Posts written by alvelas

view post Posted: 19/3/2024, 08:45 auguri a alvelas - Auguri!
Con vergognoso ritardo, ringrazio tutti per gli auguri
view post Posted: 12/3/2024, 09:23 Buongiorno a Tutti - Presentazioni. Obbligatorio presentarsi prima di scrivere nelle altre sezioni. Indicare nome, età e residenza.
CITAZIONE (Gmmarco78 @ 24/2/2024, 09:18) 
CITAZIONE (alvelas @ 14/2/2024, 22:26) 
Ciao e benvenuto, di dove esattamente? Quei posti sono la mia seconda casa

Pergola, nell'entroterra del Pesarese..

So bene dov'è Pergola, ci ho anche pescato sul Cesano tanti anni fa, oltre ad esserci venuto in vacanza con la famiglia più recentemente
view post Posted: 12/3/2024, 09:21 per bolognesi e vicini a bologna - Fiumi, Torrenti e Canali
Ciao Mauro....io potrei passare da Bologna venerdì......se hai ancora il mio numero mandami il tuo che non l'ho più, altrimenti in MP
view post Posted: 22/11/2023, 15:50 Torrente Samoggia - Report, Racconti e Appuntamenti di Pesca
Però!!!!! Chi l'avrebbe mai detto! Complimenti per l'averci creduto, e grazie per il segnale di speranza che lanci e pure per farci vedere finalmente un report "old style"
view post Posted: 5/10/2023, 14:55 Trota solitaria - Report, Racconti e Appuntamenti di Pesca
Da "vecchio" preferisco i report tradizionali, fatti di scritto e foto, ma questi posti (che mi sembrano vagamente familiari) e questi pesci li vedo con immenso piacere. Complimenti!!!
view post Posted: 24/9/2023, 10:26 per bolognesi e vicini a bologna - Fiumi, Torrenti e Canali
Mauro io per canne ed esche trota torrente sono interessato.....devo però aspettare di passare in zona Bologna, potrebbe essere in ottobre perchè adesso coi clienti da quelle parti cerco di fare il più possibile da remoto
view post Posted: 19/9/2023, 05:32 Un altro amico ci ha lasciato - Novità, Iniziative, Comunicazioni del Forum
Me lo ricordo bene, un altro protagonista dei tempi d'oro del forum, lui era già un utente abituale quando sbirciavo su queste pagine senza essermi ancora registrato. L'ho anche conosciuto di persona a qualcuna delle nostre cene.
Mi dispiace.
view post Posted: 21/8/2023, 22:00 La Bellezza ferita - Report, Racconti e Appuntamenti di Pesca
CITAZIONE (sipadan_ @ 21/8/2023, 11:43) 
io ho deciso di non fare più le marche dopo una multa per non avere reso il tesserino. multa giusta per carità ma dannosa pèr chi ogni anno gli lasciava qualche euro. non vado più dove servono tesserini da rendere (pratica medievale). sommato il tutto all'età e al fisico ormai "cotto"

io direi che ne ho prese almeno un paio per quel motivo....ma ci vuole ben altro per tenermi lontano da li
view post Posted: 19/8/2023, 19:19 La Bellezza ferita - Report, Racconti e Appuntamenti di Pesca
CITAZIONE (veerag @ 19/8/2023, 12:57) 
......

questa è casa mia

www.youtube.com/watch?v=6qCYPCUnpVk

Porca miseria.....a Cesenatico? E' stata una tragedia immane....io sono andato a Sant'Agata sul Santerno....in alcune case c'era stato 1,70 di acqua
view post Posted: 18/8/2023, 21:49 La Bellezza ferita - Report, Racconti e Appuntamenti di Pesca
Romagna ed Alte Marche….territori fra i più affascinanti del nostro Paese, accomunati dalla Bellezza, che regna sovrana non appena ci si allontana dalle infinite spiagge affollate di turisti. Accomunati dall’essersi impossessati entrambi di larga parte del mio cuore. Accomunati anche, purtroppo, dalla tragedia: prima l’alluvione di settembre 2022 nei miei Luoghi dell’Anima, poi quella di maggio nell’amata Romagna, ben più grave e che ha coinvolto seppur marginalmente ancora le Alte Marche.

Eventi che fanno si che quest’anno il ritorno nei miei Luoghi dell’Anima non sia accompagnato dalla consueta gioia.
Considerando poi che sono rimasto a piedi con la macchina due giorni prima della partenza, e che la stessa mi è stata resa solo il sabato alle 11, orario in cui da programma avrei dovuto essere già in pesca, il quadro è completo. Anzi non è completo, perché se parti in direzione Riviera a mezzogiorno di un sabato di fine giugno, difficilmente potrai fare un viaggio senza inconvenienti.

