Feeder vs Match rod: in acqua ferma

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view post Posted on 9/7/2014, 17:46
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HARRY LA CAROGNA

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Feeder vs Match rod: in acqua ferma
Per esperienza anche le giornate che cominciano come se “ era meglio se fossimo restati a casa” poi alla fine in qualche modo si rivelano interessanti. Ora non vorrei farne una regola generale ma, da un punto di vista prettamente statistico, sarà forse dovuto in parte alle aspettative nutrite da una preparazione perfetta per una giornata che da perfetta si tramuta in “migliorabile” ma, proprio le più imperfette, quelle meno preparate, alla fine chiudono la partita con un bel tiro “di raddrizzo” che manda a casa la platea stanca, bollita e contenta.

Andando per gradi... Il sabato avevo bisogno di staccare col mondo. Avete presente quando bramate solitudine e riflessione? Alle 3 di mattina sono in piedi che preparo il caffè. I gatti sono abbastanza sorpresi, di solito me li trovo tra i piedi alle 4. Stamattina li ho colti nella fase profonda del sonno: il grigio, il meno famelico dei due, abbozza d’aprire gli occhi e fa pure per scendere dal divano ma poi ci ripensa. Il gatto nero, quella cloaca che puoi distinguere da un cinta senese di 3 anni soltanto perchè gli manca la cinta riesce a scendere dalla sedia in tutto il suo mastodontico incedere, salvo poi, con gli occhi mezzi chiusi, cappottarsi di schiena tra i miei piedi mentre preparo la colazione per riprendere a dormire a pancia in su, russando. Alle 3 e mezza sono in macchina, mi sparo 250 Km e alle 6 sto aprendo la canna, una sei leggerissima. Mi ritrovo esattamente dove avrei voluto essere: a zampe in acqua in completa solitudine.

Sfilo 16 barbi e una ventina di cavedani in giornata. Verso le 3 riesco a “non perdere” l’ennesimo capoccione, fratello dei tre che avevano fumato il finale dell’8 e nel mentre il contadino che era calato ad accendere l’idrovora si presta a fare il fotografo. Scambiamo due chiacchiere, la bilancella si ferma 2180 grammi e ... siccome non ho voglia di cambiare posto e con l’idrovora accesa è un delirio, decido che posso percorrere i 250 km che mi separano da casa. Il senso di ristorazione e di pace interiore che andavo cercando mi pervade e percorre le vene come se l’avessi nel sangue.



Passo a fare un saluto ad un amico che riposa li vicino prima. Mentre sono li che ci scambio due chiacchiere arriva la telefonata di Guelfo. Risposte secche e misurate definiscono che: mi fermo a cena da lui, ha raccolto “un po’ di vongole” e il giorno dopo si va a vedere un lago nuovo: lui a a feeder e io a inglese.

Vorrei spendere quattro righe a commentare l’ospitalità della famiglia Morganti: non so perchè con quella cuoca, la Rita e quella passione che si ritrovano per la cucina entrambi, non facciano i ristoratori. Le linguine alle vongole in bianco sono semplicemente superbe. Semplici ed eccezionali. Il soutè di vongole al pomodorino e peperoncino invece... si fa dare decisamente del lei . Onoro quella decina di Kg di vongole equamente spartiti in 4 (ossia 7 Kg a me e 3 al resto della famiglia ... uno dei lati positivi della famiglia Morganti è che l’ospite è sacro e, in quanto tale, è meglio che muoia crepato di indigestione piuttosto che vada via con il benchè minimo cenno di fame).

Mi tocca dare segni di cedimento a metà del soutè di vongole perchè obiettivamente credo d’aver raggiunto il fondo scala. La cosa mi verrà confermata in seguito dal fatto che appena entro in autostrada per fare quei 25 Km fino a casa mi fermo a in una stazione di servizio per comprare due red-bull perchè sono col naso sul volante ogni 3 minuti. Come previsto mi fanno quanto una pisciata sull’incendio di una raffineria, praticamente nulla. Alla fine trovo la soluzione: torno a casa fumando mezzo pacchetto di sigarette per tenermi sveglio e ci riesco anche se fatico “abbestia” a tenere aperti gli occhi.

