati (es. Nylon-Dyneema o Nylon-Dacron).
Andremo ad analizzare esclusivamente i nodi maggiormente utilizzati e ampiamente testati; ne vedremo assieme le caratteristiche di ognuno, cercando di semplificare i vari passaggi del loro confezionamento utilizzando uno schema fotografico.
1^ ParteNodi di giunzione:1_Il Nodo UNI: è un nodo molto usato per la creazione di uno shock-leader (uno spezzone di filo di diametro maggiorato che viene unito alla madre lenza del mulinello per una lunghezza pari a circa 2 volte quella della canna, che ci garantirà maggior sicurezza durante le fasi di lancio).
Ha la particolarità e il pregio di mantenere perfettamente in asse i due fili congiunti, e i due nodi eseguiti reciprocamente su entrambi i capi faranno forza l’uno sull’altro garantendo una tenuta eccezionale.
Partiamo appaiando i 2 capi da unire.
Foto 1
Creiamo un occhiello con uno dei due capi.
Foto 2
Passiamo il corrente del primo capo attorno all’altro filo e poi all’interno dell’ occhiello creato precedentemente.
Foto 3
Ripetiamo la stessa operazione complessivamente per 3 volte.
Foto 4
Serriamo il primo nodo in modo provvisorio tirando i 2 correnti dello stesso filo.
Foto 5
Ripetiamo le stesse operazione con l’altro capo.
Foto 6
Andiamo a serrare in modo provvisorio (limitandone quindi la tensione) anche questo nodo, tenendo presente che poi lo dovremo far scorrere sull’altro trave.
Foto 7
Mettiamo in trazione i due capi per fare in modo che i nodi scorrano sui travi arrivando a congiungersi e facendo quindi forza uno sull’altro.
A nodo ultimato procederemo con la spunta dei baffetti e, volendo, potremo ulteriormente assicuralo con una goccia di colla ciano-acrilica; il risultato sarà un nodo dalla tenuta straordinaria.
Foto 8
2_Nodo Mahin: E’ un nodo di grande interesse per la costruzione di shock- leader in quanto ha la particolarità di avere una forma leggermente conica che ne favorisce lo scorrimento negli anelli della canna durante il lancio, e i 2 piccoli baffetti, recisi a nodo assucato, rimangono orientati entrambi in una sola direzione (al contrario del doppio nodo UNI che li ha orientati in entrambe le direzioni sulla stessa linea) che è opposta a quella di lancio, favorendone così ulteriormente lo scivolamento negli anelli.
Partiamo appaiando i due capi come nella foto.
Foto 1
Pratichiamo un nodo UNI con il capo in dacron sul trave in nylon.
Foto 2
Andiamo ad avvolgere il corrente in nylon sul capo in dacron per 5 – 8 giri mantenendo un occhiello tra il nodo UNI e il primo giro attorno al trave.
Foto 3
Andremo ad inserire il corrente in nylon nell’ occhiello che abbiamo creato precedentemente.
Foto 4
Andremo a mettere in trazione i 2 travi in modo graduale e mantenendo il corrente in nylon all’interno dell’ asola.
Foto 5
Arriviamo ad assucatura completa, magari avendo l’accortezza di umidificare i capi per non surriscaldarli (per attrito) durante la trazione, compromettendone la tenuta finale.
Il nodo è, in linea di massima, molto sicuro e indistruttibile, tuttavia potrebbero verificarsi delle “incompatibilità” tra i due materiali dei travi e si potrebbe andare incontro a scioglimento del nodo per scivolamento dei fili, ma in questo caso ce ne accorgeremmo immediatamente durante l’assucatura finale mettendo in forte trazione i capi.
Foto 6
3_Nodo Albright Special: è un nodo estremamente robusto e affidabile, molto utile per unire 2 lenze di diversa morfologia e diametro come ad esempio Nylon e Dacron o Nylon e Dyneema, estremamente comodo anche per l’unione di spezzoni in lead-core (dotati di asole alle loro estremità) alla madre lenza.
