PASSATA AL ROVESCIO, Andiamo un attimo là sotto

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view post Posted on 6/9/2015, 22:35
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Pescatore della Domenica

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E' un tipo di passata che pratico mal volentieri :D

Quando però Mr.Zelli spende due righe di inchiostro su Pianeta Pesca per questa tecnica, leggo con piacere tutti gli approfondimenti, perché come lui stesso scrive: "quando una cosa non la conosci o peggio ancora la ignori, è abbastanza comodo dire che questa cosa non esiste ed in un certo qual modo ci mette al riparo dalla paura di non sapere".

Siccome a me fa piacere conoscere le cose sotto tutti gli aspetti ( soprattutto nella pesca alla passata ), dedico un po' più di tempo alla lettura degli articoli dello Zelli nazionale, ma confesso che non sempre riesco a comprenderne immediatamente il contenuto tecnico spesso a causa delle differenti grammature tra le sue applicazioni / situazioni e le mie esperienze / correnti.

Sono felicemente giunto alla conclusione che è meglio ri-prenderli a più riprese anche a distanza di mesi dalla data di pubblicazione, per avere lo "spazio" necessario per assimilarli e fare qualche esperimento :D

Ecco allora che mi riferisco ad "Aspettando Godot: barbi da rivisitare" di Settembre 2014, dove Massimo dedica un capitolo intero a questa specifica tecnica praticata per l'occasione sui fondali sabbiosi di Spinadesco.

Oppure ad "Una bolognese coi baffi" di Giugno 2015 in cui il Grizzly tratta la lenza a doppio bulk e soprattutto la scalata inversa, applicandole alla passata a rovescio.

Innanzi tutto, come lavora a contatto con il fondale una lenza che fila trascinata a valle spinta dalla corrente che agisce principalmente sul galleggiante senza nessun freno ?

Sembra una domanda scontata, ma secondo me in realtà non lo è.

Per gli schemi che ho sempre visto disegnati sulle riviste e per un'iniziale ed approssimativa logica, ecco il disegno secondo il quale una lenza che pesca in corrente "a rovescio", dovrebbe presentarsi agli occhi del pesce:



Lo schizzo è tratto da "Come pescare a passata con il galleggiante", pubblicazione tutta italiana del 1994 curata dalla prestigiosa redazione de "Il pescatore d'acqua dolce", tra i nomi presenti spiccano quello di Riccardo Zago e Marina Albertarelli ( figlia del grande Mario ).

Io ho sempre ritenuto che la prerogativa principale per una buona presentazione dell'esca al pesce, consista nell'abilità di fargli arrivare prima l'amo che non il resto della piombatura ed in questo caso potrebbe non avvenire.

Se il pesce ( il barbo soprattutto ) è in pastura ( rossa o bigatti incollati con ghiaia ) e si vede arrivare dritta sul muso una lenza tenuta tesa da un treno di pallini di piombo che scarrozzano sui sassi del fondo, come può non allarmarsi ?

Ecco allora che secondo me il tratto del terminale non resta indietro come ultimo vagone del treno, ma essendo libero senza zavorra, viene spinto in avanti dalla corrente che lo fa sopravanzare almeno rispetto alla filata di pallini che lavora a contatto con il fondale che risulta leggermente rallentata, secondo questo disegno da me rivisitato:



Frequento soprattutto le piane e le correnti del Serchio che per il 70 / 75 % dei casi presentano il fondale interamente sassoso e molto irregolare con marcati sbalzi di profondità ( anche 10 / 15 centimetri ) nel giro di pochi metri di passata.

Questo tipo di lenza, a me, si "impunta" e non ne vuole sapere di "ripartire"... ecco allora che mi salvo scalando i piombi in maniera tradizionale distanziandoli verso il basso, appoggiando un lungo tratto di nylon sul fondo e trattenendo in maniera tale che l'esca danzi tra i sassi del fondale con frenate e ripartenze ed ogni tanto, con questo solito sistema, parte davvero :D

Eppure qualcuno, mi ha fatto vedere che nelle stesse correnti dove pesco abitualmente, funziona perfettamente..



