Uno dei primi report letti sul forum portava il titolo
“chiedimi se sono felice”. Narrava dell’incontro con un pesce favoloso, timido, raro …di una bellezza quasi imbarazzante. Le parole del racconto trasudavano emozioni ed una sconfinata passione verso quel pesce tanto elegante quanto sontuoso, al quale Madre Natura ha elargito a piene mani forme quasi sensuali e colori inimitabili, così ben assortiti da suscitare, anche nell’osservatore più sprovveduto, un’ammirazione sconfinata.
Si è immediatamente creato una sorta di feeling con l’autore del racconto, dove la passione per il pesce di cui sopra non è stato che il naturale catalizzatore ad altre passioni ben più terrene. Nei purtroppo rari incontri ai raduni spesso si era parlato di organizzare sessioni comuni, cercando di trovare date utili per “incrociare” le feeder rod. L’occasione capita in settimana. Laurone è in ferie ad Albarella, io posso spostarmi agevolmente anche nei giorni feriali, il Brentella non è così lontano…
detto fatto, l’appuntamento è alle 5 poco fuori l’abitato di Rovigo. Siamo in due, numero ideale per affrontare il canale veneto negli stretti spot a valle di Limena. Purtroppo in questi casi l’ospite scomodo è sempre pronto ad aggregarsi anche se non invitato…è inglese, è un ingegnere, si chiama Murphy…della serie "If anything can go wrong, it will" !!!
Arrivo sul posto con quale minuto di anticipo, il tempo di parcheggiare ed inserire le 4 frecce che suona il cellulare. Sul display illuminato la scritta “Laurone” lampeggia in modo che ha un non so che di sinistro…rispondo con una strana sensazione negativa sulla pelle..
“Ciao Lauro…”
“Ciao Sergio, mi hanno fermato i carabinieri a Villadose…”
“Tutto bene?” sperando non abbia deciso di fare colazione con due bicchieri di cognac…
“Mica tanto, andavo piano ma ho la patente scaduta…speriamo solo non mi facciano il verbale, tardo qualche minuto”
Mi trovo sulla statale con la sola luce arancio intermittente a spezzare il buio ancora fitto della notte, i rari camionisti di passaggio mi sparano nella schiena gli abbaglianti, forse pensano a qualche lucciola ben disposta ad incontri galanti fuori orario…
La sessione non è partita sotto buoni auspici, il tempo di pensarlo e la freccia posteriore sinistra si brucia…bene, speriamo che la nostra faretra ne contenga altre per quando saremo sul Brentella.
I “qualche minuto” diventano 40…ad est il cielo comincia a tingersi di un debole azzurro, in questo momento avevo previsto di essere sul posto già con i feeder farciti…Poco dopo finalmente arriva l’ospite tanto atteso, maglietta scura LBF Adda e faccia ancora più scura.
“Allora com’è andata??”
“148 euro di verbale e patente ritirata...”
“Ottimo, poteva andare peggio, tipo sequestrarti anche l’attrezzatura!”
Cambio veloce di macchina, travaso di materiale e via di corsa in autostrada, rispettando rigorosamente i limiti, si sa mai…
“Avrei bisogno di un caffè”
“Non c’è problema, due minuti non ci cambieranno la vita”
In autogrill, proprio di fianco al banco, fanno bella mostra di se alcuni modellini della Burago scala 1:18, in vetta alla pila spicca una lucida gazzella dei carabinieri. Ci starebbe bene una foto di Laurone con il modellino in mano e la faccia contrita ma non mi sembra il caso di infierire!
Il Brentella ci vede arrivare quando sono quasi le sette, il livello dell’acqua è ancora alto, influenzato dai temporali dei giorni scorsi e dalla portata del Brenta, il colore però è accettabile, molto velato ma pescabile, questo potrebbe essere un vantaggio. Prepariamo veloci i ferri del mestiere, Fox challenger per Laurone con feeder da 50 gr., Antares per me con barilotto da 65 gr., entrambi partiamo con uno 0,14 e due bigattini scodinzolanti su un amo del 18. Impasto per entrambi della gialla da fondo dolce integrata con pastoncino rosso, la pastura di Lauro è rimasta sulla sua macchina.
Il mio compagno gioco forza non può essere eccessivamente concentrato. Lunedì torna al lavoro e farsi i 20 Km verso l’ufficio in giacca e cravatta ma in bicicletta non è una prospettiva allettante.
Per fortuna il Brentella si dimostra ancora una volta mattiniero e generoso, le mangiate si susseguono a buon ritmo con il solito corollario di lisci e slamate. Pesci veloci, scaltri e tecnicamente impegnativi, quello che ci vuole per distrarre il buon Laurone che non posso perdermi in una posa molto english style che ben gli si addice,
da notare la testa del guadino nei colori tanto di moda nelle discoteche di Albarella, io non riuscirei mai a pescare così, sono abituato a muovermi sulla poltroncina come un polipo sulle rocce del fondo, lui invece sembra un soprammobile di marmo, occhi sul vettino e muscoli imbalsamati, sembra tanto un grosso pitone in attesa della preda.
