|
CITAZIONE (crissss @ 8/11/2016, 10:53) Il grillo parlante tabù
Estate , le calde giornate si susseguono simili tra loro, il sole rovente sottrae poco a poco l’ umidità dal paesaggio circostante. I toni verdi e lussureggianti della primavera cedono il passo al giallo e al marrone, il grano è maturo ora mai , qua e la qualche papavero accende un poco i toni . nuove generazioni di passerotti riempiono il cielo con voli sgraziati, l’ eleganza e la maestria verrà col tempo con l’ esperienza. Nel terreno un labirinto di crepe crea un habitat perfetto per riposare , piccole creature, al riparo dal sole cocente . col fresco della sera mio padre mi chiama, dice vieni che dobbiamo prendere i grilli , a questa ora è pieno vicino ai campi arati. Una civetta vola sul tramonto si sgranchisce le ali , tra poco inizierà la notte e lei deve lavorare.. I primi pipistrelli se ne vanno già in cerca di insetti volando a scatti qua e la con fare buffo. Mio padre se ne sta la in mezzo al campo stringe tra le mani una scatola di metallo, quella delle liquerizie tabù , muove i piedi concentrato a percepire i balzi dei piccoli grilli che spaventati saltano tradendo cosi il loro mimetismo. Ne raccoglie una trentina, sono sufficienti ad affrontare la giornata di pesca l’ indomani. Di quei tempi veleni e diserbanti ancora non avevano decimato questi piccoli orchestrai. Ancora le lucciole andavano a portare una magica poesia nella notte contadina . Dai racconti dei più anziani, la pesca era molto più naturale e istintiva , si osservava il paesaggio di un fiume cercando di cogliere indizi e informazioni . Per esempio si osservava se lungo le sponde i rovi facevano cadere in acqua le more, oppure se una pianta di sambuco sovrastava il corso d’acqua con i suoi grappoli neri . si osservava i cicli degli insetti , grilli , cicale , lumache, api … sono esche sempre ben gradite e che oggi diremmo a costo zero e a impatto ambientale nullo. Io non ho ricordi di quelle giornate di pesca ancora ero piccolissimo, ma quando mio padre parla del grillo tabù dal rispetto e dalla enfasi che trasmette, gli leggo chiaro nei sorrisi un infinità di emozioni e di giornate gloriose ; “quando ero un ragazzo non esisteva esca più micidiale di un grillo in estate e un rognone in inverno.. con il primo grillo potevi stare sicuro che un cavedano esagerato avrebbe abboccato subito senza troppo guardare al filo a al tipo di amo … di quei tempi ti dovevi preoccupare solo di avere un buon slamatore perché ingoiavano fino in fondo allo stomaco”. Oggi quando vado a pesca uso quasi esclusivamente il bigattino, non perché funziona meglio o sia più pratico, quasi per pigrizia , so che funziona so che lo trovo sempre al negozio senza problematiche basta avere cinquanta centesimi ogni cento grammi. Però nel mio cuore so che l’ amore per la pesca è nato dal vedere mio bà correre dietro ai grilli nelle campagne estive, o riempirsi di spine per raccogliere le more più grosse in mezzo ai rovi , chissà forse un giorno anche io avrò la fortuna di trasmettere queste emozioni. Senza troppi sofismi, una sette metri fissa un fiume e una scatoletta di grilli tabù. FANTASTICO...pensavo esistesse solo nei miei ricordi....estate, ore 17-18 il sole quasi si nasconde e tra l'erba del ghiareto del fiume Enza a caccia di grilli e pimpinelle verdi (le cavallette), il contenitore la bottiglietta d'acqua vuota, almeno la metà saltavano via nel momento in cui cercavi di infilarle dentro senza rovinarle...poi 5 mt di bolognese sandalino di gomma trasparente, senza galleggiante senza piombi..liscio nel filo di corrente....qualche metro e la bollata fragorosa del cavedano era scontata.....GRAZIE
|