Partiamo con la formazione di un piccolo loop.
Foto 1
Inseriamo il capo da unire all’interno del loop.
Foto 2
Manteniamo il corrente in Dyneema all’esterno del loop e iniziamo ad avvolgerlo attorno al nylon.
Foto 3
Con il corrente del capo in Dyneema giriamo attorno al loop in nylon.
Foto 4
Foto 5
Eseguiamo 8 – 10 spire ordinate, parallele e orientate in direzione dell’occhiello in nylon.
Foto 6
Passiamo il corrente in Dyneema all’interno del loop per completare il nodo.
Foto 7
Procediamo ora all’assucatura mettendo in trazione i due capi in nylon e i due in Dyneema, aiutandoci con le dita per far scorrere le spire dell’ intrecciato sul monofilo.
Foto 8
Procediamo alla spunta dei 2 baffetti eccedenti e, se vogliamo, possiamo assicurare ulteriormente il nodo con una goccia di colla ciano-acrilica.
Foto 9
4_Nodo di Sangue “Blood Knot”: è un nodo che viene usato per congiungere 2 fili di uguale diametro; l’esecuzione potrebbe apparire complicata non nei passaggi ma nella manualità del confezionamento, conviene pertanto tenere il nodo piuttosto lasco per evitare possibili confusioni di intreccio.
Iniziamo incrociando i due capi da unire.
Foto 1
Per facilitare l’operazione possiamo avvalerci dell’ausilio di una penna o di un bastoncino da inserire nella piccola asola creata.
Foto 2
Iniziamo ad avvolgere i due correnti attorno ai travi.
Foto 3
Eseguiamo l’ operazione per 4 – 6 volte.
Foto 4
Passiamo i due capi all’interno dell’asola nella quale è inserita la penna, avendo cura di farli entrare da direzioni opposte.
Foto 5
Possiamo ora togliere la penna mantenendo i 2 correnti all’interno dell’asola.
Foto 6
Procediamo all’assucatura mettendo in trazione i 2 travi e mantenendo i correnti all’interno dell’asola.
Foto 7
Serriamo completamente il nodo e procediamo a rifilare i baffetti eccedenti.
Foto 8
5_Asola ritorta “Semplified Blood Knot”: è un'asola molto particolare e interessante che può essere utilizzata anche per unire due spezzoni di filo di uguale diametro.
L’asola risulterà perfettamente perpendicolare al trave con un nodo sviluppato longitudinalmente rispetto ad esso e con le spire simmetriche e speculari da ambo le parti dell’asola.
L’asola ritorta ha 2 grandi pregi: non scorre e non compromette la resistenza della lenza principale.
Quest’ultima caratteristica deriva dal fatto che, dopo il completamento del nodo, la lenza si dispone in modo perfettamente allineato al proprio asse e non sembra neppure interrotta dall’asola.
La tenuta alla trazione è molto buona e le sue applicazioni sono molteplici.
Partiamo con la creazione di un semplice occhiello.
Foto1
Andiamo a sovrapporre la parte superiore dell’occhiello al corrente di sinistra creando una piccola asola.
Foto 2
Iniziamo a girare su sé stessa l’asola formata.
Foto 3
Procediamo con l’ operazione di rotazione dell’ asola sul proprio asse per 5 – 7 volte creando una serie di false spire che, se lasciate a sé stesse, si scioglierebbero.
Foto 4
Prendiamo ora in considerazione la parte bassa dell’occhiello più grande e pieghiamola a doppino in modo da poterla inserire nell’asola più piccola sovrastante.
Foto 5
Procediamo con l’ inserimento del doppino nell’ asola.
Foto 6
Foto 7
Foto 8
Procediamo all’assucatura finale bloccando i due capi della lenza e mettendo in tensione l’asola, poi metteremo in trazione il trave da ambo i lati.
Foto 9
Ed il nodo è terminato.