L’ospite monzese buca una paio di cavedani che sembrano tutti nella sua zona, mangiate repentine, alcune ferrate a vuoto e relativa camicia di bigattini lasciano ben pochi dubbi. Io sono in pesca solo una decina di metri a monte ma sembra di avere sotto tutti altri pesci. Il primo che si presenta a guadino è un grosso carassio di 7/800 grammi, così grasso e combattivo che farebbe la felicità di qualsiasi garista. Poi arrivano un paio di breme ed un piccolo gobione. L’attività di pesca è quasi frenetica, si carica e si lancia, dopo qualche secondo arriva la starata e se il pesce indugia troppo basta “invitarlo” leggermente sulla lenza che subito arriva la mangiata.
Il mio tip tremola in modo anomalo, un paio di colpettini appena accennati poi si ferma del tutto. Aspetto un attimo poi ferro giusto per sicurezza senza nutrire grosse aspettative. L’Antares mi trasmette da subito un buon peso in fondo alla lenza, si difende a centro canale ma senza troppa rabbia, misurando le testate poderose quasi fosse infastidito dal ferro più che spaventato dallo stesso, muovendosi alla ricerca di un qualsiasi ostacolo in modo quasi aristocratico. Quando il verde oro della livrea rompe la superficie dell’acqua il cuore si ferma…è lei!
La lavoro con cautela, in quel momento anche Laurone aggancia un bel pezzo, per evitare pericolosi incroci la forza un pochino…errore madornale…Murphy non crede ai proprio occhi e probabilmente allunga una maliziosa manina verso la boccuccia arancione della signorina in acqua…è a meno di 20 cm dal guadino quando si slama!!!
Le paroline che escono dalla mia di bocca, non arancio ma livida di rabbia, non si possono riportare sul report.
Guardo Lauro sconsolato scusandomi per il turpiloquio, qui di tinche se ne vedono al massimo due in una stagione, mi sono appena giocato il bonus per tutto il 2008. Oltre ai cavedani anche il telefono non da tregua al povero monzese, sta cercando disperatamente di organizzarsi una visita dal medico del lavoro per riavere in tempi brevi la patente. In queste condizioni e con questi presupposti ci si deve meravigliare che sia in grado di pescare non che lisci qualche mangiata di troppo, è anche per questo che evito accuratamente di apparire troppo arrabbiato per la perdita della tinca. Intanto l’acqua va cambiando rapidamente colore, non riesco a stupirmi visto l’andazzo, ed anche le mangiate calano sia in frequenza che decisione. Poi il tip dell’antares tremola ancora in modo sospetto, questa volta non aspetto troppo e gli tiro…ha mangiato come una tinca, si difende come una tinca, stai a vedere che è una tinca!!!
Questa volta è a guadino, bella ed ancora altera mentre appoggia i suoi 1200 grammi sulla morbida rete…Sono arcicontento, due splendide regine in una sola sessione, non mi capitava dai primi anni ’90 quando la caccia alle signorine in verde era il mio principale interesse nelle acque del Canal Bianco vicino ad Adria. Il tempo di catturare un altro paio di carassi obesi e di aprire l’amo su una bestia non identificata che il tip segue ancora lo stesso copione. Debole tremolio, delicato ticchettare e ferrata secca. Altra difesa a centro canale ed altra bellissima livrea “brasiliana” nella rete, questa volta la bilancia si ferma una 70ina di grammo più sopra!!!
"It's Tinca time sir" parafrasando una nota pubblicità...sono combattuto fra una gioia sfrenata ed un misto di vergogna verso l’ospite afflitto da ben altri problemi…evidentemente tutte queste tinche avranno voluto vedere da vicino il pescatore che le ha ripetutamente omaggiate attraverso la tastiera con parole ricche di amore ed ammirazione.
Le mangiate scemano quasi del tutto, intanto Laurone riceve la telefonata tanto attesa, appuntamento fra le 11 e le 13 a Taglio di Po per la visita medica che gli permetterà di guidare senza patemi già dalla prossima settimana. Decidiamo per un ultimo tentativo diametralmente opposto, lui scende ad un amo del 20 ad innesco singolo io opto per un amo del 14 e fiocco multiplo su bava dello 0,16. Laurone prepara meticoloso la nuova montatura e si accinge al primo lancio sottobraccio…bello stile e parabola perfetta, peccato che il filo abbia fatto un giro di troppo intorno al tip…stack ed intera montatura che parte libera dal mulino.
Non ci sembra il caso di continuare oltre, sono quasi le 10, l’acqua adesso è decisamente marrone ed anche particolarmente fredda, sfidare fino in fondo il signor Murphy potrebbe avere conseguenze tragiche, dopo solo tre ore si stacca. Lascio al mitico l’onore di un’ultima macro che, per onorarlo, finirà sul mio avatar!
Chiudiamo con una ventina di pezzi in nassa fra carassi, cavedani, scardole ed altri “preziosi gioielli”.
Sarebbe opportuno fare un’analisi della giornata rapportando i costi ai benefici…preferisco prendere in prestito l’ultimo successo di Max Pezzali…
“mezzo pieno o mezzo vuoto
questo è il solo ed unico bicchiere che abbiamo
se si stava meglio quando si stava peggio
non lo so però io vivo adesso”Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? Per Laurone non so, il mio oggi traboccava di schiuma come una birra fresca in piena estate…
