Parole da non dimenticare

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view post Posted on 9/7/2010, 09:44
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in attesa del big!

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Moderatore Generale
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alle pendici del Po

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Il forum è ricco di report e discussioni che spesso regalano frasi che sanno trasmettere ben più di quello normalmente consentito da una tastiera e da uno schermo. Leggendo, molte volte, questi piccole "perle preziose", mi provocano "pelle d'oca" se non vera e propria commozione. Il rischio è che simili perle vadano perdute nelle pieghe del forum, da qui l'idea di raccogliere le più belle, le più significative o semplicemente quelle che in qualche modo ci hanno emozionato. La discussione rimane chiusa, solo da leggere senza commentare, se volete segnalare qualcosa secondo voi degno di farne parte contattate un moderatore, penserà lui ad aggiornare la discussione. Ne metto in testa a tutte una di quello che considero il più romantico dei pescatori, a seguire le altre, quelle che per ora mi vengono in mente, così senza un ordine preciso sperando che il tutto possa servire a ricordarci quanto essere pescatori sia indissolubilmente legato al nostro animo e costituisca ben più di una passione....



..."se dentro vi cresce un'ansia commossa che non potete frenare se non lanciando su quella corrente l'esile filo attraverso il quale scende nell'acqua ogni vostro pensiero e con l'acqua del fiume se ne va lontano,per sempre,verso il mare generoso che è di tutte le creature l'ultima vera tomba,soltanto se tutto ciò vi appartiene come vi può appartenere l'amore di un figlio,allora,e soltanto in questo modo,potete essere dei pescatori"(M.Albertarelli)



..."I pesci mi piacciono tutti e mi sono sempre piaciuti, ma i cavedani li ho sempre considerati meno pesci di altri, più umani che animali nel modo di reagire, e perchè no, di prenderci in giro a volte." (M.Zelli)



..."lo rimetto in acqua e lo libero dal fastidioso ferretto, lui sembra percepire la situazione e dopo essere rimasto fra le mie mani si allontana lentamente verso la profondità del fiume. Squilla il cellulare, mentre fumo una sigaretta. E' Piero, che domanda "Dove sei, criminale?""A casa", rispondo io" (L.Zappoli)



"La campagna è già addormentata lungo lo spartiacque tra val d’Elsa, val di Cecina e val d’Era. La notte di mezzo maggio versa un chiarore stellato sul profilo dei colli, e dai vetri abbassati due dita il suo respiro mi arriva sulla pelle e nelle narici. Guidando verso casa, mentre la strada scivola senza fretta sotto le ruote, il nastro dei ricordi riavvolge un’ultima volta le impressioni di questa giornata. Guardo di sfuggita nel retrovisore, e mi pare di vedermi sorridere." (L.Carmignani)


"L’altro ricordo che ho di quegli anni è la mia prima pescata con una canna. Si ravviva nella sua nitidezza ogni volta che ci penso, la memoria che viene risvegliata ci aggiunge qualche dettaglio, come oggetti che il mare restituisce dopo una tempesta. Uno alla volta li da indietro tutti." (M.Zelli)


"quando ti ritrovi a inseguire lungo la sponda quello che sembra un masso motorizzato sperando solo che la lama di roccia che senti mordere la lenza in tensione non decida di riconsegnare il masso alla tranquillità della sua tana, quando infine decide che è ora di arrendersi e lo vedi risalire lentamente e non puoi credere ai tuoi occhi accorgendoti che il masso è in verità un magnifico smeraldo con le pinne, quando finalmente lo fai accomodare dolcemente in un guadino che lo contiene a stento, quando ti siedi ad ammirarlo, stanco ed ubriaco di adrenalina ed acido lattico, allora capisci il perchè della lunga ricerca, capisci perchè sei un pescatore e lo sarai per sempre." (F.Giraldi)

"Tra i tanti questo 107 mi è rimasto nel cuore. Forse anche perché quando è salito ha smesso di battere..." (S.Vallongo)

"Il waggler lascia la sponda salendo lungo una parabola tesa, il sibilo rassicurante e sempre più lontano è l'unico rumore che avverto. Il lancio è fluido, la canna si carica e si scarica senza emettere alcun suono ed infine la lenza si adagia sul pelo dell'acqua...Se potessi disegnare la calma non avrei alcun dubbio, sarebbe quel puntino rosso, circondato solo dal blu del lago." (M.Zelli)

"Il lavoro serve per vivere, la famiglia è la vita, tutto il resto è pesca." (Rumagnulaz)