:prega:

Se avete qualcosa da aggiungere...

Edited by massimo.magrini - 8/9/2015, 08:34
 
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view post Posted on 7/9/2015, 07:12
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Mmh ciao massimo,
Allora bella riflessione, come tante varianti di tecniche della passata credo che sia funzionale per il contesto in cui è stata creata... mi spiego nei fiumi dove pesco io spesso già parlare di mezzo grammo di lenza e una bestemmia... Quindi avere galleggianti leggeri con svolazzi lunghi non credo sia molto funzionale per i barbi che mangiano veloci come dei pistoleri...
Ripeto magari nel correntone del serchio può anche funzionare perché si avvicina vagamente di più al "originale" sviluppo a spinadesco
 
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view post Posted on 7/9/2015, 08:03
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HARRY LA CAROGNA

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Belle domande.... vediamo come si sviluppa la discussione.
 
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zaccaria.austral
view post Posted on 7/9/2015, 20:40




Io faccio l'Asino con la A maiuscola e non mi do persuaso, so che funziona anche da noi, l'ho visto fare ( una decina di anni fà quando c'era più pesce) in Sieve in Inverno a spese dei cavedani da amici romagnoli e onestamente prendevano qualcosa in più, lenze leggere con galleggianti da 0,30-0,50 che filavano via trascinandosi lenze molto leggere con pallini ben frazionati, si capiva bene una cosa: quella lenza stava fra i sassi (non grossi) di quella passata da 1 a 1,5 mt di fondo, sicuramente più di quella classica trattenuta fatta di frenate e rilasci, dove la certezza assoluta di essere a pelare il fondo non c'è l'hai e se la vuoi devi stringere più i pallini a corona e rendere la presentazione un poco più "impiccata", di contro loro ferravano almeno tre volte più di me, praticamente ad ogni minimo accenno di rallentamento o affondamento, e ogni tanto c'era il pesce!

Insomma quella tecnica dava più l'idea di far parte della statistica, ferri 100 per prendere 10

Quante volte anche nella passata classica toscana si ferra a fine passata anche se non c'è cenni e ci si da!

Ecco loro per un Asino come me lo facevano di mestiere...ogni tre x due ferravano :D

Io non ne sono capace, proprio non mi "garba", se va giù quando trattengo e rilascio una lenza leggera ci puoi quasi scommettere che se non ci trovo la bocca del pesce ci trovo i bachi spappolati...così mi fogo, trovo il capo espiatorio alle mie ansie e mi concentro. :dunno:

In Sieve a "lasciare andare" c'è un toscano che ci fa tondi i barbi di S. Francesco, anche in Inverno, ma è un caso patologico, è talmente di casa che penso gli diano anche solo per poterlo salutare...vero Lapo!? :P :D

La faccenda invece che in quel modo non ti draga verso riva e ti segue più correttamente la scia della pasturazione è un fatto concreto.

L'ha scritto anche il Molinari :D :D
 
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view post Posted on 7/9/2015, 21:04

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Visto che mi hai chiamato in causa :lol: dico le mie impressioni. Alterno questo sistema alla passata "tradizionale"nei raschi e piane con corrente sostenuta. Sono d'accordo con te e il 2° disegno che hai postato . A differenza dello schema postato la piombatura la faccio con pallini piuttosto grossi (es per un galleggiante di 2 grammi parto con piombi del 7 poi scalata corta del 6 e 5) e non lo taro allo spasimo per evitare che affondi continuamente. Regolando il fondo per far strusciare in terra uno o due pallini si puo' cosi' rallentare la passata senza trattenere e questa sara' perfettamente lineare. Sembra una montatura piuttosto grezza ma oltre ai barbi c'ho preso anche cavedani ;) .
A presto Massimo per un'altra prova sul fiume anche se dovremo aspettare piogge abbondanti