La mattina mi alzo di buon ora... alle 8. Preparo un inglese, il panchetto , le esche e salto in macchina. Alle 8:30 sono sul posto, sembra persino di aver smaltito la stanchezza del giorno prima, chiamo Guelfo e:<< Sto caricando la macchina ora, tra una mezz’ora sarò li >>.

Rispondo con paterna pazienza facendo la parte di chi è sveglio come un grillo e oramai ha aperto le canne ma ... in verità ne approfitto per una dormitina.

Alle 9:30 mi sveglio perchè la macchina, nera, precedentemente parcheggiata all’ombra, è investita dal sole pieno almeno da mezz’ra e sto facendo degli incubi della madonna immerso in un bagno di sudore mentre sdraiato sul sedile sbavo sulla polo, anche essa nera, a bocca aperta.

Una scena raccapricciante. Scendo dalla macchina sconvolto, ansimando. Nel mentre, la solita fortuna vuole che passi una signora in bicicletta: fa una faccia come se avesse visto uno spetro, tremenda. Non posso darle torto, chissà cosa avrà pensato di uno in una macchina ferma, in un parcheggio deserto, che esce fuori ansimando rosso e sudato. Provo un leggero imbarazzo ripensandoci.

Richiamo Guelfo e, dopo che un fiume di bestemmie in livornese mi ha travolto riesco a comprendere che: ha sbagliato strada e tra mezz’ora sarà qui.

Passa ancora mezz’ora. Lo richiamo. Dopo aver ascoltato un’altra sequela di cani, porci,serpenti e madonne assortite, arguisco che l’uomo è in difficoltà col navigatore. Decido di andarlo a prendere. Era 2 Km dalla meta e girava in tondo.

Sbollita l’incazzatura alle 10:30 riusciamo ad aprire le canne. Alle 10:31 tocca a me smadonnare: la corda del sacchetto si è allentata ed il bigattino fermato dal portabagli del Sorento s’è fatto 300 Km tra ieri e sta mattina davanti al tubo di scappamento.

Avete presente il bigattino morto? Ecco, il mio era morto di certo ma anche mummificato. Sembravano dei tizzoni in scala ridotta. Setacciando riesco a tirare fuori un etto di innesco su un Kg e mezzo... non male, facciamo girare l’economia.

Di seguito, in sequenza, Guelfo finisce di fare la lenza solleva la canna e miracolosamente il filo è tagliato: come direbbe Bartali, “l’è tutto da rrifare”.Io per non essere da meno e non beneficiare di nessun vantaggio al primo lancio attacco un rametto fetente e invisibile alle mie spalle e faccio un gomitolo di Maxima intorno al galleggiante. L’unica consolazione è quella di non aver fatto in due la canna.

Dopo non pochi ripensamenti e un cambio di picchetto causa cespugli vari alle spalle che impedivano il lancio mi posiziono anch'io ed era anche ora.

L'argomento di oggi è breme e gardon in acqua ferma. Una pesca tecnica riflessiva e difficile.

A pesca



Circa da marzo di quest’anno ho avuto modo di trovarmi a pesca con l’amico Guelfo in molte occasioni e proprio per questo m’è capitato più e più volte di mettere a confronto il ledgering con l’inglese in acqua ferma o pressochè ferma. Quanto segue è una breve riflessione sull’ultima pescata che trae spunti anche dalle altre mettendo a confronto le principali azioni di pesca.