Così, fra prevedibili uscite e rientri dall’autostrada per saltare i punti con maggiori code, e il pugno allo stomaco ricevuto attraversando il tratto di A14 fra Faenza e Forlì, arrivo al casello di Fano con pensieri che decisamente non si confanno ad un momento che attendo tutto l’anno. Percorro la Flaminia avvicinandomi alla fenditura che si vede in lontananza fra le montagne, chiamata Gola del Furlo. All’intorno tutto è un tripudio di natura e Bellezza. Sebbene sia ormai fine giugno, questo territorio straordinario è nel pieno del suo splendore: corsi carichi d’acqua, vegetazione brillante, cielo azzurro intensissimo, temperatura parecchio inferiore rispetto alla fogna padana. Ma non c’è niente da fare, le sensazioni non sono le solite….è troppo il timore di trovare questa terra ed i suoi fiumi mortalmente feriti dal disastro. È come un’ombra che vela tutto.

Il Furlo, finalmente dopo anni, è nuovamente percorribile per intero, così ne approfitto per tentare di ritrovare almeno in parte le emozioni abituali, godendomi la meraviglia di questa maestosa porta d’accesso ai miei Luoghi dell’Anima.
Arrivo con un po' di ansia al mio caro ponticello, alla fine della Gola…..già non era messo benissimo, l’alluvione di settembre se lo sarà portato via…..invece no, eccolo!!!!…… è salvo!!!!….non so come, ma ha resistito pure a questo cataclisma!!!!!

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Sto per parecchio affacciato al parapetto, cercando, più che di scorgere pesci nell’acqua, di catturare il benessere, la gioia assoluta, l’effetto terapeutico che questa vista, questi colori, questi odori, questi rumori, solo di acqua che scorre, vento e uccelli che cantano, mi hanno sempre dato

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Non è come al solito, nemmeno qui, ma cominciamo ad esserci, sono tornato nei miei Luoghi dell’Anima, ed ho davanti altri due giorni in questo paradiso dove già mi sento lentamente rinascere. E poi, sebbene i segni si vedano, eccome, il Candigliano non appare sconvolto dall’alluvione

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Non è ancora il momento di pescare…..corro già tutto il resto dell’anno, qui non lo voglio fare, e non ne ho neanche necessità. Percorro con calma, assaporandola voluttuosamente, la strada che porta allo Shine.
Faccio una lunga chiacchierata davanti a una birra con Paola e Raffaele, i gestori. A ben pensarci non li vedo da due anni, ma mi sembra di averli incontrati solo pochi giorni fa. Salgo a lasciare i bagagli nella mia solita camera, godendomi intensamente le sensazioni datemi dal semplice mettere piede in questo ambiente. Mi sazio con la vista dall’ampio terrazzo. A questo punto si, posso anche pensare a pescare.

Visto che è già tardi, mi converrebbe andare in uno spot vicino….no invece, farò un po' di strada. Il perché è presto detto: ho necessità di godermi ancora un po' questo territorio meraviglioso …..del resto è una delle motivazioni principali che mi portano fin quaggiù, persino superiore al semplice prendere pesci, perché questo potrei facilmente farlo anche in posti molto più vicini. La Gola di Gorgo a Cerbara, ed il fiume che la attraversa, offrono viste di impareggiabile bellezza, senza segni evidenti delle alluvioni……ho fatto bene a venire quassù. La pelle d'oca che mi viene di tanto in tanto mentre vedo questi scenari, mi conferma che l'effetto terapeutico dei miei Luoghi dell'Anima sta già cominciando a farsi sentire.

Scendo nel solito posto ….. sono ormai le sei di sera, la prima giornata se ne è quasi tutta andata ma non sono per niente pentito del tempo che ho sottratto all’attività alieutica.

Il fiume è in condizioni spettacolari e il pesce, non potrebbe essere altrimenti, molto attivo. Inizio subito a collezionare scie, gorghi, musate e qualche attacco non troppo convinto sui minnow, scappottando in breve

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Giunge in breve a referto anche il primo “pig” di questa spedizione

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Con l’avvicinarsi del buio l’attività dei pinnuti rallenta progressivamente e non ho più grandi sorprese. Non ho un’idea precisa del numero di catture, né mi sono tenuto a mente l’artificiale più redditizio, né tantomeno ho provato a misurare anche spannometricamente il più grosso. Oggi erano altre le cose importanti.

