Mettiamo il dito nella piaga..., UNA TINOZZA DI ACQUA BUONA

« Older   Newer »
  Share  
massimo.magrini
view post Posted on 16/9/2014, 06:07 by: massimo.magrini
Avatar

Pescatore della Domenica

Group:
utente
Posts:
2,058
Location:
Chiesina Uzzanese - Pistoia -

Status:


Interessante spunto Zac :ok:

Non ho la certezza di poter dire che la buona qualità dell'acqua di un corso minore sia il motivo fondamentale per il quale i pesci abbiamo una concentrazione ed una prolificità maggiore rispetto ad un grande fiume, ma questo sicuramente aiuta.

Resta comunque il grosso interrogativo dei cormorani che andrebbero a nozze, se potessero cacciare le prede in una tinozza d'acqua, totalmente indisturbati.

Non lo so, il fatto che i piccoli nati ogni anno dalle freghe andate a buon fine, difficilmente vivono negli anni successivi e questo è palese data la mancanza di individui di taglia media ( 500 / 800 grammi ).

Se si considera che un cavedano impiega 3 o 4 anni per raggiungere la maturità sessuale, è chiaro che il rischio per la specie è altissimo.

Ne approfitto per portare un mio personale contributo, molto simile al tuo esempio, mostrando una realtà territorialmente molto vicina al fiume Serchio.

Si tratta di uno scritto che non ho mai condiviso sul forum, ma che ho salvato ad Agosto del 2012 ( e tutt'oggi rappresenta la realtà ).

BUON SANGUE NON MENTE
Lucca, Via del Fosso



E' sicuramente una della strade più rappresentative di Lucca: la via è chiamata così per il fosso che ne divide la carreggiata destra da quella sinistra, per tutta la sua intera lunghezza.


Collega Piazza Varanini fino all'intersezione di Via della Rosa, e prende il nome dal canale, detto appunto "Fosso", che entra in città dalla parte di Porta San Jacopo ( a Nord ), e dopo averla attraversata, ne esce dalla parte di Cittadella ( a Sud ).


Il canale venne costruito nel 1376 sia per difendere la parte orientale della cittadina seguendo il tracciato delle mura medievali ( le cui uniche tracce rimaste sono rappresentate dalla Porta dei SS. Gervasio e Protasio ), sia per la lavorazione della seta.





Ancora oggi Via del Fosso è caratterizzata da una tipologia edilizia legata alle antiche esigenze dell'indotto serico. Le altane aperte ai piani alti servivano da stenditoi, mentre i grandi vani al piano terra facilitavano l'installazione dei molteplici congegni meccanici alimentati dall’acqua del canale.


“Il Fosso” si presenta quasi sempre con acqua limpida e cristallina, alta non più di quaranta o cinquanta centimetri che scorre via su un fondale misto composto da argilla e sabbia nelle buchette più larghe e lente e da sassi e ghiaia nei minuti e rapidi raschi.


Durante l'anno sia l'ossigenazione che la corrente purtroppo non sono mai costanti perché risentono parecchio della consistenza delle precipitazioni: se particolarmente intense ne aumentano rapidamente la portata e ne intorbidiscono il colore, se assenti come durante il periodo estivo, ne riducono il livello praticamente all'osso.


Considerato il piccolo “micro mondo” anche la fauna avicola è piuttosto “ristretta”:qualche colonia di germano reale - Anas platyrhynchos.


E' una lunga e piacevole passeggiata, che spesso la Domenica in primavera o in autunno, mi concedo con la famiglia; zaino in spalla, scarpe da ginnastica, cappellino, abiti leggeri e ... sacca dei bigattini alla mano con le larve avanzate da una pescata precedente.


Barbi plebejus, cavedani e anguille... hanno tutti elaborato una sorta di simbiosi molto particolare con questo tipo di ambiente: durante le ore diurne considerata l'alta luminosità, i pesci si radunano nei tratti sotto le arcate dei ponti in una sorta di semi- oscurità; ogni tanto qualcuno fa capolino sconfinando oltre la linea d'ombra per piluccare un po' di cibo portato in superficie dalla corrente, prima che lo facciano gli altri.








Oramai è una consuetudine... ai piccoli fa piacere fermarsi qua e la lungo il corso del canale e osservare come i pesci predano i piccoli vermi gettati in acqua.





E' uno spettacolo ! Loro sanno ( che sono arrivato ) ed anche io so ( che loro arriveranno sicuramente )... dopo le prime piccole manciate di bigattini lanciate in corrente, nei pesci si innesca una competitività incredibile... pochi secondi ed escono tutti allo scoperto, in assoluta frenesia alimentare ( faccina sbalordita ). Vedo gli occhi interessati dei miei piccoli, si fermano anche i turisti curiosi...


Sempre i soliti noti... l'enorme anguilla Jetsam ( dal nome della murena della fiaba “ La Sirenetta” ), il grande cavedano capo branco Moby Dick, gli inconfondibili baffoni dei puri plebejus... sono tutti la sotto a farsi spazio per mangiare qualcosa in più degli altri, mentre io dall'alto dispenso cibo, per loro “piovuto” dal cielo... “calma, calma, ce n'è per tutti”.











Per un buon quarto d'ora, gli occhi restano incollati al fondo dal canale a rincorrere con lo sguardo le scie e le traiettorie degli amici “pinnuti”, mentre parte una mia breve lezione ittica sul perché e “percome” i pesci si mimetizzano, cacciano, si cibano, si difendono e competono...





La fine dei bigattini, suona come un “rompete le righe”... i cavedani sono gli ultimi ad abbandonare il “campo”... via, via risalgono a monte fino al punto in cui i piccoli vermi cadevano in acqua, per essere certi che proprio non arriva altro cibo ( una sorta di San Tommaso ), si dispongono su lunghe e sfilacciate file, che poi si scompongono fino a dissolversi ... brevemente tutti quanti sono di nuovo sotto l'ombra proiettata sull'acqua, dalle tozze arcate dei ponti.





Con il fiume Serchio che lambisce a Nord – Ovest la città è inutile aggiungere da dove proviene l'acqua del fosso... a buon intenditore poche parole.


 
Top
20 replies since 12/9/2014, 20:46   655 views
  Share