1) Il lancio:

Nella pesca all’inglese l’uso di uno scorrevole o un fisso presuppone realmente una grossa dimestichezza nel far girare la canna in un certo modo, pena distanze ridotte e grovigli di lenza. Il ledgering possiede un’architettura delle lenze che non si prestano al benchè minimo rollare del lancio: i pasturatori open end ad esempio vanno forzati in modo molto progressivo per non perdere la palla all’interno. Altre lenze sono sbilanciate dinamicamente e la minima oscillazione potrebbe creare accavallamenti. In altre parole a ledgering il lancio deve essere di due tipi: under-arm se si pesca vicino, above ma senza oscillazioni di precarica se lanciamo lontano.
Su questa voce darei un pari : il fascino del lancio con l’inglese compensa la maggiore semplicità del lancio con il ledgering.


2) Affondare il filo
Con l’inglese, in acqua ferma, si oltrepassa il bersaglio di 5-10 metri, si frena il lancio mettendo in tensione, si mette la punta in acqua recuperando fino a distensione completa e si tira fuori dall’acqua la linea con la punta della canna sommergendo la parte di filo restata fuori. Con il ledgering abbiamo una sequenza assai simile.

Pari anche qui.



3) La pasturazione pesante iniziale

L’uso della fionda non è banale sulla canna inglese, figuriamoci nel ledgering dove i punti di riferimento potrebbero essere nascosti. Il ledgering ha da giocare però la carta della pasturazione pesante fatta con l’uso di larghi open-end. 5-6-10 lanci consecutivi eseguiti con la massima precisione permettono realmente di entrare in pesca in un tempo cortissimo e con la massima precisione. In questo caso la precisione del lancio con la fionda è ampiamente battuta dalla precisione di una pasturazione effettuata con la canna in cui la distanza è determinata dal fermo sul mulinello. 1-0


4) Alimentare la pasturazione

Nel ledering lo fai ad ogni lancio. Con la canna inglese lo fai quando fiondi e devi essere preciso. 2-0 per il ledgering a causa della minor difficoltà e del perfetto automatismo.

5) Lettura della mangiata


Per quanto sensibile possa essere un vettino non compete con l’immediatezza di un fischione. Perchè il segnale arrivi al vettino ci sono 20-30-40 metri da muovere. Perchè il segnale arrivi al fischione c’è solo il fondo come distanza tra questo e l’amo. Per di più nel ledgering ci vuole molta esperienza nel capire quanto scorrevole lasciare il pasturatore e quale peso è ottimale affinchè la mangiata sia efficaciemente sengnalata. 2-1

6) Pesca a mezz’acqua.

2-2 No contest.

7) Resa totale

Il ledgering permette un approccio più diretto e meno complesso: è sicuramente meno soggetto ad errori, specie nella pasturazione. Comporta tuttavia una serie di competenze specifiche che, se non possedute, trasformano la semplicità del ledgering in un boomerang di banalità applicata che può risultare infruttuoso. La pesca all’inglese ha decisamente un bagaglio superiore di gesti tecnici di elevata difficoltà da conoscere. Si presta maggiormente ad errori.

Paragonando due ottimi pescatori di inglese e di ledgering, posso asserire con certezza e con una statistica ragionevolmente lunga che non ci sono grosse differenze di resa, a meno che, per natura del posto e stagionalità, il pesce non vada a posizionarsi “on the edge”. Vi sono poi condizioni per le quali i pesci mangiano francamente solo sul method, viceversa in questo caso con l’inglese siamo tagliati fuori.

Paragonando due pescatori discreti invece, il ledgering ne viene fuori meglio: ripara molte delle mancanze e degli errori che, con la canna inglese comportano un calo drastico della resa.

Detto questo, l’articolo nasce per eseguire un confronto tecnico serio tra due tecniche che si equivalgono, circa, in acqua ferma e per fornire spunti di riflessione a quelli che ancora credono alla favola che il ledgering sia una tecnica banale: il ledgering è una tecnica fatta di concetti semplici, che per essere eseguita ad alti livelli necessita grande competenza e conoscenza di quei concetti, nonchè manico. Un buon pescatore, è un buon pescatore anche a ledgering, un pescatore scarso, sarà un pescatore scarso anche a ledgering.

