Ho scritto da poco, sono molto presente anche su Facebook, e la ragione e il carattere suggerirebbero di non calcale troppo la mano, a postare a breve giro foto di belle catture, alla fine si viene sui coglioni...ma le esperienze a pesca specie se sei un vecchio ed hai qualcosa da condividere, non possono rimanere solo cose personali, si è anche protagonismo, perchè no...ma sincero, e mai fine a se stesso.
SEMAFORO VERDE
Era tanto che aspettavo, ero come quei ragazzi della moto GP che piedi a terra e gas alla mano aspettano in quel caso che si spengano i semafori rossi, erano mesi che giravo per il Serchio, con alterne fortune e tanto sacrificio fisico nel seguire giovani scalpitanti, sulle spalle, insieme a zaini, borsoni, sgabelli, e fodero delle canne, le alzate la mattina a buio, le scarpinate su rive scoscese, e le lunghe camminate su sentieri impraticabili, ...spesso mi chiedevo, ma quando cristo torneranno praticabili i miei fiumi di casa? La Sieve, l'Arno sempre bassi, torbi, medi torbi, alti torbi e sempre freddi...Poi la Sieve a metà di questo mese mi aveva regalato un colpaccio da 10kg di cavedani nella mia buca preferita, era il segnale, il segnale che l'invaso del Bilancino stava allentando la morsa delle sue acque polverose e gelide, il ritorno a due giorni di distanza con amico a seguito, non aveva però sortito lo stesso effetto, solo 4 pesci in canna anche se belli...poi un "collega"(Leo81) mentre ero lì che annaspavo in un Serchio dai colori autunnali da libro cuore, ma non certo generoso, anche se stimolante, mi comunica che la Sieve ha acceso il VERDE!
Il Bilancino non riversa più l'acqua fredda, il fiume ha livelli estivi, ma l'acqua è salita di quei gradi che hanno messo in moto i pesci, tutti i pesci...anche i grandi cavedani che ancora resistono a tutte le avversità che da anni gli pendono sul capo come una mannaia!
I pesci sono come un motore elettrico...sono animali a sangue freddo e reagiscono alle temperature come il motore elettrico al salire della leva del reostato...più sale la temperatura, più salgono i giri, più sale l'appetito!
Il calendario recita Venerdì 23 Ottobre ...io scalpito pensando al Sabato...ma il meteo lo mette inclemente...alle 12 non resisto più, chiamo la moglie che è a lavoro, e le comunico che dopo non pranzo, la vado a prendere al lavoro, la porto a casa e vado subito sul fiume con il Gigli che è già avvisato...la risposta è secca: "ormai che hai questa tara lo so...
non mi venire a prendere, torno in bus, vai diretto a pesca, fa buio presto, altrimenti peschi 2 ore e torni più nervoso di prima..."
Mi conosce bene!
Si amore...certo amore, sicuramente amore...
Avete certamente presente quanto ci si mette a vestirsi da pesca in frangenti simili...le scale che conducono al garage le scendo doppiandole, due scalini alla volta...
Il Terios fila che è una bellezza, nel bagagliaio questa volta niente attrezzature stipate, una canna sola la Colmic Royal S-100 con una lenza da 0,30 già sopra che porta in dote un terminale assurdo per i cavedani della Sieve 0,117 del Secol e il classico k1a del n28 almeno l'amo piccolo per la presentazione serve, penso...giubbetto, guadino corto a magnete, tuta di gomma...non c'è altro, mi sento un poco vuoto...
Arrivato sulla corrente prescelta vedo per la prima volta da mesi la Sieve con l'acqua verde!
Verde, come semaforo Verde penso sorridendo!
Con le prime spruzzate dei bachi arrivano inattese le ombre dei grossi cavedani, siluette inquietanti, sono 4-5 soggetti tutti oltre il mezzo metro, non si vedono bene, non tanto da mirarli con trattenute ad personam, l'acqua è verde cupo, ma se ne intuiscono i profili quando salgono troppo, poi spariscono per minuti affondandosi e seguendo sicuramente la scia dei bachi...cerco di essere parsimonioso con il lancio delle esche, è un luogo "intimo" se analizzato da uno che non lo conosce, pure insignificante...non c'è fondo, con questo livello ci sarà circa 1,20 mt nel breve tratto più profondo, e anche la larghezza lascia a desiderare, se entrassi in tuta come sono solito fare, batterei la 6 metri sulla riva opposta...c'è solo la lunghezza che rasenta i 30 metri a dare un contegno al luogo...ma ai pesci interessano principalmente 3 cose: avere ossigeno da respirare, cibo da mangiare e sentirsi protetti, il resto è estetica!!