CITAZIONE (zaccaria.austral @ 7/9/2015, 21:40) 
Insomma quella tecnica dava più l'idea di far parte della statistica, ferri 100 per prendere 10

secondo me se si regola a modo il fondo e non si esagera con l'appoggio la percentuale di ferrate a vuoto si riduce un bel po'

Edited by Franceschino68 - 8/9/2015, 09:04
 
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view post Posted on 7/9/2015, 21:16
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Io faccio questa

montatura

di solito funziona :fishing_h4h.gif:
Scusate il disegno un po' infantile, ma l'ho fatto con Paint :dunno:
Ps: naturalmente questa è la base, le varianti sono molteplici: distanza tra un pallino e l'altro, aggiunta di torpilla, ecc

Edited by Danilo-59 - 7/9/2015, 23:42
 
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view post Posted on 8/9/2015, 08:23
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Adesso buttiamo un po' di benzina sul fuoco.

CITAZIONE (zaccaria.austral @ 7/9/2015, 21:40) 
Io faccio l'Asino con la A maiuscola e non mi do persuaso, so che funziona anche da noi, l'ho visto fare ( una decina di anni fà quando c'era più pesce) in Sieve in Inverno a spese dei cavedani da amici romagnoli e onestamente prendevano qualcosa in più, lenze leggere con galleggianti da 0,30-0,50 che filavano via trascinandosi lenze molto leggere con pallini ben frazionati, si capiva bene una cosa: quella lenza stava fra i sassi (non grossi) di quella passata da 1 a 1,5 mt di fondo, sicuramente più di quella classica trattenuta fatta di frenate e rilasci, dove la certezza assoluta di essere a pelare il fondo non c'è l'hai e se la vuoi devi stringere più i pallini a corona e rendere la presentazione un poco più "impiccata", di contro loro ferravano almeno tre volte più di me, praticamente ad ogni minimo accenno di rallentamento o affondamento, e ogni tanto c'era il pesce!

Insomma quella tecnica dava più l'idea di far parte della statistica, ferri 100 per prendere 10

Quante volte anche nella passata classica toscana si ferra a fine passata anche se non c'è cenni e ci si da!

Ecco loro per un Asino come me lo facevano di mestiere...ogni tre x due ferravano :D

Io non ne sono capace, proprio non mi "garba", se va giù quando trattengo e rilascio una lenza leggera ci puoi quasi scommettere che se non ci trovo la bocca del pesce ci trovo i bachi spappolati...così mi fogo, trovo il capo espiatorio alle mie ansie e mi concentro. :dunno:

In Sieve a "lasciare andare" c'è un toscano che ci fa tondi i barbi di S. Francesco, anche in Inverno, ma è un caso patologico, è talmente di casa che penso gli diano anche solo per poterlo salutare...vero Lapo!? :P :D

La faccenda invece che in quel modo non ti draga verso riva e ti segue più correttamente la scia della pasturazione è un fatto concreto.

L'ha scritto anche il Molinari :D :D

Spesso la passata la dividiamo in

1) tenere

2) tenere e lasciare ad intervalli più o meno regolari (zaccaria)

3) andare a rovescio


Vi siete mai chiesti se è possibile andare con l'esca pressochè perpendicolare tenendo pochissimo o nulla?

In che contesto lo fate?

Io pesco un buon 50% delle volte in questo modo, come del resto il mio amico Sandrino da Milano e per diversi motivi:

1) pesco più spesso tra i 10 e i 30 metri che non sotto.
2) mi sembra di avere il vantaggio della trattenuta , essendo molto diretto sulla ferrata, che il vantaggio del lasciar correre , ossia più metri di passata utile.

3) posso permettermi lenze più leggere a parità di corrente... se non trattieni molto non si sollevano dal fondo .....ergo...

Che ne pensate?
 
