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| La zuppa di pinne di pescecane è considerata una prelibatezza in Cina e in tutto l’estremo oriente, ma finora non era ben noto l’impatto che questa preferenza culinaria ha sugli ecosistemi marini. A fare il punto in proposito viene ora un articolo pubblicato sull’ultimo numero delle "Ecology Letters" che per la prima volta stima l’impatto della pesca di questi pesci sulla base di dati reali, e non sulle mere dichiarazioni dei paesi che vi si dedicano.
Risultato: sarebbero circa 73 milioni i pescecani uccisi ogni anno in tutto il mondo. Si tratta di una cifra da tre a quattro volte superiore a quella stimata dalla FAO, che per conto dell’ONU segue l’andamento della pesca a livello globale.
"Il commercio di pinne di pescecane è notoriamente coperto da un fitto riserbo, ma siamo riusciti a procurarci registri delle aste di vendita e a convertire peso e dimensioni delle pinne in numero di squali effettivamente catturati”, ha detto Shelley Clarke, prima firmataria dell’articolo e membro del Pew Institute for Ocean Science.
Da alcuni anni questo tipo di pesca è fonte di preoccupazioni a causa di una impennata della domanda che ha ormai raggiunto un livello non sostenibile per diverse popolazioni di squali. Il 20 per cento delle specie sono considerate a rischio di estinzione, mentre tre sono già presenti negli elenchi della convenzione CITES (Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Flora and Fauna).
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