Quì hanno tutto quel che serve: a monte sono tutte sassaie dove l'acqua spumeggia in basse correntine e porta apporto di ossigeno anche in estate ( anche se ora c'è signor Bilancino) il nutrimento fra quei sassi per il pesce foraggio è scontato, così presente lui, presenti anche i predatori...le tane idem, la riva opposta ha anfratti profondi...
Dopo aver fatto il "Biologo" facciamo il pescatore...arriva il Gigli con un quadretto avvolto in carta da pacchi..."questo è per te" lo metto in macchina...mentre prepara la canna da mosca con le sue ormai solite ninfe per le carpe, tanto a secca non se ne parla da anni in Sieve, mi accorgo di un fatto...
Direte, bè ...è una formica, sei sul fiume ti meraviglia?
Si! Vedete la pesca è in primo luogo la figlia di esperienze vissute, quello non è un semplice formicolone terrestre , ma un maschio di formica alata che ha perso le ali...cristo c'è uno sciame nunziale nei pressi...in genere sciamano a Dicembre, da ragazzo le raccoglievo e le andavo a vendere ai caccia& pesca se le portavi con le ali integre ti davano anche 3 lire a formicolone!!
Massimo che è a monte srotola nell'aria la coda di topo e fa scorrere la sua ninfa fra gli occhielli che la corrente crea dietro i massi..ma lo vedo che è a disagio...dopo poco viene verso valle... è nero come la pece...
"cosa c'è Massimo?"
" Ma porco di quel cane di ...ma hai visto che bestie ci sono in superficie?"
"Certo sono dei cavedani strepitosi, ne ho intravisto le sagome..."
"Ma per cosa credi che siano a galla subito così Zaccaria?"
Sorrido...sono in pastura sulle formiche vero Massimo?!!
"Ma certo ...che vuoi che sia è banale, è talmente banale che io che sono sul fiume 3 volte la settimana come minimo è 10 anni che non vedo una cosa del genere!!"
" Ma Massimo, non dovrebbero sciamare a Dicembre?"
" Sciamano quando cazzo gli pare..."
E' proprio nero...
Si da un contegno..." Sciamano più volte l'anno...ma come ti ho detto mai viste da anni... sono nero per un motivo semplicissimo, sono anni che quando vengo in Sieve non mi porto più dietro niente da "secca" nè canne nè imitazioni, che me ne faccio, non sono mica un agente con il campionario...non bolla più un pesce da secoli in questo cristo di fiume!!!
E ora sto a guardare...ci sarebbe da fare una pesca a mosca storica, da annali, da scriverci un libro vecchio stile, e sono disarmato...
Prendili te bacaio!
"Dai Massimo magari domani..."
"Domani piove!!! E in più queste cazzo di formiche è già raro che sciamino per due giorni...lascia stare..." e va verso valle strascicando i piedi nell'acqua...
Lo guardo allontanarsi e provare nel correntone di uscita...intanto l'occhio vede la scomparsa secca del galleggiante, incoccio e mi ritrovo piantato, stallo di un secondo e partenza al fulmicotone verso riva opposta...stringo i denti ma cedo un metro solo, il necessario per riportare la canna alle 10 e 10 in pieno potere ammortizzante...la testata di risposta al nuovo stop che gli impongo porta alla slamata!
....Massimo da valle sorride...
Mi accadrà altre due volte, quasi fotocopie, son pesci presi in bocca ne sento nitide le botte, gli altri incocciati son saliti in superficie bestie veramente di riguardo...e poi botte da orbi, da mani nel viso, da o loro o me...e poi la slamata...erano allamati in bocca, ma non sul labbro...ho buttato nel cassonetto 3 pesci enormi per non aver subito cambiato l'amo del 28!!!
Metto su un K1a del n°24 non ricordo di averne mai usati di questa taglia in vita mia per pescare cavedani a galla in Sieve!