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view post Posted on 8/9/2015, 09:32
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Ma se non trattieni facendo passate così lunghe non arrivi sempre tardi sulla affondata? Io trattenendo spesso non riesco comunque a fregare i pesci più lesti... Se penso a 10/15/20 metri di filo non ben controllati in trazione davvero non mi capacito di come fate... ma come tutte le cose se funziona un motivo ci sarà e sono sicuro basta prenderci la mano... del resto quando penso di aver capito la logica della pesca arriva qualcuno che fa al contrario e funziona pure a lui
 
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view post Posted on 8/9/2015, 10:41
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"Nonno Bidente"

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Per me "passare alla rovescio" non è un'eresia, ma deve essere fatto con condizione di causa.
Perché il giochino a me venga bene (almeno ci provo!), la piombatura, o meglio la grammatura, la faccio il più possibile bilanciata alla corrente, diversamente la spinta dell'acqua, specie se la nostra lenza è troppo pesante, non riesce a spingere a valle la nostra esca senza che si incagli in continuazione. L'assetto che uso è una piombatura a bottoni di camicia (non su tutta la lenza), anche di pallini tutti uguali ad una distanza che varia dai 3 ai 6 cm circa. E' abbastanza sensibile alla mangiata e allo stesso tempo regge bene piccoli cambi di livello del fondo.
Così ci pesco specialmente sulle lunghe passate e riesco a pescarci, a seconda di come ritengo più opportuno, in tutti e tre i modi elencati da Massimo Z.

A dirla tutta nell'80% delle mie passate non trattengo mai ma lascio quasi correre la lenza liberamente. Secondo me è un quarto modo da aggiungere ai 3 che ha elencato Zelli.
"A sostenere" cioè guidare la piombatura verso valle, a canna rigorosamente alta, senza trattenuta se non quella data dal filo completamente sollevato dall'acqua. Si potrebbe posizionare tra il suo punto 2 e 3.

Per il discorso del disegno nr. 2 di Massimo Magrini, credo che l'esca superi, preceda o segua di pari passo la piombatura a seconda di come facciamo lavorare la piombatura noi. Secondo me un fattore di cui tenere conto è il peso dell'esca (uno, due o tre bigattini) e l'attrito della stessa sul fondo, calcolando inoltre che virtualmente la corrente sul fondo è uguale a zero.
Ho visto che alcuni sfruttano il discorso dell'attrito dell'esca e della piombatura per fare il "tenere e lasciare" anche pescando alla rovescia. Sembra un bel giochino.
Concludo: pescare bene a passata, nei modi tradizionali, non è facile, ma non lo è neanche a "rovescio". C'è bisogno di equilibrio e di porsi tante domane prima di "capire". Dio solo sa quante volte ci ho provato a "rovescio" in malo modo, senza vedere le mangiate che invece c'erano (normalmente camicie a go-go!!!).
A mio avviso, specialmente in presenza di correnti moderate o lente, ci si accorge di pescare bene a "rovescio" quando in nostro assetto ci permette di vedere le mangiate in modo chiaro e deciso.

Cosa ne pensate?

CITAZIONE (crissss @ 8/9/2015, 10:32) 
Ma se non trattieni facendo passate così lunghe non arrivi sempre tardi sulla affondata? Io trattenendo spesso non riesco comunque a fregare i pesci più lesti... Se penso a 10/15/20 metri di filo non ben controllati in trazione davvero non mi capacito di come fate... ma come tutte le cose se funziona un motivo ci sarà e sono sicuro basta prenderci la mano... del resto quando penso di aver capito la logica della pesca arriva qualcuno che fa al contrario e funziona pure a lui

Non trattenere non vuol dire che non si tiene un certo controllo sulla lenza. Si può anche tenere un metro di filo in acqua prima del galleggiante e guidare/controllare la lenza così. La ferrata sicuramente arriverà leggermente in ritardo ma "lontano" di solito i pesci sono meno sospettosi e concedono qualche attimo in più.....forse... :lol:

