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| Questa è una poesia scritta e inviata da una collega a me che sono pescatore....il mio pensiero è che quando le prendo io il loro destino non è segnato,perchè i pesci dopo che li ho catturati li lascio andare nel loro ambiente..e il loro destino non sarò io a deciderlo.
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Il rimpianto
L’aria trémola intorno alle case bianche, isolate nella campagna. È bassa l’acqua nel macero antico, prosciugato dal sole di luglio, ma una carpa minacciosa ed enorme solca l’onda con fare da padrona.
Si avvicina alla lenza, l’annusa, sfiora l’esca infilzata sull’amo, poi di scatto l’afferra: ha abboccato. Lo strattone la coglie di sorpresa. Stupefatta e boccheggiante nell’erba, due, tre volte apre e chiude le branchie e va incontro al destino segnato.
Nel minuscolo cervello di pesce inespressi, come lampi nel buio, balenano elementari i pensieri. Uno solo nitidissimo brilla, prima che fitta la tenebra piombi: la certezza che i bei giorni passati a nuotare con lentezza sapiente mai più potranno ritornare, mai più.
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