Fine giornata

Dopo aver provato a me stesso che due giorni a pesca macinando ore e Km a questo livello sono lavori che vanno fatti con il giusto tempo di recupero tra uno e l’altro, deduco che in fondo, sebbene stanco, sebbene lesso come un cotechino, sono queste le giornate che porterò con me infondo al viaggio, che tutti facciamo, in un angolo in del cuore. Cosa c’è di meglio che passare una giornata a pesca parlando di pesca, di figa e di cucina con un amico? A voi la domanda... ma la risposta tenetela per voi e non ditela a vostra moglie.








Edited by Massimo Zelli - 10/7/2014, 09:57
 
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view post Posted on 9/7/2014, 18:27

IL PRESIDENTE PENSIONATO A TEMPO PIENO IN CERCA DEL BIG

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Io e Gabriele ti avevamo pasturato bene vero? Gran bel cavedano complimenti Massimo :clap1: :clap1: :clap1:
Ps Se fossi stato sicuro che eri sù sarei venuto a farti compagnia
 
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view post Posted on 9/7/2014, 18:51
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Bello il confronto fra le due tecniche anglossassoni mi vien voglia di portare le inglesi in Mincio e' dall'anno scorso che voglio andarci
 
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view post Posted on 9/7/2014, 18:58
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Veramente molto interessante il tuo punto di vista sulle 2 tecniche, anche se il campione di riferimento (breme e gardon) secondo me non da un'informazione completa. Io credo che, considerando complessivamente anche altri tipi di pesci, tipo barbi e cavedani, il feeder ne viene fuori nettamente meglio.





CITAZIONE (Massimo Zelli @ 9/7/2014, 18:46) 
l’articolo nasce per eseguire un confronto tecnico serio tra due tecniche che si equivalgono, circa, in acqua ferma e per fornire spunti di riflessione a quelli che ancora credono alla favola che il ledgering sia una tecnica banale: il ledgering è una tecnica fatta di concetti semplici, che per essere eseguita ad alti livelli necessita grande competenza e conoscenza di quei concetti, nonchè manico. Un buon pescatore, è un buon pescatore anche a ledgering, un pescatore scarso, sarà un pescatore scarso anche a ledgering.

Non sono d'accordo con questo passaggio: io ho fatto feeder un paio di volte nel 2014, e ho preso più pesci in quelle 2 volte che in tutto l'anno pescando a bolo, addirittura passando il quintale nella medesima pescata.
Credo che, parlando di contesti amatoriali, sia la tecnica più semplice ed alla portata di tutti, ovvero l'unica tecnica che permette anche a dei caproni come me di passare il quintale :fish_h4h: a bolo o ad inglese in contesti appenninici credo che non sia alla portata, qualunque sia il pescatore.

riassumendo, credo che sia più facile andare ad alti livelli in questa tecnica che le altre tipiche di acqua dolce, poi magari sbaglio strada ;)
 
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view post Posted on 9/7/2014, 19:07
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Sbagli e non di poco. Si parla di feeder e inglese in acqua ferma e breme Gardon carassi e carpe sono i soli pesci di riferimento. Leggi bene e non cadere in conclusioni troppo banali. In acqua corrente la musica è' totalmente diversa.

Sul fatto che per raggiungere alti livelli a feeder basti meno parliamone : io di Sergio farina , di Nando carnevale , di de pascalis , di f. Di Veronica non ne conosco a pacchi e 3 su 4 li conosco personalmente come ottimi pescatori in altre discipline .
 