CITAZIONE (zaccaria.austral @ 7/9/2015, 21:40) 
Io faccio l'Asino con la A maiuscola e non mi do persuaso, so che funziona anche da noi, l'ho visto fare ( una decina di anni fà quando c'era più pesce) in Sieve in Inverno a spese dei cavedani da amici romagnoli e onestamente prendevano qualcosa in più, lenze leggere con galleggianti da 0,30-0,50 che filavano via trascinandosi lenze molto leggere con pallini ben frazionati, si capiva bene una cosa: quella lenza stava fra i sassi (non grossi) di quella passata da 1 a 1,5 mt di fondo, sicuramente più di quella classica trattenuta fatta di frenate e rilasci, dove la certezza assoluta di essere a pelare il fondo non c'è l'hai e se la vuoi devi stringere più i pallini a corona e rendere la presentazione un poco più "impiccata", di contro loro ferravano almeno tre volte più di me, praticamente ad ogni minimo accenno di rallentamento o affondamento, e ogni tanto c'era il pesce!

Insomma quella tecnica dava più l'idea di far parte della statistica, ferri 100 per prendere 10

Quante volte anche nella passata classica toscana si ferra a fine passata anche se non c'è cenni e ci si da!

Ecco loro per un Asino come me lo facevano di mestiere...ogni tre x due ferravano :D

Io non ne sono capace, proprio non mi "garba", se va giù quando trattengo e rilascio una lenza leggera ci puoi quasi scommettere che se non ci trovo la bocca del pesce ci trovo i bachi spappolati...così mi fogo, trovo il capo espiatorio alle mie ansie e mi concentro. :dunno:

In Sieve a "lasciare andare" c'è un toscano che ci fa tondi i barbi di S. Francesco, anche in Inverno, ma è un caso patologico, è talmente di casa che penso gli diano anche solo per poterlo salutare...vero Lapo!? :P :D

La faccenda invece che in quel modo non ti draga verso riva e ti segue più correttamente la scia della pasturazione è un fatto concreto.

L'ha scritto anche il Molinari :D :D

quello che cercavo di dire sui bottoni di camicia e tutto il resto l'hai scritto da dio tu. :prega:
Si ferra molto perché è una tecnica dove il difficile sta appunto nel trovare l'equilibrio per vedere bene le mangiate..." e nel dubbio ferra!!!" :lol:
 
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view post Posted on 8/9/2015, 13:06
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HARRY LA CAROGNA

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CITAZIONE (Rumagnulaz @ 8/9/2015, 11:41) 
Per me "passare alla rovescio" non è un'eresia, ma deve essere fatto con condizione di causa.
Perché il giochino a me venga bene (almeno ci provo!), la piombatura, o meglio la grammatura, la faccio il più possibile bilanciata alla corrente, diversamente la spinta dell'acqua, specie se la nostra lenza è troppo pesante, non riesce a spingere a valle la nostra esca senza che si incagli in continuazione. L'assetto che uso è una piombatura a bottoni di camicia (non su tutta la lenza), anche di pallini tutti uguali ad una distanza che varia dai 3 ai 6 cm circa. E' abbastanza sensibile alla mangiata e allo stesso tempo regge bene piccoli cambi di livello del fondo.
Così ci pesco specialmente sulle lunghe passate e riesco a pescarci, a seconda di come ritengo più opportuno, in tutti e tre i modi elencati da Massimo Z.

A dirla tutta nell'80% delle mie passate non trattengo mai ma lascio quasi correre la lenza liberamente. Secondo me è un quarto modo da aggiungere ai 3 che ha elencato Zelli.
"A sostenere" cioè guidare la piombatura verso valle, a canna rigorosamente alta, senza trattenuta se non quella data dal filo completamente sollevato dall'acqua. Si potrebbe posizionare tra il suo punto 2 e 3.

L'avevo messo il quarto modo ..... ma visto che non se ne parla mai , volevo vedere se saltava fuori come discussione.... eccolo qui.

CITAZIONE
Vi siete mai chiesti se è possibile andare con l'esca pressochè perpendicolare tenendo pochissimo o nulla?

In che contesto lo fate?