Torno verso la macchina. Uno dei momenti che trovo più rigeneranti, venendo in giugno nei miei Luoghi dell’Anima, è il camminare per le graziose vie di questi borghi, la sera a fine pescata, con l’aria tiepida ancora addolcita dal profumo dei tigli. Momenti preziosissimi e necessari.


DOMENICA 25 GIUGNO

Al mattino la sveglia è comoda.

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La vista dal terrazzo, appena alzato. Quanto mi è necessaria, e quanto lo sono i momenti di assoluti relax e pace mentale durante la colazione giù di sotto, di fianco al juke-box con Lionel Ritchie ed i Righeira. Il pensiero di andare sull’Esino, fiume amatissimo, mi regala come sempre un ulteriore mix di eccitazione e benessere.

Devo fare tappa al Bar Angeli per ritirare il tesserino segna catture regionale. Potrebbe sembrare una inutile rottura di balle, ma in realtà è parte integrante del “rituale”, oltre che una scusa per andare ulteriormente a zonzo in questa terra meravigliosa. Il Bosso, nel bellissimo tratto di vallata che percorro da Cagli a Molino di Secchiano, appare anche lui splendidamente integro, come se le alluvioni non ci fossero state. Preso il tesserino e il necessario per la giornata, via, per quella che fino all’anno scorso era una piacevolissima oretta di viaggio nell’incantevole scenario delle Alte Marche; stavolta purtroppo so che non sarà la stessa cosa.

Cagli, Frontone, Serra Sant’Abbondio…..alcuni dei comuni più duramente colpiti dall’alluvione di settembre. I segni si vedono ancora, ma è arrivando nei pressi di Sassoferrato che le viste dal finestrino cominciano veramente a fare male….il letto completamente stravolto del Sanguerone, i lavori per la messa in sicurezza della ferrovia, strade ancora inagibili, abitazioni e aziende danneggiate, ruspe e mezzi d’opera ovunque. In paese non ho il coraggio di guardare verso il letto dell’amato Sentino, mi basta scorgere con la coda dell’occhio le macerie di alcuni edifici storici che sorgevano lungo il suo corso, fra l’altro viste e riviste in tv durante i giorni della tragedia.

Scendendo verso le Gole di Frasassi, mi fermo in più punti a guardare il fiume, e l'animo si risolleva.....pur essendoci i segni del cataclisma, in questo tratto il Sentino sembra, miracolosamente ed incredibilmente, essere rimasto il magnifico corso d’acqua che conoscevo. A San Vittore incrocio l’Esino, a valle della confluenza....anche lui qui non sembra stravolto, così come non lo sembra in ogni punto da cui lo posso guardare percorrendo la SS76 in direzione mare. Anzi, con tutta quest’acqua è ancora più meraviglioso di quanto non lo sia normalmente, anche se in queste condizioni il pescarci e riuscire a prendere sarà tutto un altro discorso.

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I guadi sono difficili, quasi alla cieca visto che ci sarà non più di mezzo metro di visibilità, con corrente ovunque fortissima. E non si vede una mazza

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Conoscendo molto bene questo corso, so che con queste condizioni devo insistere nei punti calmi e profondi di lato alla corrente. In uno di questi mi dico “se non vedo qualcosa manco qui, cambio fiume”…..ed ecco uno dopo l’altro tre attacchi a galla, con movimenti d’acqua poderosi; non ne becco uno ma la fiducia vola alle stelle. Ma poi no, anche se non avessi visto niente qui, avrei continuato….per me è troppa la necessità di pescare in questo fiume, che mi regala sempre spot e scorci meravigliosi ….. le catture sono secondarie

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Scappotto finalmente con un cavedano taglia portachiavi. Poco dopo è il turno di uno bellino

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Dopo ore, ho all’attivo catture assolutamente sporadiche. Ho trovato purtroppo anche un tratto sconvolto dall’alluvione, ma so che l’Esino sa riprendersi molto in fretta.

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indovinato finalmente quello che sembra l’artificiale vincente, mi devo purtroppo fermare: il guado che trovo subito dopo è troppo pericoloso, sono stanchissimo e già in quello precedente me la sono vista brutta, per cui è meglio tornare indietro.

Vado su un altro tratto con interessanti viste dal ponte, mi rivesto e scendo sul fiume per il coup de soir

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Molto pesce in giro, belle schiuse, bollate dappertutto, ma come sempre sull’Esino, ben poco interesse per i minnow in questo tipo di situazione. Di sicuro non aiutano le tre birre medie trangugiate poco prima al chiosco, dove sono arrivato completamente disidratato, per cui dopo un paio di catture non esaltanti decreto la fine delle ostilità ben prima del buio….sono distrutto

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Giornata difficilissima, ma in ogni caso pescare su questo splendido fiume, oltretutto trovandolo ancora integro dopo il disastro, è stata una grandissima gioia, aldilà delle catture.