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view post Posted on 9/7/2014, 19:15
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CITAZIONE (Massimo Zelli @ 9/7/2014, 20:07) 
Sul fatto che per raggiungere alti livelli a feeder basti meno parliamone : io di Sergio farina , di Nando carnevale , di de pascalis , di f. Di Veronica non ne conosco a pacchi e 3 su 4 li conosco personalmente come ottimi pescatori in altre discipline .

Qui però stai parlando di fenomeni :P troppo facile.





CITAZIONE (Massimo Zelli @ 9/7/2014, 20:07) 
Sbagli e non di poco. Si parla di feeder e inglese in acqua ferma e breme Gardon carassi e carpe sono i soli pesci di riferimento.

Non è vero, i cavedani, barbi, tinche, savette.. dove me li metti? ;)
Se aumenti il ventaglio con questi, che in acque ferme ci sono eccome, credo che la conclusione possa essere differente. :yes:
 
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view post Posted on 9/7/2014, 19:26
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HARRY LA CAROGNA

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Beh... Tanto per cominciare il cavedano che è l'unico che pesco con una certa frequenza anche in acqua ferma, mangia meglio staccato che sul fondo. E questo te lo dirà anche uno qualunque di quei quattro ... Poi se mi parli di barbi e acque ferme credo che ci siano 2 posti in Italia e ovviamente se uno dei due e' una diga con 10 e rotti metri di fondo ho pochi dubbi. Savette e tinche ... stai parlando ancora di in pugno di posti in Italia dato che sono animali pressoché estinti e non fanno da riferimento di certo.

Ps. Nessun fenomeno, solo bravi pescatori che si applicano e pensano a quello che fanno. Io di pescatori nati fenomeno, o padreterni non ne conosco, ne conosco parecchi che ci si atteggiano ma non sono quelli.
 
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view post Posted on 9/7/2014, 19:46
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CITAZIONE (Massimo Zelli @ 9/7/2014, 20:26) 
Beh... Tanto per cominciare il cavedano che è l'unico che pesco con una certa frequenza anche in acqua ferma, mangia meglio staccato che sul fondo. E questo te lo dirà anche uno qualunque di quei quattro ... Poi se mi parli di barbi e acque ferme credo che ci siano 2 posti in Italia e ovviamente se uno dei due e' una diga con 10 e rotti metri di fondo ho pochi dubbi. Savette e tinche ... stai parlando ancora di in pugno di posti in Italia dato che sono animali pressoché estinti e non fanno da riferimento di certo.

Il cavedano mangia staccato, certo, sul meglio non credo perché è quando li metti con il muso sul fondo che si fregano meglio e soprattutto i big. E con il ledgering, specialmente con l'incollato e l'innesco dentro di esso, si prendono anche con il 20... vammeli a prendere staccato con l'inglese così ;) e non dirmi che è difficile perché, in questo caso specifico, non ti credo :)

Savette e tinche, nell'arco di 30km da casa mia ho ben 2 posti (laghi "selvatici") che ospitano tinche e savette, le tinche specialmente in buonissimo numero.
Sui barbi ti do ragione, in effetti in acque ferme, in Italia, è difficile.
 
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view post Posted on 9/7/2014, 19:54
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HARRY LA CAROGNA

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I cavedani in acqua ferma se vogliono mangiare sul fondo ci mangiano e se ne prendono tanti pescando col pallettone anche se adoperi un finale del 16 ed un discreto appoggio. Con il maggot feeder se ne prende qualcuno in più ma ... Sconfiniamo nel method come tipologia di approccio, che se leggi ho escluso. Inoltre ti faccio presente che per citarne uno che conosco bene , lago del salto, se decidono che stanno staccati gli ci puoi mettere pure 50 euro nel pasturatore, ne chiappi pochi .
 
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view post Posted on 9/7/2014, 20:00
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ho una bassa tolleranza......

