Allora bimbi ci si trova alle 7 al solito posto per l’ aperativo e…”
quante volte ho sentito questa frase da giovani e meno giovani Dio solo lo sa! Sembra essere diventato una sorta di rituale dell’ età moderna, per lo meno da quanto percepisco dai ragazzi in palestra, dai colleghi a lavoro e dalla mia figlia più grande; oggi le uscite funzionano così, poi magari ci scappa talvolta la cena fuori e la discoteca, ma l’ aperitivo rimane l’unica certezza.
Non mi è mai appartenuto, ai miei tempi non usava, non esisteva: ci si trovava al bar preferibilmente al biliardo a giocarsi il caffè e poi si decideva in quale locale andare a far danni (intento talvolta disatteso, ma tant’è!); mi sarà capitato una volta, forse due, con quella sensazione di “ma che cazzo ci stai a fare qui” che forse a quest’ età non dovrei avere, ma così è.
Tuttavia ci sono modi e modi di intendere il pre cena, e visto che adesso le giornate sono lunghe, le bimbe sono sistemate rispettivamente ai campi estivi ed allo stage dopo scuola, la signora lavora fino a tardi… La telefonata è brevissima: “Gaia (la mia compagna) senti ma tenuto conto che…”
non mi fa aggiungere altro e risponde con un benevolo “vai vai, ci si vede a casa…” . Per purissimo caso, avevo già canne stivali e gilet in macchina e qualche etto di bachi ben riposti nel frigo dell’ ufficio
Parlavo giusto domenica mattina con Gianni del posto a cui volevo far visita, un posto che in questo periodo mi piace perché si pesca a vista e, se le cose vanno bene, si riesce ad ottimizzare il poco tempo a disposizione; ovviamente non può andare tutto per il verso giusto ci mancherebbe (A dirla tutta niente nei giorni precedenti era andato nel verso giusto ma questa è un’ altra storia)! Tempo di fare capolino e arriva la prima sorpresa: hanno rifatto l’argine in tutto il tratto modificando il fiume, che adesso si presenta come una buca raddoppiata rispetto a prima con zero corrente e sabbie mobili sul fondo, tanto che entrare e non schizzare in acqua non è affatto scontato.
Ormai sono qui, sono le 18 e non ho voglia di rimontare in macchina, vediamo di capirci qualcosa. Mi volto di nuovo verso l’acqua, sulle prime non c’avevo fatto caso intento a vedere i lavori fatti, puntuale la seconda sorpresa: per pescare a vista penso che sia necessario vedere qualcosa ed infatti l’acqua è… torba, ma torba che con l’acqua sotto il ginocchio non mi vedo i piedi! Il signore che pescava nella pianetta di sopra mi dirà poi che stanno facendo lavori a monte, sabato andrò a dare un’ occhiata. Le foto le ho fatte quando sono venuto via e non rendono l’idea, complice anche una fotocamera che devo decidermi a cestinare, delle condizioni dell’ acqua.
Vabbeh vada come vada! Mi accendo la cicca di concentrazione per montare il 4x10, più che altro per vedere i pallini del 13 che mi sembrano ogni giorno più piccoli, e nel mentre tiro alcuni pizzichi di bachi in acqua per vedere se qualcosa si muove… ed in effetti qualcosa si muovo, almeno sembra! Insomma di pescare a vista non se ne parla, e dire che ne avevo voglia; dico fra me e me proviamo a galla, diciamo su un metro o poco più di calata perché so che quando ci sono queste condizioni al calasole sopra stanno i grandi, e sotto i piccoli. Fortunatamente il Bisenzio si dimostra benevole, come a voler farsi perdonare di essersi fatto trovare in mutande e canotta piuttosto che con un bel paio di leggins attillati…
In poco più di due ore un po’ di pesci entrano in nassa, compreso qualche pezzo carino anche se non eclatante
Ovviamente lisci e slamate non si contano. Va bene così, chiedere di più col poco tempo a disposizione sarebbe troppo. Salgo sull’argine, mi volto come sempre faccio per salutare il fiume e, come nella migliore delle tradizioni
Mi dispiace che non si veda una sega o poco più, ma credetemi se vi dico che c’era uno stormo di pesci a pochi micron dal pelo dell’ acqua. Penso che mi abbian fatto intendere qualcosa del tipo “Allora bischero ci si trova alle 7 al solito posto per l’ aperativo e…”