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Una suora sta pescando e prende una trota enorme da fare per cena. Un altro pescatore la vede e le fa: "Anvedi che pesce... per Dio!". La religiosa: "Signore, non deve parlare cosi'... sono una suora!". L'uomo per riprendersi: "Ma sorella, quello è il nome del pesce: si chiama pesce Perdio!". La suora torna in convento e fa alla superiora: "Madre, guardi che pesce Perdio che ho preso!". "Ma sorella, non dove parlare cosi'!". "Ma madre, quello è il nome del pesce: pesce Perdio!". Allora la superiora: "Bene, dammi il pesce Perdio che lo pulisco". Mentre la superiora pulisce il pesce, entra in cucina il monsignore per curiosare tra i fornelli. La superiora: "Padre, guardi che bel pesce Perdio!". "Sorella, va bene che è un bel pesce, ma non è il caso di fare queste esclamazioni!". "Ma monsignore, è proprio il nome del pesce: pesce Perdio!". Allora il monsignore fa: "Va bene, allora dammelo che lo cucino io!". Quella sera a cena nel convento c'è anche un pretino novizio appena arrivato, e quando il pesce viene servito in tavola esclama: "Accidenti che pesce!". Allora la suora fa: "L'ho pescato io quel pesce Perdio!". La superiora: "e io ho pulito il pesce Perdio!". Infine il monsignore: "Io l'ho cucinato il pesce Perdio!". Il novizio visto l'andazzo della serata esclama: "a me 'sto cazzo di posto già mi piace..."
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