"I bar sono come le lanche di un fiume, dei punti d’acqua ferma al margine della corrente, c’entra di tutto dentro e, così come entra, va fuori in un ciclo continuo. Non sai mai che pesci trovi nelle lanche, o forse, come in un bar, ci sono sempre i soliti pesci che in una qualche maniera vi spendono grossa parte della loro vita." (M.Zelli)

"Non trattengo, lascio uscire il sospiro che ho dentro, come il nailon che esce dalla bobina, mi sento avventore appoggiato al bancone del fiume, oggi l'oste non ha che me come cliente ed infatti è già laggiù sul fondo che smusa...è utile mi concentri, conosce bene il locale..." (Z.Australi)

"Il tramonto è in arrivo, forse è per quel poco che ci siamo detti, forse è per il suo significato, ma quando distendo nuovamente la lenza a monte, la pesca si spoglia di tutte le pelli che le cuciamo addosso, diventa nuda, odora di pulito, di rispetto antico per qualcosa che non ci appartiene, ma di cui tutti godiamo: l’acqua e i suoi frutti" (Z.Australi)

Mal d'Africa è l'espressione comunemente usata per indicare il senso di nostalgia che assale chi è costretto a lasciare un luogo particolarmente affascinante e nel quale non vede l'ora di tornare. Mentre saliamo dalla spiaggia verso l'argine questo senso diventa soffocante, attanaglia cuore, cervello e anima. L'ultimo sguardo verso la lunga spiaggia e la corrente ora tranquilla non fanno che acuire questo disagio fomentando l'impazienza e la voglia di tornare il prima possibile, è una sensazione inevitabile per chi pesca in questo fiume, una sensazione che va ben oltre numero e taglia delle catture, una sensazione che solo chi ha calpestato la sabbia fine e guardato l'ipnotico scorrere dell'acqua può capire...è il mal di Po. (S.Farina)

E’ difficile spiegare il rapporto fra un pescatore e il suo fiume, intendo il fiume nel quale si è cresciuti, intendo gli argini che ti hanno visto scappare dai compiti scolastici per correre sulla riva con una canna fissa di un paio di metri, intendo l’acqua che ti ha visto impugnare per la prima volta una bolognese, intendo il fiume che non ti ha mai negato pesci, soddisfazioni, cappotti, schiaffi, pioggia vento e sole. Sono stati tanti giorni dall’esito diverso, spesso diametralmente opposto, in ogni caso ore importanti scandite dallo scorrere della corrente, come lo scorrere tranquillo in estate o prepotente delle piene. Acqua che mi accompagna da oltre quaranta fottutissimi anni. Un rapporto forte e indissolubile, quasi ombelicale. O forse sarebbe meglio parlare di un rapporto di parentela, padre e figlio o meglio ancora fratelli... si fratelli siamesi, uniti da dove non so, forse uniti dal cuore. (S.Farina)

"Così è stato con lei, con quest'arte perennemente bagnata, all'inizio fonte di uno stupore che mi assaliva dietro ogni curva del torrente, oggi sempre più un fiume di ricordi dove si perdono le impronte dei miei passi..." (Z.Australi)


"Lo so. Perché ero anch’io come lui. E in fondo, adesso, o vent’anni fa, cosa cambia? Lasciate che ve lo dica: quando imbocco quelle stradine di campagna che conosco a memoria, quando i vecchi del paese mi salutano, quando vedo gli occhi di un bambino brillare al pensiero di una scardola che faccia scomparire il sughero, per qualche attimo ho quella piacevole sensazione che, per me, in questo tempo, non sia cambiato niente..."(Nattfodd)

CITAZIONE (zaccaria.australi @ 21/7/2012, 13:42) 
La “prima” è sempre la “marcia” di avvio, va inserita a mente ferma, con
il motore delle aspettative al minimo e la frizione dell’ansia inserita, premuta a fondo.
Ci sta la “grattata” come ci sta “l’impennata”, spesso più la seconda, perché il culo della “prima” non è una leggenda, come non lo è la capacità tecnica, se quando mettete le “altre marce”, ripetete “l’impresa”!

CITAZIONE (zaccaria.australi @ 27/10/2012, 08:01) 
Ho solo da appendere i bachi allo specchietto, accendere il motore e farmi guidare verso il fiume da quel panno nero pieno di brillantini...le chiamiamo stelle, in realtà sono come i ricordi che ho dentro: occhi lucidi sul passato.



Edited by sergio62 - 29/10/2012, 08:42
 
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