GLI AMI AD OCCHIELLO
Vediamo un po’, questa è un’altra delle solite situazioni di “lana caprina” nelle quali sono solito infilarmi quando ormai convinto dai FATTI parto come un Donchisciotte alla volta dei “Mulini a vento”!
E la mia voglia di “insegnare” passa sopra alla paura di trovarmi in “contrasto” con persone che stimo.
Dopo aver “acceso” anno scorso questo tema su Pol… ed essere arrivato fino a farmi ricevere da Giani Claudio alla COLMIC..(non per meriti…. anche se la scusa oltre che per un saluto.. era proprio quella della “presentazione” degli ami ad occhiello…… ci conosciamo da quando avevo 4 anni.)
Anche se poi per correttezza da quando divenuto amministratore unico e socio di COLMIC, ...... visto che era da quando avevamo 18 anni che non ci vedevamo.. tranne quell’occasione ..e la chiacchierata insieme allo Zelli al F/S di due anni fa a FIRENZE..non ci siamo più risentiti!
Perciò non so..anche se dubito,che sia avvenuto, se la sua Azienda a preso in esame il mio consiglio di produrre questi ami anche nelle misure che interessano la pesca alla passata e ledgering in acque dolci oltre che per quelle in mare…perché diversi sembravano “almeno allora” gli orientamenti commerciali…tanto che lo stesso Giani in occasione del F/S in presenza dello Zelli ebbe a dirmi che da prove effettuate sugli ami che io avevo proposto a loro non risultava differenza di tenuta (come io declamavo) fra paletta e occhiello!!!! NON COMMENTO!
Ma facciamo un po’ di cronistoria che non fa mai male!
E’ il 2001 quando dopo aver letto e “praticato” (solo l’estate del 1993) il CARP/FISCHING ed aver perciò usato ami ad occhiello con il nodo PALOMAR scopro in negozio dei piccoli ami ad occhiello della KATANA gli E111 ed è subito grande amore seguiranno i 229 di TUBERTINI ami buoni ma che con un filo oltre lo 0,09 denunciavano entrambi una preoccupante tendenza ad aprirsi…anche se per molti pescatori non era così…si vede che a pesca IO sono particolarmente “sfortunato” ma vi rassicuro sulla mia buona fede che si poggia anche su numerose prove di tenuta fatte con il bilancino elettronico a casa!! E non solo da me ma anche da altri capaci amici Leo…Mauro etc.Praticamente due interi inverni spesi in PROVE!
Nel 2003 su suggerimento di Leo (che in passato aveva praticato la pesca a mosca) ci indirizziamo verso i Daiichi e scopriamo così degli ami eccezionali che insieme ai Tiemco ci permettono di trovare delle soluzioni con il nodo K.L.K. che alzano vertiginosamente la tenuta al nodo!!
Nel 2004 è Mauro che provata la forma Grubs fa propendere definitivamente (tranne rare occasioni) per questa forma ad occhiello robustissima che permette una legatura del KLK “rovescia” con l’amo che si dispone ad angolo rientrante rispetto all’asse del filo…un sistema “ingegnoso” mutuato dal Ledgering che favorisce l’autoferraggio su lenze radenti o ferme! E con i Barbi è una “sinfonia”!!
Voglio sapere se le vostre esperienze convergono..
PER ME è una scelta DEFINITIVA ..tipo il gioco di Jerri Scotti!!”
I motivi li elenco velocemente:
1) LA TENUTA QUASI RADDOPPIA! Uno 0,08 testato con ottimi fili su di un amo a paletta difficilmente supera gli 0,400 gr di tenuta (fate pure le prove) e per arrivare a testarne uno che gli tiene se ne gettano perlomeno altri 5-6 correttamente legati.. con lente a tre diottrie, filo bagnato tiraggio delle spire parallelo…goccia di attac.. fate tutte le prove che volete!!
2) LA TENUTA DEGLI OCCHIELLO su di uno 0,08 se correttamente eseguita con il KLK passa SEMPRE i 600 grammi!Si fa a meno di testarli a casa anche il “pronto in pesca” è SICURO!
3) LA SEMPLICITA' del nodo KLK non ha uguali in confronto a nessun nodo “decente” su paletta!
4) L’unica limitazione è che non si può eseguire su trave diretto!
5) Ma per questa limitazione ci corre in soccorso il PALOMAR che viceversa su di una linea diretta è semplicissimo..ha il difetto di ruotare lungo la circonferenza dell’occhiello..(non certamente però quando è in trazione) ma per ovviare a questa paura se volete basta una puntina di colla Cianoacrilica!
6) Non si verificano mai rotture inaspettate dovute al taglio del nailon sulla paletta!
7) Ovviamente se si vuole ottenere il massimo va rigorosamente rispettata la proporzione fra foro dell’occhio dell’amo e diametro del filo per fare un esempio generico un amo taglia 24 ha un occhiello che rende il massimo fra uno 0,08(io ormai lo sapete non ne uso di inferiori..)e lo 0,14 REALE sopra si assiste in genere ad una tendenza a “strozzare” che penalizza un po’ la tenuta…per i paletta è comunque sicuramente peggio perché già con uno 0,12 il rischio che le spire montino sopra la paletta è ALTISSIMO!!
VI ASPETTO!
E per mettervi in “soggezione” vi dico che un certo Molinari ad una mia precisa Mail di due anni fa ha risposto..
Sfondi una porta aperta… è ANNI che uso ami ad occhiello da mosca della marca (ovviamente) GAMA… per la pesca a passata su grossi esemplari sono imbattibili!|
N.B.
Non accetto scuse per difficoltà di approvvigionamento…qualsiasi negozio che tratti MOSCA ne ha quanti volete e sempre di due tipi di filo fine e grosso per ogni numero e forma!
Poi con INTERNET oggi si possono anche importare come abbiamo fatto noi(per risparmiare) dall’america quando il rapporto euro/dollaro è favorevole!