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Belli i cavedani romagnoli!!! hai finito quelli del sile? :D :D

Della pesca mi piacciono quasi tutte le tecniche,penso che alla fine la differenza la farà sempre il pescatore,il senso dell'acqua,il capire come dove e quando fare un tipo di pesca invece di un altro...come hai detto giustamente nessun fenomeno,ma pensare e mettere in pratica facendo tesoro delle esperienze passate,anche altrui...bisogna avere l'umiltà di imparare da chiunque,chi prende ha sempre ragione anche se magari a me sembra stia pescando male...a volte vado a casa già contento(anche se non ho preso) quando ho capito perchè :D

Edited by rikkiB - 9/7/2014, 21:12
 
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view post Posted on 9/7/2014, 20:03
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Mi piacciono solo grossi e quelli che svuotano la bobina in fretta...

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Beh..................nulla da contestare,questa è ALTA SCUOLA. :prega: :prega: :prega:
 
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view post Posted on 9/7/2014, 20:17
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Nostalgia della Savetta.......

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Bello il report ! :clap1: :clap1:
Bello il confronto fra le tecniche e, almeno personalmente, condivido quanto dici, visto che pesco in entrambi i modi ( al colpo - specialmente bolognese- ldgering )
Se parliamo dei "nostri" pesci prenderli anche a ledgering non è affatto scontato come , a volte, si sente dire
In Adda , in 6 metri di fondo - zona Lodi - , per fregare cavedani e savette ( quando ci sono - a volte spariscono per mesi e poi improvvisamente te le trovi sotto una o due volte - ) a ledgering se non usi 0,10, elastico ammortizzatore e ami del 18 - 20 - ne vieni fuori con le orecchie basse
Praticamente il vantggio sulla bolo è che puoi usare 0,10 e amo del 18 ( a volte ma spesso il 20 ) anzichè 0,08 e amo del 24, quindi non un granchè di differenza
Certo, il vero vantaggio del ledgering è che se fai la montatura giusta e le cose per bene, una volta che il tutto appoggia sul fondo è più "facile" trovare il pesce percè sei sul suo pascolo abituale ( il fondo appunto )
Con la bolo puoi avere anche la montatura del campione del mondo, ma se non la fai andare nel modo giusto rischi solo di spaventare i pesci , perchè rendere credibile un'esca che viaggia attaccata a una lenza piombata non è per ninte facile
 
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view post Posted on 9/7/2014, 21:19
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Molestatore saltuario di Cavedani

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La parte tecnica l'ho saltata, ma il resto è da campionato del mondo!!!!
 
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view post Posted on 10/7/2014, 06:29
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CITAZIONE (luca791 @ 9/7/2014, 19:58) 
Veramente molto interessante il tuo punto di vista sulle 2 tecniche, anche se il campione di riferimento (breme e gardon) secondo me non da un'informazione completa. Io credo che, considerando complessivamente anche altri tipi di pesci, tipo barbi e cavedani, il feeder ne viene fuori nettamente meglio.





CITAZIONE (Massimo Zelli @ 9/7/2014, 18:46) 
l’articolo nasce per eseguire un confronto tecnico serio tra due tecniche che si equivalgono, circa, in acqua ferma e per fornire spunti di riflessione a quelli che ancora credono alla favola che il ledgering sia una tecnica banale: il ledgering è una tecnica fatta di concetti semplici, che per essere eseguita ad alti livelli necessita grande competenza e conoscenza di quei concetti, nonchè manico. Un buon pescatore, è un buon pescatore anche a ledgering, un pescatore scarso, sarà un pescatore scarso anche a ledgering.