Io pesco un buon 50% delle volte in questo modo, come del resto il mio amico Sandrino da Milano e per diversi motivi:


1) pesco più spesso tra i 10 e i 30 metri che non sotto.
2) mi sembra di avere il vantaggio della trattenuta , essendo molto diretto sulla ferrata, che il vantaggio del lasciar correre , ossia più metri di passata utile.

3) posso permettermi lenze più leggere a parità di corrente... se non trattieni molto non si sollevano dal fondo .....ergo...

Che ne pensate?

A me , e anche a Sandro (a te non ti ho visto pescare un numero sufficiente di volte per dirlo) piace moltissimo , sostenere la lenza appena, e lasciarla scorrere in corrente con il gas al minimo , i motivi sono quelli sopra elencati.

Secondo me una volta che sai far bene questo , pescare in trattenuta , tesa oppure ad intervalli o andare a rovescio diventa molto più semplice perchè in tutte e 3 i casi parti da una condizione media che può essere esagerata in un verso o nell'altro.


Mi spiego meglio.

Se mediamente faccio scorrere con una trattenuta che non è una trattenuta vera ma un semplice ed appena accennato tenere il filo fuori dall'acqua e magari nemmeno tutto, ilfatto di trattenere sarà semplicemente corrispondente ad esagerare il controllo.

Andare a rovescio corrisponderà ad eliminare o quasi il controllo.

In entrambe le situazioni, cambio la profondità con cui eseguo la passata a parità di profondità reale dello spot.

Quindi la passata la puoi fare in 4 modi alla fine.

1) trattenendo
2) trattenendo in modo discontinuo
3) lasciando scorrre con un lieve controllo
4) facendo scorrere a rovescio.

In tutti e 4 i frangenti , la posizione della canna è un "di cui".

Mi spiego meglio.

Se pesco a 7 metri di distanza con una 5, la canna sarà saempre bassa in ognuna delle 4 situazioni.

Se pesco con una 6 metri a 15 di distanza probabilmente la terrò sempre più o meno alta, sui 45 gradi .

Se pescherò a 30 metri probabilmente la terrò quasi sempre in verticale e con la cima inclinata dal lato opposto alla corrente.

Vi sono situazioni in cui la lenza deve stare in pesca "da sola" ed in verticale (vedi Mincio a Peschiera pescando con il casterone) ed in cui non è del tutto sbagliato pescare a 25-30 metri lasciando il filo in acqua in bando ed attuando ad intervalli regolari quello che gli inglesi chiamano "mending the line". Tradotto in italiano, correggere la pancia del filo.

.... ma la pesca a passata è belle perchè è varia.
 
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Simone1975
view post Posted on 8/9/2015, 13:09




Premetto che sono della scuola dello Zac Nazionale,cioe' non mi garba affatto vedere il galleggiante che va via "alla rovescia",e' pero' fuori discussione

che a volte questo approccio paga, per esempio quando (sempre a mio modo di vedere)i bastardi sotto l'acqua non vogliono la lenza verticale,

cioe' la tecnica che ha descritto Cristian,a mio modestissimo parere e' una tecnica che rende in determinati contesti, capire questi contesti e il

gioco e' fatto...allora poi.. :D

qui nel bolognese anni fa pescavo con una vecchia volpe del Reno che questo tipico approccio lo usava quando proprio il pesce non ne voleva

sapere di mangiare, allungava di molto la piombatura e raddoppiava l'acqua, ma non sempre faceva bingo, ma a volte faceva la differenza tra

una mangiata o due e un bel cappotto
 
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view post Posted on 8/9/2015, 13:37
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Mai mollare !

