Il mio ultimo report è datato 8 gennaio
, ormai lontano 6 mesi da oggi, veramente un'infinità di tempo, trascorso ad inseguire sogni di gloria naufragati poi in pochi minuti e ad inseguire la chimera di riuscire a fare tutto quel che c'è da fare, attività che, soprattutto in termini di tempo, mi prosciuga ogni energia diurna e notturna.
Conseguenza diretta un'inevitabile ma quanto mai doverosa "classifica" delle priorità in cui la pesca occupa quasi sempre l'ultimo posto... da qui pochissime uscite, qualche sacrificio, ma tante soddisfazioni...
Ma la ruota gira, si sa, basta aspettare con infinita pazienza, e prima o poi lo spazio si crea, o meglio si trova e tutto sembra quasi nuovo, inaspettato, dal sapore "speciale".
La sveglia è finalmente, di nuovo, assurda, 4:30... si parte per una giornata di assoluta rigenerazione solitaria nel MIO fiume, il Reno.
Lo voglio pescare tutto, penso, la voglia di tornare a lanciare dalle sue sponde è alle stelle, fremo al pensiero di rivederlo in tutto il suo splendore sperando di poter agganciare qualche pig...
La prima meta, segretissima, è raggiunta ad orario "lunare" per cercare di propiziare qualche bella cattura...
Al mio arrivo subito una sorpresina, il bacino è aperto, correntoni torbidi stile rafting mi aspettano, in fondo non è un male, chi frequenta spesso il Reno sa che il momento in cui cessa la piena corrisponde con il picco di massima attività di caccia dei cavedani, questo è quindi un piccolo colpo di fortuna, aspetterò con pazienza il momento per dare fuoco alle polveri...
Come previsto, dopo un'oretta abbondante, chiuso il rubinetto, fine piena e inizio catture...
Niente di grosso, ma attacchi a ripetizione mi tolgono cappotto e un pò di ruggine, fino ad un non raro ma comunque inconsueto incontro...
Anche un barbetto a farmi visita, messaggio in codice di una giornata che si rivelerà memorabile...
Appena appena il tempo per un ultima cattura...
E poi finisce la festa...
Acqua che si ritira in un battibaleno e riacquista velocemente una trasparenza cristallina, che unita ad un sole a picco, sarà oggi il mio principale problema/avversario
Decido quindi di risalire un pò, gironzolando qua e là ed esplorando qualche nuovo spot, non c'è anima viva, per un paio d'ore non vedo nè pinne nè pescatori, è difficile, lo so, ma io mi sento vivo così
Raggiungo in tranquillità quella che soprannominerò in onore di chi l'ha saputa interpretare meglio di me, il "raschietto LesPaul" buca di 30cmx45cm in cui si annidano cavedani da infarto, 2 lanci precisi nel cuore della schiumetta e arrivano a guadino...
un bel 45...
Seguito a brevissima distanza da un 41 che non rende bene in foto... niente male davvero...
E' una giornata diversa dal solito, mi rendo conto che la mia pesca è oggi quanto mai insistente piuttosto che la solita "selettiva" e l'attività dei cavedani di taglia media mi accompagna per tutta la mattina, diverse catture, ma nessun big.
Risalgo ancora e giungo ad uno striscio che ho battezzato tempo fa con uno splendido 49, è qui, penso, che posso fare il big di giornata, se c'era al tempo ci sarà anche oggi, magari un over 50...
Al primo lancio subito una ferrata istantanea, ma la preda non è pesante, si lascia recuperare facile, è un cavedanello sui 25, ma appena visibile accade una scena mai vista così.
Un grosso cavedano lo segue, a occhio over 40, lo vedo spingere il cavedanello, sembra voglia sorreggerlo quando si rovescia e si dibatte trascinato dalla lenza, pare quasi un padre pentito di aver lasciato il facile boccone al figlioletto caduto preda di un abile inganno.
Insieme si avvicinano a me, a quel punto mi aspetto una fuga fulminea, ma alla mia vista continua a stargli a fianco, impavido e incurante della mia presenza, potrei essere un predatore, anzi tecnicamente lo sono, se fossi un cormorano potrei ghermirlo facilmente con un colpo di becco rapido e ben assestato, ma è chiaro che qualcosa di più forte della paura lo trattiene in quei 10cm d'acqua, affascinante...
La scena è talmente "netta" che ho il tempo di estrarre la digitale, accenderla e scattare una serie di foto per documentare l'incredibile comportamento, addirittura a tratti il cavedano libero dall'amo cercherà più volte di aspirare l'esca dalla bocca del piccolo, senza riuscirci, quasi a tentare di liberarlo...
Vedendo la scena mi sento un pò in colpa, lo ammetto, mi sento come di essere andato a rompere le scatole in casa d'altri, e forse è proprio così, per cui fine del combattimento e slamatura veloce senza foto.
Il tutto accompagnato dalla mia incredulità nel vedere che il cavedanone è ancora lì, ad appena 40-50cm dalle mie mani, se facessi uno scatto repentino forse potrei anche toccarlo, forse ha capito e sta aspettando la libertà del compagno, io riesco anche a fare una foto ravvicinata...
Appena libero dall'amo il cavedanello pinneggia incontro al compagno e sereni se ne vanno scodinzolanti e sereni, senza fughe da cardiopalma.