Non sono d'accordo con questo passaggio: io ho fatto feeder un paio di volte nel 2014, e ho preso più pesci in quelle 2 volte che in tutto l'anno pescando a bolo, addirittura passando il quintale nella medesima pescata.
Credo che, parlando di contesti amatoriali, sia la tecnica più semplice ed alla portata di tutti, ovvero l'unica tecnica che permette anche a dei caproni come me di passare il quintale :fish_h4h: a bolo o ad inglese in contesti appenninici credo che non sia alla portata, qualunque sia il pescatore.

riassumendo, credo che sia più facile andare ad alti livelli in questa tecnica che le altre tipiche di acqua dolce, poi magari sbaglio strada ;)

Credo Luca che la tua analisi sia dettata dai soliti posti che frequenti, ambienti ristretti e tappati di pesce incanalato spalla a spalla uscendo un poco e vedendo in altri ambienti 20 kg di cavedani e barbi non si fanno da tutte le parti vuoi per il contesto vuoi perche proprio non ci sono e non lo sono in modo vicino come uno striscio o una piana,in seconda analisi credo Luca che per avere certezze bisogna fare molta pratica perdurata negli anni e in luoghi molto differenti,2 volte (non me ne volere )ma non sono sufficienti....inoltre il ledgering non e' solo pesca rasata al suolo ma c'e' dell'altro che si puo' fare con tutte le sue sfumature al caso

per fare un esempio pratico dato che il legering in tutte le forme lo pratico da un bel po' di anni e NON sono un fenomeno ti dico che nel campo gara a Peschiera in talune stagioni con acqua molto lenta o ferma e' piu' efficace la pesca in fuori sia a bolo che inglese,copri piu' fascia d'acqua riesci ad attirare piu' pesce il ledgering che porta pesci su di un fazzoletto non e' detto che sia la scelta piu' intuitiva e facile specie su quei fondali e quel tipo sopratutto...

altro esempio se scendo verso i laghi di Mantova pesce misto gardon chub barbi e purtroppo breme sempre pesca in fuori ma leggera sullo sfuso in poca acqua e sempre tappezzata di alghe il ledgering prende paga e risulta quasi ingestibile oltre che poco proficuo per i continui tonfi,se mi sposto e ho caratteristiche diverse con piu' profondita' e piu' sul pulito allora la cosa cambia e se ne puo' parlare tutte queste cose parlo perche' le ho provate e se vuoi posso dimostrare ;)
 
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view post Posted on 10/7/2014, 08:56
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CITAZIONE (Massimo Zelli @ 9/7/2014, 18:46) 
6) Pesca a mezz’acqua.


2-2 No contest.

obietto solo su questo punto, ora i pasturatori per la pesca a galla non dico che hanno colmato il gap ma hanno aperto il ledgering verso una fascia di acqua che prima era preclusa, un chummer in certi contesti è devastante, anzi si potrebbe fare una pescata da me a galla per vedere come butta

Il paragone fra due tecniche è sempre strada difficile e tortuosa, il rischio di deragliare è alto ma devo dire che Massimo ha scritto diverse verità inconfutabili, poi entra la soggettività della cosa e quindi possiamo parlarne per ore. Di certo ci sono due fatti che non sono discutibili: il ledgering, pur con tutte le sue sfumature, è certamente più immediato, se non sei completamente handicappato si ha la certezza che l'innesco è vicino alla pastura, cosa che a bolo a a inglese non è così scontata, il secondo è che il fascino di un tappo che affonda è inarrivabile.

PS: non invitate Zelli a cena specie se viene anche con i gatti...

CITAZIONE (luca791 @ 9/7/2014, 19:58) 
Non sono d'accordo con questo passaggio: io ho fatto feeder un paio di volte nel 2014, e ho preso più pesci in quelle 2 volte che in tutto l'anno pescando a bolo, addirittura passando il quintale nella medesima pescata.

non è sicuramente il tuo caso ma spesso si prende più pesce a ledge perchè a bolo si pesca male, inoltre anche a ledge i cappotti sono frequenti e nel ledge a fronte di primi risultati molto confortanti poi per "salire" di livello si fa molta più fatica e i miglioramenti sono infinitesimali, forse a bolo la crescita è più graduale e costante ma questa è opinione personalissima
 
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