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..La passata in fiume..
Personalmente quando pesco in foce (nn proprio in prossimita' di questa) preferisco "accompagnare la breve passata proprio come dice Massimo "con un filo di gas" e "giocare" con la geometria della piombatura in base alla corrente che si presenta, nel mio caso in base alla marea.
Capita anche a volte di essere "vittima" della corrente e non riuscire a far quello che si vuole nel modo corretto ed in quel caso a volte mi capita di fare la "passata al rovescio", anche se a mio modo di vedere le cose quest' ultima e' piu' frutto di un' impossibilita' di fare le cose diversamente che una scelta vera e propria..
Detto questo ritengo che anch' essa puo' avere una valenza com' e' vero che a volte i pesci scelgono come mangiare e noi associamo una nostra scelta vincente invece chissa'...
Comunque e' molto interessante questa discussione
 
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view post Posted on 8/9/2015, 15:23
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Per quanto riguarda la passata in generale concordo con quanto detto da Massimo.

Personalmente non ho mai legato il trattenere o meno al fatto di poter pescare con meno peso in lenza. O perlomeno non la considero una discriminante. Mi capita di pescare in trattenuta con montature più leggere del dovuto e viceversa. Più facile che adegui la tipologia di montatura al fatto di trattenere o meno. Sicuramente più pesco distante dalla punta della canna e meno uso i sistemi 1 e 2. Per non dire che non li uso praticamente mai.

Ammetto anche che sono anche convinto che se ci sono dei metodi che in qualsiasi modo possano dare qualche pesce siano proprio lasciando scorrere con un lieve controllo o facendo scorrere a rovescio.

Nello specifico della passata a rovescio il problema consiste nel trovare il giusto equilibrio del tutto. Inteso come compromesso tra appoggio, grammatura, distanza e misura dei pallini. Il tutto per cercare prima di tutto di vedere delle mangiate e poi di ferrarne il più possibile. Indubbiamente una pesca dove le camicie e le ferrate a vuoto sono comunque cosa normale.

Per mia esperienza l'efficacia di tale sistema, oltre all'attitudine( o luna) dei pinnuti, sia anche legata al tipo di fondale inteso sia per omogeneità che per dimensione del ciottolato. Un fondale interamente sassoso con sassi di grosse dimensioni, e quindi molto irregolare, oppure marcati sbalzi di profondità per me non sono il massimo per attuare questa tattica.

Una corona di pallini anche piccoli a 3 o 6 cm per pescare al rovescio non lo mai usata. Al contrario lo usata a volte per pescare in forte trattenuta con però sopra una bella torpille o un bulk. In realtà non ci avevo mai pensato :o: quindi ci farò delle prove. :D

Solitamente per chi fa questa pesca le mangiate si distinguono dal fondo. "nel dubbio ferra" ci può stare quella volta ma usarlo come metodo mi sembra una cosa poco saggia.
 
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view post Posted on 8/9/2015, 17:27
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Pierlu

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Quella del reverse dragging è un qualcosa che uso anche troppo spesso, magari talvolta a sproposito, ma che nel tempo mi ha dato più di una soddisfazione, maggiormente sui barbi ma anche sui cavedani.
Ti dirò di piu dato che per malattia sono solito annotare ogni dettaglio delle pescate: nelle ultime due chiusure nel nostro Serchio è stato di gran lunga l'approccio che mi ha reso di più, anche se in contesti e con condizioni praticamente opposte, ma non voglio tediare.
Come Christian a forza di battere il capo ho trovato come miglior compromesso una lenza a bottoni di camicia, 3 4 5 o 6 cm a seconda del posto e piombi in conseguenza della portata: nel tempo ho notato poi, o magari è solo una mia convinzione, che questo tipo di schema funziona benissimo in tutti quei posti che presentano un flusso simile al tubo di venturi ed in cui, per avere la ragionevole certezza di stare con il boccone in terra e farlo procedere senza trattenute allo spasimo, bisogna salire un bel po' di più con la grammatura.
 
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view post Posted on 8/9/2015, 18:20
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CITAZIONE (massimo.magrini @ 6/9/2015, 23:35) 
(IMG:http://i59.tinypic.com/30mtkia.jpg)

Se avete qualcosa da aggiungere...

Secondo me nel primo disegno c'è un errore: se la direzione dell'acqua è quella indicata dalle frecce, come è possibile che l'esca resti dietro?
 
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