Sono allibito, mai visto nulla di simile, ho appena ricevuto un'autentica lezione di vita, un piccolo pesce con un istinto di protezione e solidarietà incondizionate, ho qualche secondo di riflessione pensando che comportamenti come questi, al giorno d'oggi, sono merce rara nella specie che si definisce la più intelligente, progredita e dominante, con tanti valori importanti dimenticati e asfaltati da una vita frenetica e baldanzosa fatta e costruita solo di apparenze, in cui l'importante è solo ciò che sembriamo e non ciò che siamo, facciamo o pensiamo. Sono altresì certo che, ognuno di noi, abbia qualcosa da imparare da quel semplice cavedano di fiume, che agisce spinto solo dall'istinto che preserva l'integrità ed il benessere della sua specie...
Sono scosso, certe scene ti fanno pensare, ma in fondo in fondo è un grande piacere vedere questi comportamenti, questa è la vera forza della vita...
Torno alle mie lenze, mi rimane l'ultima schiumetta vergine di inizio buca, so che sarà dura vedere qualcosa, ho già fatto parecchio baccano, ma in fondo tentar non nuoce...
Lancio preciso, seguito da recupero adeguato, nessun attacco, ma a centro buca, zona peraltro già battuta in precedenza, avviene l'incredibile... due musatine, come direbbe Alberto, precise, secche, poi la lenza si arresta decisa, la ferrata è fulminea, la canna piega in un attimo, il filo immobile, fondo, peccato.
Due secondi e... eppur si muove, direbbe un tale, il filo non è immobile, sta salendo verso monte e in un istante una fuga poderosa fa impazzire la frizione dello Stella, guardo allibito la bobina che furiosa lascia filo alla preda, è una carpa, penso, chi altro può fare ciò???
Le fughe si susseguono, sono poderose e repentine, il pesce si lancia con veemenza sotto i lastroni della buca sfregandomi il filo contro i bordi, vedo distintamente il fango che si alza dalle pietre, sono finito, penso, è un pesce enorme, non lo prenderò mai...
Sento scricchiolare il grezzo della Musashi, la "piccola" 7grammi è al limite, forse anche oltre, ho paura che possa rompersi ad una ripartenza troppo violenta e ravvicinata, ma questa è la nostra sfida, in questi casi o si vince o si perde, e lo si fa tutti insieme, siamo una piccola squadra in fondo.
Non ho l'orologio al polso, mi avrebbe lasciato il segno con questo sole, per cui non so quanto tempo sia passato, ma credo almeno una ventina di minuti, lunghissimi, nei quali ho pensato più volte adesso mi saluta e mi porta via pure il fabrizietto... ma ad un tratto finalmente un primo segno di cedimento, una piccola virata e finalmente ne scorgo per una frazione di secondo la sagoma su di un fianco, è longilinea e dorata, non può essere una carpa, sogno già la gloria, potrebbe essere un cavedano immenso...
A questo punto la paura sale alle stelle, se lo perdessi non me lo perdonerei per tutta la vita, pesci così te li sogni la notte e se e quando li agganci sai che potrebbe essere l'unica tua occasione.
I pensieri si affollano nella mia mente, è necessario mantenere la lucidità e non farsi prendere dall'emozione, una piccola distrazione, un piccolo errore e addio...
E poi, dal profondo della sua buca eccolo emergere, stremato, pronto per entrare stretto stretto nel mio piccolo guadino, è vinto, ho vinto, è un pesce da record, penso che questo mio PB sarà, per sempre, insuperabile a spinning...
Signori e signore, ecco a voi il Barbosauro del Reno....
Strepitoso e gigantesco barbo che ferma il display della bilancia al peso incredibile di 3,840Kg!!!!!!!!!!!!
Per poi subito infrangere un altro mito, la soglia dei 70cm, arrivando alla misura "siderale" di 71cm!!!!!
"Imbarbagliato" da cotanta imponenza tento un altro autoscatto, che però, riesce solo così...
Pesce da capogiro che merita un "remake" di una mia vecchia, celebre ed improvvisata foto...
Come dice un recente report, "un pesce enorme", che voglio dedicare al piccolo Niccolò, nipotino di Zac, per rinfrancarlo un pò della sua cattura persa e come prova che, con perseveranza, tanta fortuna ed un pizzico di esperienza, anche i pesci più grossi possono arrivare a guadino per una bella foto ricordo... sono certo che il prossimo sarà tuo...
Il barbone ha però ingoiato il piccolo minnow, per cui occorre un attenta operazione di slamatura che fortunatamente avviene con successo senza arrecare alcun danno al bestione, che tempo qualche minuto, ritorna lentamente in fondo alla sua tana.
Lasciatolo andare, mi viene un pensiero e un forte interrogativo rivolto a chi pesca a passata, ma come fate a prendere bestie del genere con lo 0,08 o giù di lì? unica risposta possibile, manici estremi....
Doverosa pausa pranzo con scarico dell'adrenalina e show view delle foto appena scattate fanno da cornice alla mia sete d'acqua e catture, tempo cinque minuti e si riparte...
Golosone...
Strepitosa serie di cavedani la cui taglia però non è esaltante, solo 3 o 4 catture over 40, tutti gli altri intorno ai 30cm o giù di lì.
Sono soddisfatto, per carità, ma per coronare questa splendida ed indimenticabile giornata manca solo un Big Pig, forza Musashi, ancora un piccolo sforzo...
51cm, 1,460Kg, best 2012, adesso siamo proprio al completo, a tutti e per tutti una bella foto subacquea tipo squalo...
e una dell'immediato rilascio con saluto, sempre subacqueo...
Infine, terminata quella lunghissima giornata, riportate a casa le sue stanche membra cariche di gloria,
con la schiena a pezzi e finalmente andato a dormire, quella notte Musashi sognava i leoni...
bravo bravo bravo