E finalmente riesco a portarne uno sotto...è indemoniato, una volta portato via dalla riva opposta si è piantato nel mezzo alla leggera corrente, sfrutta la trazione importante che con il terminale che ho, gli impongo con la canna a due mani, per venire su a candela e quando è al massimo dell'emersione con tutta la testa fuori a bocca spalancata con le pettorali aperte a filo superficie, smusa secco ribaltandosi e tornando sotto, mi fa queste acrobazie per altre 3 volte, poi mi punta... sono entrato solo fino ai ginocchi, ed ho solo il guadino corto... devo stare attento...si gioca al torero, lo scanso due volte e mi ritrovo a tirarlo con le spalle alla riva opposta, ora è quasi groppa fuori che tenta i sassi della mia riva...poi riparte come una freccia sfiorandomi mentre faccio appena a tempo a cedere frizione perchè impiccato in quel modo mi "sarei" giocato la canna...quando non c'è un buon fondale dove il pesce in genere scarica la sua rabbia e si sfinisce, queste sono risposte che un grosso cavedano troppo pressato ti da...le conosco bene, ma comunque rischiano di mettermi con le spalle al muro.
Ora è più lento, l'amo del n°24 deve avere fatto una buona presa questa volta, altrimenti mi avrebbe già salutato...è sotto la punta della canna...la grande bocca aperta, mi chino sui ginocchi , alzo la canna nell'ultimo movimento mentre protendo il braccio sinistro...e lui da l'ultima botta secca...e mentre l'orecchio sente lo scoppio del carbonio, lui entra nel guadino...
Francamente non so come distribuire le percentuali di colpa...la canna era in asse, son sicuro, ho curato il movimento ben sapendo la posizione critica che stavo assumendo, ma la trazione era importante, la classica forza finale impressa per alzargli il corpo per farlo entrare a guadino si è sommata con l'ultima violenta testata, accade spesso con fili e trazioni generose... questa volta però avevo una canna leggera, una delle più leggere che uso, una canna che mi è entrata nel cuore, perchè molto elastica e leggera, ma il casting è il casting forse ho passato il segno, o forse c'era un difetto nel carbonio del sottovetta...non lo saprò mai...il taglio è netto...
Non sono uno che si scompone quando accadono queste cose, fa parte del mestiere, la canna è un'attrezzo, non è la mamma...però è anche l'unica che ho oggi sul fiume...perciò si smonta tutto, si levano gli anelli, si leva l'anello del sottovetta e si taglia il carbonio sotto la legatura con una limetta di ferro da estetiste, poi si caccia dentro a rovescio nel pezzo sottostante per prendere la misura per il taglio definitivo, si leva il tappo alla canna si abbassa il pezzo sopra al pedone per far uscire i distanziali, si infila il vettino nel canottino ottenuto, si ricaccia dentro e si rimonta tutti gli anelli tolti, tranne ovviamente quello del sottovetta, in una quindicina di minuti il lavoro è completo, e non è neanche malvagio, non voglio rifare nemmeno la lenza, che ovviamente ho tagliato sopra al galleggiante per smontare tutto, perciò opto per un ferretto a spirali anche a monte del galleggiante e sono di nuovo in pesca...
Il pesce successivo non ha riguardi...è un trenino a vapore, la canna arca di nuovo tutta, e con la mano più alta ne sento l'ovalizzazione anche nella parte alta del calcio...lavora tutta la ragazza...quella che verrà a riva questa volta sarà una carpa poco sotto al 1,5kg che porterò prima a spiaggiarsi e poi al guadino...
I pesci continuano a collaborare e arrivano anche cavedani di taglia non spropositata anche se belli, che è un'altra gradita sorpresa, ne prende due anche massimo con la ninfa da carpe nella corrente sottostante, il che è tutto dire...sono proprio attivi...
Capita anche un vivace barbo nostrano
Si è fatta l'ora del rientro, ora le partenze sono diradate e vado spesso a vuoto...anche se sono in grande attività, con i cavedani non puoi permetterti di pescare per ore sempre con la solita montatura e terminale...ma va più che bene così, si va alle foto di rito dei più belli e si rientra a casa con in mente di ripresentarsi attrezzati alla bisogna...
Alla prossima, che sinceramente è già nei ricordi...
A.Z.
P.s. il quadretto del Gigli, regalo che conserverò come un omaggio caro...era premonitore..predatori in attività!
Edited by zaccaria.australi - 26/10/2020, 18:46