LUNEDI 26 GIUGNO

Per questo ultimo giorno il programma è piuttosto ricco, prima dell’inevitabile ripartenza verso la fogna padana.

Inizio dal Candigliano. Il fiume è semplicemente spettacolare.

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Inizialmente trovo i pesci apatici, ma con queste condizioni mi aspettavo poco movimento al mattino…..conto che le ore centrali siano migliori. Mi ci vogliono infatti quasi due ore per scappottare, ma a questo punto inizia una samba che in questo difficile tratto del Candigliano era da anni che non mi capitava

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Catture a ripetizione, varie freghe di cavedani incontrate (decisamente tardive rispetto al solito) e, soprattutto, fiume definitivamente rinato dopo i devastanti lavori in alveo di quattro anni fa. Insomma, tutta un’altra cosa rispetto ai timori che avevo venendo qua l'altro ieri.

Adesso sono pronto psicologicamente per andare a Cagli, per rendermi conto di persona dell’entità del disastro fatto dal mio amatissimo Burano a settembre.
Ero già preparato dopo aver visto in tv la tappa del 13 maggio del Giro d’Italia, ma è comunque un altro bel pugno allo stomaco

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Viste che mi fanno male, malissimo, ma è andata molto peggio a coloro che, in quella tragica notte di settembre, hanno perso i propri cari, le proprie case, i propri sogni.

Dopo questa botta, cerco di riprendermi con qualche lancio sul vicino Bosso, e a seguire dedicandomi alla ricerca non dei pesci, ma dei preziosi frutti di questa terra generosa, che mi faranno sentire meno la sua mancanza quando tornerò nella fogna padana: salsiccia di Genga, crescia, casciotta d’Urbino, pecorino, pane di Chiaserna, verdicchio dei Castelli di Jesi.

Ritorno sul Candigliano. La vista quando scendo sul fiume vale già da sola il prezzo del biglietto

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In lontananza un altro pescatore, che sembra stia prendendo bene. Mi ha sempre stupito il fatto che da queste parti capiti raramente di incontrare dei colleghi, al di fuori dei soliti no kill.
Ci sono copiose schiuse e in acqua un gran fermento…..a fine lama grosse bollate, scie, addirittura pesci di taglia che girano con pinne e schiene fuori dall’acqua. Se fossi sull’Esino sarei certo di vedere poco in una situazione come questa. Ma non sono sull’Esino

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Per almeno un'ora pesco stando sempre nello stesso punto, continuando ad avere attacchi, musate, grosse scie e gorghi dietro il Lipless. Potrei stare fino a buio ma sono fatto strano….quando è troppo facile mi sazio rapidamente.

Una pescata come quella di oggi, in questo tratto, non la facevo da una buona decina d’anni. Come nei giorni scorsi, non ho contato le catture; non ne ho misurato nessuno, ma direi che almeno tre o quattro viaggiavano sul mezzo metro. I miei Luoghi dell’Anima mi hanno salutato da par loro.

Mentre percorro la Flaminia per tornare sull’A14, non posso fare a meno di pensare a quanto fosse diverso il mio stato d’animo quando l’ho percorsa, in senso opposto, poco più di 48 ore fa. Ripenso anche al senso di vuoto e di smarrimento, guardando la tv durante i giorni della tragedia. Questi Luoghi sono da più di vent’anni un punto di riferimento necessario per me….il pensiero che, qualunque cosa succedesse, loro sarebbero sempre rimasti ad aspettarmi, immutati nella loro Bellezza, mi è spesso stato di grande sostegno…..inutile quindi descrivere cosa ho provato all’idea che avrebbe potuto non essere più così. Invece sono sicuro che tutta questa Bellezza, pur ferita, piano piano tornerà a dispensare emozioni a piene mani, a me e a tanti altri innamorati.

In questo poco tempo i miei Luoghi dell’Anima mi hanno donato tantissimo, un po' come un vecchio amico che ha avuto la casa danneggiata ma ti ospita comunque, facendo il massimo per farti sentire a tuo agio e per non farti pesare cosa è successo.

Poi si, sono venuto anche per pescare, e direi che anche da questo punto di vista è andata bene. Visto il poco tempo, non ho avuto l’opportunità di esplorare tratti nuovi o di tornare su altri dove non vado da anni, ma conto di poterlo fare a ottobre.

Perché lontano da questi Luoghi per un anno intero, proprio non ci voglio stare.

Edited by alvelas - 29/8/2023, 22:47
4467 replies since 12/4/2009