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Fra un po sono estinti, ma gli Ittiologi continuano i loro studi e spostano i pesci da una famiglia all'altra o ne costituiscono famiglie apposite, e tutto seguendo l'albero filogenetico, cioè gli antenati comuni. Buona lettura Gruppo di Identificazione Pesci Pescistrani Gruppo Privato · 2939 membri Nicola Fortini icona del badge Amministratore · dtSpomnt3sdo redh · QUESTO NON E' UN CIPRINIDE. *** Contrordine, compagni. Tocca ristudiarsi un po' di cose: la tassonomia dei ciprinidi è stata rivista, in uno studio che ha evidenziato quello che già immaginavamo ma che non volevamo ammettere a noi stessi: e cioè che la famiglia Cyprinidae così come l'abbiamo sempre intesa, in realtà è un gruppo polifiletico, cioè composto da cladi distinti con progenitori che derivano da rami evolutivi diversi, quindi, in soldoni, non è una famiglia. Quelli che chiamavamo Ciprinidi adesso restano accomunati dall'ordine di appartenenza, che è quello dei Cipriniformi (e meno male), ma sulle famiglie il discorso si è fatto più complesso, almeno apparentemente. In pratica, semplificando un po' le cose, possiamo dire che, nell'ambito della vecchia famiglia Cyprinidae, quelle che erano le sottofamiglie (la categoria tassonomica che per convenzione ha il suffisso -inae) sono state elevate al rango di famiglia, acquistando il suffisso -idae nella nomenclatura. Il che ad alcuni sembrerà una questione di lana caprina, ma nei fatti è un cambiamento abbastanza significativo nell'inquadramento tassonomico dei nostri pesci, a cui bene o male toccherà abituarsi. Vediamo nel dettaglio cosa è successo alla antica famiglia dei ciprinidi (parliamo ovviamente delle nostre acque, tralasciando tutti i taxa che nel nostro paese non sono rappresentati, sennò facciamo notte). 1) I Ciprinidi (Cyprinidae) propriamente detti esistono ancora, ma adesso sono costituiti soltanto da carpa (Cyprinus carpio), carassio (anzi i carassi Carassius spp.) e tutti i barbi (Barbus spp. e Luciobarbus spp.). 2) I Tincidi (Tincidae) sono un famiglia pensata apposta per la tinca, infatti c'è solo lei. 3) I Cobitidi (Cobitidae) comprendono ovviamente i cobiti (Cobitis spp.) e Sabanejewia larvata, il cobite mascherato. 4) I Nemacheilidi (Nemacheilidae) sono rappresentati soltanto dal Cobite barbatello (Barbatula barbatula) che a dispetto del nome non è un cobite, e infatti anche prima stava in una famiglia a parte, quella dei Balitoridae. 5) I Gobionidi (Gobionidae) comprendono i gobioni (Gobio spp.) -e questo me lo immaginavo, dirai tu- e la Psedorasbora -e questo no, non te lo immaginavi-. 6) Gli Acheilognatidi (Acheilognathidae) sono... il rodeo. Non chiedere perché. 7) Gli Xenociprinididi (Xenocyprinididae, non è un errore di battitura) sono amur (Ctenopharyngodon idellus) e i temoli russi, che -lo sappiamo- non sono né temoli né russi ma sempre meglio che scrivere il nome vero. Vabbè lo scrivo: Hypophthalmichthys. 8) Tutto quello che ti è venuto in mente, ma che finora non hai trovato menzionato qua sopra, e cioè cavedani, scardole, lasche, vaironi, savette, triotti, aspi, alborelle, pighi, rovelle, sanguinerole, gardon, abramidi e sono solo i primi che mi vengono in mente, tutti questi dicevo finiscono nella grande famiglia dei Leuciscidi (Leuciscidae), quelli che gli ittiologi affettuosamente chiamano i pesci a forma di pesce e color pesce. Ricorda questa parola: Leuciscidi. LEU-CI-SCI-DI. Senti come suona dolce. Tocca ricordarsela. *** Buono a sapersi, grazie Zac. Appena ho tempo (ultimamente molto poco), se riesco, vi racconto la ultima pescata di leuciscidi presi con una graminacea Almeno i cereali per ora sono invariati, e se non si mischiano noi anche intonsi nella specie...viva i vegetali!!! Anche se preferivo quelli fregati al contadino ( pannocchie di granturco acerbo) a quelli in lattina. |